Annali - Sezione Romanza http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza <p>A partire dal 2015, ogni anno, uno dei fascicoli della Rivista è dedicato a una tematica inerente agli ambiti di ricerca dell’area romanza.&nbsp;</p> <p>I numeri tematici in programmazione:</p> <p>Numero tematico del 2020: “I mondi possibili tra fictio e letteratura”, a cura di Vincenzo Arsillo</p> <p>Numero tematico del 2021: “Nouveaux paradigmes linguistiques<strong>&nbsp;</strong>dans la littérature belge francophone (de 1989 à aujourd’hui)”, a cura di Jana Altmanova, Maria Giovanna Petrillo e Christophe Meurée (scadenza per la presentazione delle proposte: 26 febbraio 2021; scadenza per la presentazione dei contributi: 30 settembre 2021- vedi call)</p> it-IT annaliromanza@unior.it (Direttore della rivista: Prof. Augusto Guarino) flongobardi@unior.it (Ferdinando Longobardi) Fri, 26 Jan 2024 13:05:31 +0000 OJS 2.4.8.0 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss 60 Una rilettura letteraria della dimensione mediterranea medievale in Bārī Anshūdat Sawdān (Bari, il canto di Sawdān) di Ibrāhīm Aḥmad ʿĪsà http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10709 <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">Il romanzo storico arabo ha conosciuto, negli ultimi decenni, una significativa rinascita grazie a un numero sempre crescente di scrittrici e scrittori affermate/i ed emergenti. </span></p> <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">La storia araba vista in una prospettiva multiculturale mediterranea è il tema del romanzo di Ibrāhīm Aḥmad </span><span style="font-size: 10.0pt; font-family: 'Times New Roman',serif;">ʿ</span><span style="font-size: 10.0pt;">Īsà <em>Bārī, anshūdat Sawdān</em> (Bari, il canto di Sawdān, 2017) il cui protagonista è un personaggio storico, quel Sawdān al-Mawrī, unico e ultimo emiro musulmano di Puglia. Romanziere e storico nato ad Alessandria d’Egitto, Ibrāhīm Aḥmad </span><span style="font-size: 10.0pt; font-family: 'Times New Roman',serif;">ʿ</span><span style="font-size: 10.0pt;">Īsà è stato premiato nel 2018 con il Katara Award for Arabic Fiction per il suo romanzo. </span></p> <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">L’Emirato di Bari fu uno Stato islamico che ebbe breve durata, dall’847 all’871. Il terzo e ultimo emiro di Bari fu appunto Sawdān, che governò per 14 anni. Durante il suo emirato, Sawdān tentò di conquistare la città di Napoli (858-859) e intraprese una politica aggressiva, devastando le terre del principato longobardo di Benevento con l’intento di compiere saccheggi e catturare uomini, donne e bambini per il ricco mercato degli schiavi del Mediterraneo. L’avventura dell’emirato musulmano di Bari si concluse il 3 febbraio 871, quando le truppe di Ludovico II e del principe longobardo Adelchi assediarono la città e catturarono Sawdān, che però riuscì a negoziare la resa, avendo salva la vita. Durante la sua prigionia, l’emiro divenne addirittura consigliere di Adelchi.</span></p> <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">L’immagine del predone sanguinario e sacrilego trasmessaci dalle fonti latine è mitigata da altre testimonianze che descrivono un principe abile e astuto, dotato di grandi capacità di comando e di una saggezza quasi leggendaria, interessato a legittimare il proprio potere e, come molti condottieri musulmani, non privo di interessi culturali (Berardo Pio, <em>Dizionario Biografico degli Italiani</em>, vol. 91, 2018). Parzialmente basato sul <em>Kitāb</em> <em>futūḥ al-buldān</em> (Liber expugnationis regionum) di al-Balādhurī (m. 892), il romanzo di Ibrāhīm Aḥmad </span><span style="font-size: 10.0pt; font-family: 'Times New Roman',serif;">ʿ</span><span style="font-size: 10.0pt;">Īsà esplora i territori di Bari e delle città limitrofe, tra cui Napoli, sottolineando l’incontro tra due mondi, quello musulmano e quello cristiano, e le numerose guerre che afflissero queste regioni causando «la morte di molte persone, corpi ammassati e vessilli mescolati». In questo caso lo scrittore egiziano rilegge e riscrive il passato per leggere il presente, ipotizzando che questo periodo estremamente sanguinoso sia stato anche un momento di grandi esperienze di convivenza, scambio culturale e scoperta dell’altro. </span></p> Monica Ruocco ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10709 Thu, 25 Jan 2024 08:57:38 +0000 Isole dell'Egeo. Pagine in un mare di carta. Da Apollo al Turco infedele, l'Arcipelago geopolitico di Buondelmonti http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10710 <p class="NOTEFIGUREGENITO">Nel presente contributo continuo ad indagare il mare come spazio letterario in termini geocritici, nelle relazioni dinamiche tra spazio, mappe, luoghi e letteratura. Mi concentro su come le isole funzionino metaforicamente come pagine su cui scrivere, in un mare che è come un libro. Sostengo che, come solcando la carta con una barca che è la penna, gli autori scrivono lo spazio insulare del Mar Egeo, uno degli spazi letterari privilegiati del Mediterraneo. Partendo dal De montibus e dalla Genealogia deorum gentilium di Boccaccio, dal De insulis et earum proprietatibus (1385 ca.) di Domenico Silvestri e dal Liber insularum Arcipelagi (1420) di Cristoforo Buondelmonti, il saggio indaga lo spazio insulare attraverso la connessione tra poesia e geografia. L'obiettivo è quello di esaminare le modalità di rappresentazione e gli effetti delle isole e, in ultima analisi, di mostrare l'impatto delle isole "scritte". Per Buondelmonti, all'indomani della caduta di Costantinopoli nel 1453, le isole dell'Egeo divennero le pagine su cui costruire artisticamente l’Altro, lo spazio letterario dell’alterità. Passando da un’isola all’altra, da Boccaccio a Silvestri e Buondelmonti, cerco di condividere i vantaggi di una lettura geocritica delle isole e di sondare gli effetti geopolitici e ambientali degli Isolarii del Rinascimento.</p> Roberta Morosini ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10710 Thu, 25 Jan 2024 09:30:01 +0000 La commedia e il mondo mediterraneo. Topografia ed elementi attualizzanti nelle illustrazioni di due incunaboli veneziani (Benali-Capcasa e Piasi, 1491) http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10711 <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">Il contributo si propone lo scopo di valorizzare la lettura visuale del <em>Paradiso</em> dantesco offerta dalle edd. veneziane Benali-Capcasa e Piasi, licenziate a Venezia rispettivamente il 3 marzo e il 18 novembre 1491; esse sono entrambe accompagnate dal <em>Comento sopra la</em> Comedia di Cristoforo Landino e corredate di un <em>corpus</em> di xilografie esteso a tutte e tre le cantiche, per la prima volta nella tradizione a stampa del poema. </span></p> <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">Il contenuto di alcune illustrazioni dei due incunaboli riflette un interesse per la topografia reale del poema, attraverso la riproduzione di vedute di città e isole in miniatura, italiane ed “esotiche”. Si sottolinea, nel contributo, come tale fenomeno sia riconducibile ad un rinnovato interesse per il mondo fisico, che convenzionalmente si ascrive alla riscoperta della <em>Geographia</em> di Tolomeo nel XV secolo e che si accompagna a nuove logiche di interpretazione dello spazio reale nel panorama letterario e delle arti visive. In questo scenario, si osserva anche un graduale cambiamento nelle modalità di lettura e ricezione del poema dantesco. </span></p> <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">Il contributo si sofferma, inoltre, sul contenuto di immagini specifiche trasmesse dagli incunaboli veneziani e relative ad alcuni canti del <em>Paradiso</em>, che condividono la presenza dell’elemento marittimo e delle quali si indaga il rapporto tra spazio letterario e spazio reale, in certi casi (<em>Pd</em>. II, XIX, XXVII) individuando possibili elementi attualizzanti che generano uno scarto tra queste immagini – le quali possono talvolta divenire spazi di interpretazione da parte dei lettori – e i loro ipotesti (i dettati dantesco e landiniano).</span></p> <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">L’obiettivo finale è mettere in luce come le immagini, quando vengano accostate ad un testo come la <em>Commedia</em>, possano essere portatrici di senso, nonché aggiungere un tassello alle riflessioni metodologiche sulla tradizione iconografica del poema dantesco. </span></p> Giulia Monaco ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10711 Thu, 25 Jan 2024 09:55:51 +0000 Luoghi e immaginario letterario, ninfe e storie di pescatori nella Siracusa di Paolo Regio http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10712 <p>Il saggio studia la presenza di celebri luoghi napoletani e siciliani riscritti da Paolo Regio nella&nbsp;<em>Siracusa</em>, una favola pescatoria che imita l’<em>Arcadia</em>&nbsp;di Sannazaro e le&nbsp;<em>Egloghe</em>&nbsp;<em>pescatorie</em>&nbsp;di Bernardino Rota. Nell’opera rivivono luoghi reali, affascinanti figure di ninfe e storie appassionate di pescatori attraverso la lunga tradizione mitologica.</p> Anna Cerbo ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10712 Thu, 25 Jan 2024 10:15:37 +0000 Scrittori di terra e scrittori di mare. Sogni e viaggi mediterranei http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10713 <p>All’indomani dell’Unità, lo svolgersi della vita resta in molte aree della penisola avvolto da un mistero reciproco: gli abitanti dell’alta Italia conoscono poco le condizioni e i costumi degli abitanti del Sud, così come a questi ultimi giunge fioca l’eco del progresso borghese. L’esercito e la Marina diventano allora un prezioso crocevia di incontri, oltre che per gli ufficiali più alti in grado, soprattutto per le classi popolari; il Mediterraneo, in particolare, si configura come lo spazio avventuroso solcato dalle prime navi dello Stato, delle cui peripezie si serba memoria nei bozzetti marinareschi di Jack La Bolina. Allo spazio aperto e libero del mare si contrappone la testimonianza di un autore come Navarro della Miraglia, che lascia sullo sfondo la dimensione marina per soffermarsi sulle angustie patite dalla comunità contadina siciliana, per la quale il Mediterraneo è per lo più un sogno interdetto. Si propone, dunque, tramite il confronto tra i due scrittori condotto da una prospettiva mediterranea, di mettere a fuoco aspetti complementari della vita nazionale.</p> Marco Borrelli, Margherita de Blasi ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10713 Thu, 25 Jan 2024 10:39:31 +0000 Transiti mediterranei. Un poema di Marin Sorescu sul versante universale della traduzione http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10714 <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">Il Mar Mediterraneo è sempre stato il luogo delle traduzioni necessarie e impossibili (Derrida), ma anche delle traduzioni interminabili a partire dalla Bibbia ebraica (nella lingua greca del cristianesimo per assumere il carattere di universalità con il latino) fino ai giorni nostri. Il presente articolo intende mettere in luce alcuni aspetti legati alla dimensione temporale e spaziale di questo mare, in particolare a partire dalla traduzione in francese di un poema dell’autore romeno Marin Sorescu. L’opera è intitolata <em>Moi, le Méditerranéen</em>, contenuto nella raccolta <em>Traversarea</em> (La traversata). Qui, l’io lirico, proveniente dal paese del Mar Nero, sente metafisicamente un’appartenenza al Mediterraneo e alla romanità dell’Impero in seguito alla venuta a Tomi (l’attuale porto di Constanța, in Romania) di Ovidio, il quale ha composto alcuni suoi versi nella lingua dei Geti, una lingua sulle cui fondamenta si costruirà la futura cultura romena. Leggere Sorescu, come leggere le opere di altri scrittori “mediterranei” (o metafisicamente tali), vuol dire prestare attenzione ai processi culturali che sono transitati in questo mare e che hanno lasciato delle tracce ancora visibili negli abissi inconsci della scrittura. La loro letteratura è una diaspora che sovverte lo spazio, il tempo, le appartenenze, e segue rotte che destabilizzano le coordinate sia orientali che occidentali.</span></p> Irma Maria Grazia Carannante ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10714 Thu, 25 Jan 2024 11:52:45 +0000 Oltre la lingua franca”. Il plurilinguismo mediterraneo di Elisa Chimenti (Napoli 1883-Tangeri 1969) http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10715 <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">Il presente articolo intende riflettere sulla declinazione del concetto di lingua franca mediterranea nell’opera di Elisa Chimenti, a partire dal caso di studio del racconto inedito Khadija de l’île sarde. Scrittrice, giornalista, insegnante ed antropologa, Chimenti ha viaggiato dall’Italia alla Tunisia al Marocco, per scegliere Tangeri come terra d’asilo/esilio. L’articolo affronterà prima la biografia e l’opera dell’autrice, per poi riflettere su come nella sua scrittura si riecheggi – non senza importanti differenze – il “pidgin franco” in uso nei porti del mar Mediterraneo tra il XVI ed il XIX secolo. Mescolando il francese con il napoletano, l’italiano, il tedesco, lo spagnolo, l’arabo, l’autrice costruisce una lingua profondamente ibridata e prismatica, nella quale confluiscono insieme alle forme espressive anche i diversi modi di dire, le tradizioni e le culture mediterranee, di cui Chimenti coglie tutte le affinità, i rimandi e le genealogie incrociate.</span></p> Bianca Vallarano ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10715 Thu, 25 Jan 2024 12:14:18 +0000 Dioniso veleggia sul mare. Intorno all’orizzonte geto-tracio della matrice mitopoietica europea http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10716 <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">Muovendosi sulla prospettiva ontologica tracciata da Platone e su quella mistica ed estetica individuata da Rohde, Nietzsche e Pârvan, Dan Botta recupera l’orizzonte geto-tracio della matrice mitopoietica europea e mette in rilievo l’importanza di una “ragione mitologica” che si faccia carico di contenere l’enigma tragico della creazione artistica in una dialettica tra classicismo delle forme e romanticismo dei contenuti. Si tratta di un percorso genealogico del fare poetico che, attraversando il Mediterraneo fino al Mar Nero, ruota attorno al mito di Dioniso come forma nostalgica di rimpianto, ma anche come una promessa per l’avvenire.</span></p> Giovanni Raimondo Rotiroti ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10716 Thu, 25 Jan 2024 12:28:35 +0000 Nikos Kavvadias dal mediterraneo agli oceani http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10717 <p>Nikos Kavvadias (1910-1975),&nbsp;un&nbsp;poeta diverso – da marinaio – usa i suoi viaggi per mare come metafore. Charles Baudelaire e i <em>poètes maudits</em>&nbsp;influenzano la sua opera, la quale è collegata al movimento del simbolismo e richiama con parole e musica ricordi del poeta.&nbsp;L’opera di Kavvadias ha un carattere cosmopolita, e un significato molto più profondo e oscuro. Nella prima raccolta emergono storie avvenute in mare (<em>Marab</em><em>ù</em>) e nei vari porti visitati, storie nelle quali il poeta riproduce personaggi segnati da noia, apatia e spiriti maligni, sulla scia dello <em>Spleen</em> di Baudelaire. Nelle raccolte successive (<em>Pousi</em> e <em>Traverso</em>) il mito si mescola con la realtà, le immagini diventano più sfumate e le parole evocatrici. Il suo unico romanzo (<em>Turno di guardia</em>) è la cronaca del viaggio attraverso la vita dei marinai, ‘maledetta’ a dir loro, ma d’altronde accettata e desiderata. In questa raccolta di storie, narrate durante il turno di notte sul ponte della nave, emerge la prospettiva con la quale Kavvadias osserva la realtà che lo circonda.&nbsp; Il poeta, con una grande abilità narrativa, trasmette un clima pesante, in cui la destinazione del viaggio non offre altro al viaggiatore se non desolazione, prostituzione, malattia e morte. La vita è un viaggio continuo, tutto mare e poesia, ma non è utopico o inesistente. La mappa&nbsp;interiore è in continuo movimento, supportata da letture e da esperienze, da contatti reali e concreti ma anche da immagini e sensazioni. Coglie, in questo modo, non solo l’aria mediterranea ma anche quella degli orizzonti più lontani armonizzando i ritmi della sua vita con i ritmi del mare.</p> Eugenia Liosatou ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10717 Thu, 25 Jan 2024 12:43:07 +0000 L’EPOS contemporaneo e il mediterraneo: una rilettura della telemachia in 54 di Wu Ming http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10718 <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">Il contributo si propone, attraverso l’analisi del romanzo <em>54</em> (2002) del collettivo Wu Ming, di rintracciare alcune modalità con cui, nell’estremo contemporaneo, la tradizione culturale mediterranea viene utilizzata per problematizzare le criticità poste dalla definitiva affermazione del sistema socioeconomico occidentale, a trazione atlantista, all’interno dello spazio mediterraneo. Infatti, da una ricognizione delle posizioni ideologiche assunte dalla riflessione teorica e sociologica sul Mediterraneo intorno al <em>turn of the millennium</em>, è possibile evincere che, uno dei principali problemi posti dalla modernità all’interno di un orizzonte culturale fortemente strutturato e votato al pluralismo come quello mediterraneo, è costituito dall’imporsi di un modello culturale che innalza l’individualismo in quanto valore assoluto, a scapito di qualsiasi forma di collettivismo, assecondando quella tendenza che Guido Mazzoni, ne <em>I destini generali</em> (2015), considera tipica del moderno <em>western way of life</em>. Di conseguenza, se la risposta offerta dalla riflessione intellettuale è la teorizzazione di un sistema di pensiero e di valori che metta al centro le specificità della tradizione culturale mediterranea, l’analisi di <em>54</em>, è finalizzata all’individuazione di una risposta prettamente letteraria ai quesiti posti dalla modernità al mondo mediterraneo. La ripresa della <em>Telemachia</em> come paradigma interpretativo del testo in chiave anticapitalista, associata all’intero progetto poetico del collettivo - che si ripropone di restaurare, non solo le modalità compositive dell’epica classica, ma anche la funzione pedagogica dell’opera stessa, adottando un sistema che qui si è ritiene associabile a quello della <em>paideia</em> greca – evidenzia l’esistenza di una riflessione letteraria parallela ma comunque contigua a quella filosofica, la quale può risultare proficua ai fini di un ampliamento del discorso sul Mediterraneo e sull’esistenza di peculiarità delle culture che lo abitano capaci di offrire un’alternativa al modello di vita occidentale e consumista.</span></p> Alberto Scialò ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10718 Thu, 25 Jan 2024 13:20:28 +0000 Napoli come porta del mediterraneo: Domenico Rea e il rapporto con Mondadori http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10719 <p>Dagli anni Quaranta fino alle soglie degli anni Sessanta uno dei protagonisti più discussi del panorama letterario italiano è Domenico Rea, novelliere, critico e drammaturgo. Le sue prove narrative insieme alla produzione saggistica (che fa da sfondo in questi anni per poi diventare successivamente terreno privilegiato della voce dello scrittore) illuminano la distanza da ogni mitologia folclorica e consolatoria e trasformano Napoli nella porta di tutta l’Italia mediterranea che si incarna nel popolo napoletano che si ritrova identico a Barcellona o a Instanbul. Il realismo aspro, espressionistico, plebeo e insieme visionario, il radicamento nella lingua dei classici ma anche l’opzione per un taglio sintattico conciso, scattante, fulmineo, certamente moderno, rendono Rea uno scrittore atipico nel panorama della cultura letteraria meridionale. L’interessante carteggio che intercorre tra lo scrittore napoletano e i responsabili della più importante casa editrice di quegli anni, Arnoldo e Alberto Mondadori, testimonia che il mondo di Rea, familiare e sociale, è lo stesso che alimenta le sue affabulazioni. Esso permette di illuminare e interpretare il magma da cui prendono vita i suoi personaggi e contribuisce a comprendere meglio l’uomo che sta dietro le sue storie</p> Annalisa Carbone ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10719 Thu, 25 Jan 2024 13:35:09 +0000 Napoli pianeta ferrovia Ermanno Rea e il sogno di una «metropoli meticcia» http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10721 <p>In&nbsp;<em>Napoli Ferrovia</em>&nbsp;(2007) Ermanno Rea offre una riflessione sulla Napoli degli anni Zero, rappresentando una città che risplende nella sua veste multietnica e mediterranea, ma che non tarda ad esibire la sua anima tossica. Il narratore, alter-ego dello scrittore, riscopre la città lasciata nottetempo grazie alla guida di Caracas, un moderno Virgilio che lo accompagna tra le vie della Ferrovia e del centro storico di Napoli, quartieri nei quali si ambientano altre due storie, quelle di Luigi Incoronato e Rosa La Rosa, funzionali entrambe a riannodare i fili tra&nbsp;la Napoli degli anni Settanta-Ottanta e quella che si affaccia al nuovo Millennio. Richiamando la simbolica della&nbsp;<em>flânerie</em>&nbsp;e le categorie culturali di spazi rappresentativi e spazi rappresentazionali elaborate dal&nbsp;teorico francese H. Lefebvre, il saggio invita a esplorare la «topografia segreta» di&nbsp;<em>Napoli Ferrovia</em>&nbsp;e il rapporto tra paesaggio e personaggio, allargando la prospettiva&nbsp;anche alla visione di Caracas, un personaggio radicale, estremo, che arricchisce la visione di una Napoli&nbsp;patologicamente volta all’autodistruzione.&nbsp;&nbsp;</p> Laura Cannavacciuolo ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10721 Thu, 25 Jan 2024 13:51:57 +0000 Il mare dei mercanti, il mare delle storie. Percezione e rappresentazione del mediterraneo nella novellistica tardomedievale http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10722 <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">Nella seconda metà del Trecento le diffuse esplorazioni promosse dal fervente mondo mercantile favorirono lo sviluppo di un rinnovato interesse per il «gran teatro del Mediterraneo». Il gusto per un’alterità spaziale e culturale, se da un lato consolidò, nella narrativa borghese di fine Trecento, l’immagine del mare <em>nostrum</em> come cronotopo della trasgressione e del cambiamento, spazio pieno di insidie in cui il navigatore può arricchirsi o rischia di naufragare inesorabilmente, dall’altro ravvivò l’idea del mare come itinerario di formazione, passaggio simbolico necessario, movimento spaziale che rappresentò forse una delle principali metafore dell’atto del novellare stesso. </span></p> <p class="NOTEFIGUREGENITO"><span style="font-size: 10.0pt;">Mediante la lettura ravvicinata di alcune novelle del <em>Pecorone</em> e del <em>Novelliere</em> di Giovanni Sercambi, il contributo si propone di indagare la visione del Mediterraneo nella narrativa tardomedievale posteriore al <em>Decameron</em>. Partendo dall’analisi della rappresentazione presente nel modello boccacciano, si nota come il mare assuma di volta in volta i contorni ben delineati di uno specchio, in cui si riflettono sia le tensioni socio-politiche del mondo contemporaneo, sia i nuovi valori ambìti dalla produttiva classe mercantile in ascesa. </span></p> Giovanni De Vita ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10722 Thu, 25 Jan 2024 14:05:28 +0000 José Esteban (ed.), Picasso: Imán de los escritores en Español http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10723 <p>-</p> Augusto Guarino ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10723 Thu, 25 Jan 2024 14:21:36 +0000 Almudena Grandes, Todo va a mejorar http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10724 <p>-</p> Augusto Guarino ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10724 Thu, 25 Jan 2024 14:32:36 +0000 Nuno Júdice, La Cospirazione Cellamare, traduzione dal portoghese http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10725 <p>-</p> Manuel Simões ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10725 Thu, 25 Jan 2024 14:47:19 +0000 Jana Altmanova, Michela Murano, Chiara Preite, Le lexique de la pandémie et ses variantes, « Repères-DoRiF » http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10726 <p>-</p> Annette Terracciano ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10726 Thu, 25 Jan 2024 14:58:32 +0000 Maria Giovanna Petrillo, Hector Malot e L’universo femminile http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10727 <p>-</p> Virginia Carrella ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/aionromanza/article/view/10727 Thu, 25 Jan 2024 15:11:31 +0000