http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/issue/feed BDC. Bollettino Del Centro Calza Bini 2023-12-31T00:00:00+00:00 Luigi Fusco Girard girard@unina.it Open Journal Systems <p>La rivista BDC, ora espressione della ricerca scientifica del Centro Interdipartimentale di Ricerca in Urbanistica “Alberto Calza Bini”, esce in una nuova veste, in continuità con l'attività svolta a partire dal 2000. BDC promuove nuovi approcci, nuove proposte e nuovi strumenti per la realizzazione di strategie di rigenerazione urbana a scala umana in collaborazione con il laboratorio di ricerca Creative and Sustainable City (http://www.creativecitylab.org/). La città, sistema dinamico, complesso e adattivo, motore di sviluppo economico e culturale, ma anche contesto di profondi conflitti, rappresenta il campo di interesse, aperto a nuove sfide, in cui promuovere l'attuazione dei principi dell'economia circolare attraverso sinergie innovative, che combinino economia umana, rigenerazione del patrimonio culturale e creatività della comunità, avvalendosi delle valutazioni, quale supporto ai processi decisionali propri di una nuova good governance urbana.</p> http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/10486 Editorial 2023-12-04T19:57:06+00:00 Luigi Fusco Girard girard@unina.it <p>The city, and especially the metropolitan city, has expelled nature: planted areas have been gradually shrinking over time. Biodiversity has been greatly reduced, the air is increasingly polluted, heat islands are multiplying, causing costs especially for the older and marginalised and young people. Soil has been systematically sealed, having been regarded as a resource to be used in building/residential production, ignoring its regenerative potential: it has been seen as a factor capable of developing high property rents. More than for its bio-ecological characteristics, it has been considered as passive physical matter. Sometime, as a source of value capture and/or land equalisation processes. Little attention has been paid to the soil as a complex ecosystem that has formed over the centuries through the disintegration of rocks under the pressure of atmospheric events (rain, wind, various volcanic phenomena, temperature variations, etc.). Lichens, fungi, bacteria, worms and various insects have combined with the various particles thus formed. Plants growing on the soil were gradually added to the plants that had already decomposed over time. The plants, consumed as food by animals (which in turn fertilise the soil itself with their production of biological waste) gradually enriched the soil with new minerals. Especially in large/metropolitan cities, empty/open soils have been subjected to instrumental use: they have been asphalted and cemented/built over. At other times they have been abandoned to progressive decay. The result is an absolute inadequacy in their management in relation to the needs connected with the ecological crisis and climate change. In practice, traditional urban planning has contributed to using nature in an entirely instrumental sense, having been characterised for the most part by a rationality grounded on economic matrix: reductive of multidimensionality, complexity, heterogeneity. The urban planning of negotiations, of bargaining, of territorial marketing, is one recent example. Attention has ended up focusing on volume density, form, possible real estate trends, possibilities for equalisation between market values, rather than on analysing the health condition of the natural ecosystems on which the very health of the inhabitants depends.</p> 2023-12-31T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/10489 Rigenerazioni circolari per un metabolismo urbano sostenibile: estensione del ciclo di vita dei rifiuti da costruzione e demolizione 2023-12-04T19:57:04+00:00 Federica Paragliola federica.paragliola@unina.it <p>La maggiore consapevolezza del ruolo delle risorse naturali nel raggiungimento della resilienza urbana richiede nuove politiche tecniche e di pianificazione, per l’applicazione di approcci efficaci per la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente. In questo contesto, la ricerca applica i concetti di Urban Metabolism e di Urban Mining (UM) per definire una proposta di strategie di pianificazione per la gestione dei flussi di rifiuti da costruzione e demolizione (CDW) che attraversano il territorio. La ricerca si colloca nell’ambito del contesto tecnico-giuridico nazionale e in particolare porta attenzione alle aree del peri-urbano, individuate quali ambito di studio dalla ricerca Eco Regen1. Il contributo indaga, nello specifico, gli aspetti legati al ciclo di vita dell’ambiente costruito, implementando il progetto di rigenerazione urbana con processi per la gestione dei flussi di CDW, con l’obiettivo di sviluppare filiere alla scala locale attraverso la designazione di eco-distretti.</p> <p>Parole chiave: economia circolare, urban mining, metabolismo urbano, rifiuti da costruzione e demolizione, wastescapes</p> 2023-12-31T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/10491 Ripensare gli spazi pubblici attraverso la rigenerazione del waterfront 2023-12-04T19:57:03+00:00 Laura Casanova l.casanova.1967@gmail.com Francesco Rotondo f.rotondo@univpm.it <p>Il tema degli spazi pubblici è uno dei più dibattuti e coinvolgenti della progettazione urbanistica. Tra gli spazi pubblici quelli sul mare rivestono un particolare fascino perché consentono anche la fruizione di una delle risorse naturali di maggior pregio che una città possa godere. Questa consapevolezza induce a riflettere con maggior attenzione e intensità al loro ruolo, in quanto costituiscono una “saldatura” tra la città consolidata e il mare (Carta, 2008), e alle modalità con cui realizzare l'incremento quantitativo e qualitativo di questi spazi pubblici, ponendo attenzione alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio identitario e paesaggistico, allo sviluppo della mobilità sostenibile e al miglioramento delle componenti ambientali. In questo ambito il contributo propone un’analisi dello stato dell’arte nella letteratura scientifica sull’argomento mediante lo studio di due progetti (uno realizzato e l’altro in corso di realizzazione) nel Comune di Bari, una delle 14 città metropolitane italiane che attraverso i fondi europei di coesione sta investendo maggiormente sugli spazi pubblici e sul proprio fronte mare. Individuati criteri flessibili e qualitativi maggiormente pertinenti ai casi da esaminare, si propongono alcune conclusioni sugli esiti: nel primo caso, di un progetto già realizzato e, nel secondo, di un progetto in corso di realizzazione.</p> <p>Parole chiave: rigenerazione urbana, frontemare, pianificazione urbanistica, progetto urbano</p> 2023-12-31T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/10493 The reuse of urban voids as the infrastructure of collective use spaces 2023-12-04T19:57:02+00:00 Francesca Ciampa francesca.ciampa@unina.it <p>Il riuso dei vuoti urbani come infrastruttura degli spazi di uso collettivo</p> <p>Nell’ambito dei processi di recupero e manutenzione dell’ambiente costruito, il contributo individua nei valori della cultura materiale e immateriale dei requisiti da rispettare per orientare gli interventi di riuso dei vuoti urbani come spazi di fruizione collettiva per la comunità. Considerando la destinazione d'uso ludico-artistica come driver di trasformazione dell’ambiente costruito, l’approccio metodologico esigenziale-prestazionale consente di analizzare gli esiti di una desk research di pratiche virtuose di playground per costruire, secondo una visione sistemica della realtà, strumenti di community engagement per le fasi del processo di recupero per gli spazi di gioco. Dall'elaborazione delle survey, diversificate in relazione agli strumenti tracciati e agli obiettivi delle normative internazionali, il contributo restituisce un sistema di requisiti a supporto dei processi di trasformazione dell'ambiente costruito. Tali esiti sono stati testati e trasferiti nella sperimentazione "Playgrounds e Arte per Comunità in Transizione: patto di cura per le città", finanziata della ricerca di Ateneo dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.</p> <p>Parole chiave: riuso, approccio esigenziale-prestazionale, infrastruttura degli spazi di fruizione collettiva, vuoti urbani, valori transgibili</p> 2023-12-31T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/10494 Abitare frontiere urbane: una nuova strategia urbana per Napoli Porta Est 2023-12-04T19:57:00+00:00 Marianna Ascolese marianna.ascolese@unina.it Alberto Calderoni alberto.calderoni@unina.it <p>L’articolo intende esplicitare gli esiti di una ricerca progettuale che prova a sistematizzare alcune questioni che interessano i processi di trasformazione e rigenerazione di aree ai margini della città consolidata. Questo studio, svolto nell’ambito di una più ampia ricerca scientifica, si interroga sulla determinazione di possibili metodologie di intervento in aree periferiche e abbandonate. L’area a sud della stazione centrale di Napoli è stata indagata e approfondita per aprire una riflessione critica verso un’idea di città che si fonda sulla definizione di nuove sequenze urbane pensate per accogliere e includere, dove il sistema dello spazio pubblico, articolato e differenziato, diviene sostanziale matrice formale della proposta progettuale. Il progetto si pone così come un processo aperto che propone specifiche soluzioni esito di attente letture e analisi dell’ambiente nella sua totalità.</p> <p>Parole chiave: trasformazione urbana, rigenerazione urbana, spazio pubblico, aree periferiche e abbandonate, Napoli Est</p> 2023-12-31T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/10495 Dall’emergenza alla transizione. Strategie e progetti per riabitare i “luoghi comuni” 2023-12-04T19:56:58+00:00 Anna Attademo anna.attademo@unina.it Maria Gabriella Errico gabryli@yahoo.it Orfina Fatigato orfina.fatigato@unina.it <p>Si riporta nel contributo a seguire il racconto di un’esperienza articolata tra ricerca, didattica e terza missione elaborata da ricercatori del Dipartimento di Architettura di Napoli a partire dal primo lockdown nella primavera 2020 sino all’anno successivo, in riferimento a un caso studio nel Meridione d’Italia. La riflessione è nata a partire dalla occasione di redazione del Programma Integrato Città Sostenibili (PICS) del Comune di Casoria. La condizione emergenziale, in Italia largamente gestita attraverso la negazione all’uso di spazi aperti e aree di naturalità, in politiche basate su un paradigma di controllo, ha condotto a misurare le scelte progettuali con le rinnovate esigenze di consentire l’uso collettivo degli spazi di prossimità, senza trascurare le connessioni con un processo di transizione strutturale e di lungo termine. Il lavoro svolto definisce, quindi, prefigurazioni progettuali, ma inserendole in articolate strategie multiscalari per riabitare “luoghi comuni” della città di Casoria in totale o parziale dismissione. Architetti e urbanisti “co-costruttori dello spazio” fisico, hanno contribuito ad attivare un processo di transizione verso una città più aperta inclusiva e sostenibile.</p> <p>Parole chiave: transizione, luoghi comuni, spazio pubblico</p> 2023-12-31T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/10496 Tangible and intangible multiple risks: achieving resilience by enhancing cultural heritage 2023-12-04T19:56:57+00:00 Marichela Sepe marichela.sepe@uniroma1.it <p>Rischi multipli tangibili ed intangibili</p> <p>Si verifica sempre più spesso che molteplici tipi di crisi accadono contemporaneamente, rendendo difficile la risoluzione di condizioni urbane fragili in quanto diversi rischi si sovrappongono, coinvolgendo temi sociali, economici, ambientali, sanitari e di vivibilità. Ogni luogo, inoltre, è diverso e ha le sue peculiarità e, per questo, tempi e modalità differenti per affrontare le crisi. Per ottenere un adattamento e una rigenerazione sostenibile dei luoghi interessati da molteplici rischi è importante studiare le questioni da molti punti di vista e utilizzando metodi di analisi e progetto urbani adeguati. Partendo da queste premesse, gli obiettivi del presente studio (svolto nell’ambito del progetto di ricerca “PRIN2020 20209F3A37”, all’interno dell’Unità ISMed-CNR con responsabilità dell’autore e la relativa convenzione tra l’Università degli Studi di Roma Sapienza e l’ISMed-CNR) sono: definire e identificare quali sono le tipologie di rischio e le principali tipologie di sovrapposizione tra di esse nei siti; individuare quali sono i principali luoghi che sono soggetti a molteplici rischi; proporre un metodo originale e ad hoc per comprendere quali siano le soluzioni migliori e sostenibili in termini di adattamento e rigenerazione di diversi tipi di luoghi interessati da molteplici crisi e di valorizzazione del patrimonio culturale. . Infine, lo studio illustrerà i principi per la progettazione di aree multirischio.</p> <p>Parole chiave: rischi multipli, patrimonio culturale, rigenerazione urbana, spazi pubblici</p> 2023-12-31T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/10498 Green blue Youth Vision 2030: nuove comunità culturali creative e sostenibili 2023-12-04T19:56:56+00:00 Gaia Daldanise g.daldanise@iriss.cnr.it Martina Bosone martina.bosone@unina.it Domenico Vito dome.vito@gmail.com <p>Nel contesto europeo, la cultura svolge un ruolo cruciale nelle strategie di sviluppo sostenibile. Il framework “UNESCO Culture 2030” sottolinea che gli approcci culturali potrebbero supportare le politiche sostenibili anche attraverso il miglioramento dei comportamenti degli individui e delle comunità. In questa prospettiva, la ricerca si propone di rispondere alle seguenti domande: quali approcci culturali sono idonei a costruire una visione di sviluppo sostenibile quale bene comune? Quali azioni e strumenti possono essere applicati a scala locale per l’implementazione degli obiettivi dell’Agenda 2030? L'approccio metodologico “Green Blue Youth Vision 2030” esplora le proposte culturali di giovani esperti under 35, trasformando le diverse dimensioni del framework Culture 2030 in azioni e strumenti da sottoporre ai beneficiari diretti e potenziali dei “Green Blue Days”, il primo forum sulla sostenibilità sistemica al Sud Italia. I risultati della ricerca dimostrano il ruolo di comunità, cooperazione e creatività nel mettere in pratica una cultura della sostenibilità legata alla cura dello spazio collettivo.</p> <p>Parole chiave: green blue, giovani, comunità culturali e creative, sviluppo sostenibile</p> 2023-12-31T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/10499 Architettura delle infrastrutture e identità portuali. Il caso studio della nuova stazione marittima di levante a Napoli 2023-12-04T19:56:54+00:00 Lilia Pagano lilia.pagano@unina.it Paola Galante paola.galante@unina.it <p>Lo studio progettuale per la Nuova Stazione Marittima di Levante aggiunge un importante tassello metodologico alle sperimentazioni sul ruolo rifondativo dell’Architettura delle infrastrutture in alcuni Porti del Sud. Dimostra che la riconfigurazione dei “campi relazionali” del paesaggio urbano può coinvolgere il tracciato delle linee ferroviarie, da sempre considerate barriere non modificabili. Grazie al coinvolgimento di RFI, si delinea una soluzione che concilia due scenari in conflitto: l’ampliamento del porto commerciale di Napoli, la restituzione di un rapporto con il mare al quartiere orientale della città. Le esigenze tecniche di sviluppo del nodo intermodale, la “domanda urbana” di un lungomare capace di essere rappresentativo di un quartiere a scala geografica insieme alla valorizzazione delle attrezzature esistenti e alla ricostruzione della memoria insediativa, trovano sintesi in un’architettura dell’infrastruttura capace di modulare spazi e bisogni apparentemente antitetici, conferendo rinnovato carattere e identità all’area. Ne deriva la rifondazione di un rapporto di fiducia tra progetto di architettura e città contemporanea che trova nel suo farsi le radici e le ragioni di un codice genetico da interpretare e proiettare nel futuro.</p> <p>Parole chiave: quartiere, porto, architettura, infrastruttura, lungomare</p> 2023-12-31T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/10500 Implementazione di un framework metodologico con strumenti ICT per la gestione sostenibile degli spazi aperti urbani in risposta alle ondate di calore 2023-12-04T19:56:52+00:00 Eduardo Bassolino eduardo.bassolino@unina.it Sara Verde sara.verde@unina.it <p>L’attività di ricerca e sperimentazione che viene presentata e che indaga in ambito urbano la definizione di strategie di progettazione ambientale climate proof, quale risposta alle alterazioni del clima e del microclima nelle città, fa riferimento alla verifica, alla critica e quindi all’implementazione dei criteri d’impostazione già definiti all’interno del framework metodologico sviluppato per il sottosistema degli spazi aperti con la ricerca “PLANNER”. Ambito di verifica è il contesto di applicazione della ricerca dipartimentale “PER_CENT / Periferie al Centro”, l’area a nord di Napoli. L’analisi dei risultati proposti dalla piattaforma web-GIS di PLANNER e l’attuazione di processi di data exchange tra piattaforme GIS-based e VPL, già applicati in PLANNER, ha consentito l’individuazione di aspetti di criticità nella classificazione delle tipologie di forme urbane ricorrenti e l’implementazione di nuove forme urbane ricorrenti, sulle quali definire azioni metaprogettuali e progettuali con un set di soluzioni tecniche climate proof in risposta all’aumento delle temperature urbana e alle ondate di calore.</p> <p>Parole chiave: design computazionale, analisi ambientale, approccio adattivo, scambio di dati, comfort urbano, rischio climatico</p> 2023-12-31T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/10501 Climate adaptation and Water Sensitive Urban Design: the case study of a university campus in the city of L’Aquila 2023-12-04T19:56:51+00:00 Camilla Sette camilla.sette@graduate.univaq.it <p>Adattamento climatico e Water Sensitive Urban Design</p> <p>I cambiamenti climatici porteranno la temperatura globale a picchi temperatura mai visti entro il 2050 e, al contempo, aumenteranno la frequenza e l’intensità di eventi estremi di precipitazione in tutto il mondo, con tempi di ritorno stimati di addirittura 100 o 200 anni per i quantitativi di pioggia registrati. Le aree urbane e periurbane sono le più colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici, a causa delle superfici altamente impermeabilizzate che le caratterizzano e che rendono impossibile la filtrazione dell’acqua nel terreno. La questione si è ulteriormente aggravata da quando il consumo di suolo ha superato certi limiti. Per conseguire l’adattamento climatico delle aree urbane e periurbane, andranno quindi effettuati degli interventi di retrofit resilienti e adattivi, inseriti all’interno del più ampio quadro del Water Sensitive Urban Design (WSUD) e delle Nature Based Solutions. L’area oggetto di studio per il progetto di rigenerazione urbana si trova in Italia, nell’immediata periferia ovest della città di L’Aquila, capoluogo d’Abruzzo.</p> <p>Parole chiave: adattamento climatico, rigenerazione urbana, pianificazione urbana, sostenibilità, progetto</p> 2023-12-31T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/10502 Esperimenti per la governance climatica locale. Il Laboratorio Azione Clima di Napoli 2023-12-04T19:56:50+00:00 Maria Federica Palestino palestin@unina.it Cristina Visconti cristina.visconti@unina.it Marilena Prisco marilena.prisco@unina.it <p>Applicando alla città di Napoli forme di didattica sperimentale sugli effetti del cambiamento climatico, il contributo guarda agli “esperimenti climatici urbani” a partire da un laboratorio universitario di ricerca-azione che, ponendosi all’interfaccia fra istituzioni e società civile, facilita la connessione fra politiche e pratiche climatiche. Esplicitando come la collaborazione con il Laboratorio Azione Clima (LAC) di UniNa abbia dato origine a reti temporanee per l’azione climatica dal basso, il paper mette in luce le potenzialità della ricerca e della didattica universitaria sul fronte del public engagement. Si tratta di un impegno che, tenendo conto dei ritardi e delle difficoltà delle amministrazioni locali, è volto a configurare domande situate di adattamento e mitigazione, trattando la governance climatica come trama per azioni collaborative che incidano sulle decisioni pubbliche. La sfida del LAC, entro questo orizzonte, è territorializzare il contrasto al CC mettendo in primo piano i diritti connessi alla giustizia climatica.</p> <p>Parole chiave: cambiamento climatico, ricerca-azione, public engagement, esperimenti climatici, governance climatica</p> 2023-12-31T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/10503 Un’infrastruttura verde nel contesto regionale della Sardegna: uno studio sul miglioramento delle funzioni territoriali e della connettività 2023-12-04T19:56:48+00:00 Federica Isola fedi.isola@gmail.com Sabrina Lai sabrinalai@unica.it Federica Leone federicaleone1983@gmail.com Corrado Zoppi zoppi@unica.it <p>Un’infrastruttura verde nel contesto regionale della Sardegna Molti studi recenti sono incentrati sulle infrastrutture verdi come generatrici dell’offerta di una vasta gamma di servizi ecosistemici, soprattutto con riferimento agli ambienti urbani, e sui corridoi ecologici quali strutture di connessione che limitano la frammentazione del paesaggio. Tuttavia, non sono molti i lavori di ricerca che hanno preso in esame l’integrazione delle due categorie concettuali nella prospettiva della definizione e dell’attuazione di politiche ed operazioni di piano su di esse fondate. Utilizzando il territorio della Sardegna come caso di studio, si propone un approccio metodologico che combina le due categorie concettuali, basato sul riconoscimento di un’infrastruttura verde regionale legata all’offerta di molteplici servizi ecosistemici e su una rete di corridoi ecologici, identificata in relazione alla mappatura della resistenza al movimento delle specie. La stima di una regressione multipla dà modo di identificare queste correlazioni, che si evidenziano, in particolare, con riferimento a tre servizi ecosistemici su cui devono focalizzarsi le politiche e le operazioni della pianificazione spaziale: la regolazione del microclima nei contesti locali, i benefici offerti da foreste ed aree boscate ed i servizi legati all’identità culturale ed al patrimonio storico e naturalistico.</p> <p>Parole chiave: corridoi ecologici, infrastrutture verdi, pianificazione ambientale, pianificazione del territorio, Sardegna, servizi ecosistemici</p> 2023-12-31T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement##