BDC. Bollettino Del Centro Calza Bini
http://www.serena.unina.it/index.php/bdc
<p>La rivista BDC, ora espressione della ricerca scientifica del Centro Interdipartimentale di Ricerca in Urbanistica “Alberto Calza Bini”, esce in una nuova veste, in continuità con l'attività svolta a partire dal 2000. BDC promuove nuovi approcci, nuove proposte e nuovi strumenti per la realizzazione di strategie di rigenerazione urbana a scala umana in collaborazione con il laboratorio di ricerca Creative and Sustainable City (http://www.creativecitylab.org/). La città, sistema dinamico, complesso e adattivo, motore di sviluppo economico e culturale, ma anche contesto di profondi conflitti, rappresenta il campo di interesse, aperto a nuove sfide, in cui promuovere l'attuazione dei principi dell'economia circolare attraverso sinergie innovative, che combinino economia umana, rigenerazione del patrimonio culturale e creatività della comunità, avvalendosi delle valutazioni, quale supporto ai processi decisionali propri di una nuova good governance urbana.</p>it-ITBDC. Bollettino Del Centro Calza Bini1121-2918Fragility and its dimensions: an analysis methodology in support of local development policies
http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/11759
<p>La ricerca esplora diversi aspetti della fragilità territoriale. Sviluppa una metodologia basata su sistemi GIS che ha l’obiettivo di sintetizzare indicatori di fragilità implementati al fine di costruire strumenti analitici di validazione e di supporto per la pianificazione a diversi livelli amministrativi. Si considerano tre tematiche principali riguandanti temi ambientali, socioeconomici e relazionali al fine di integrare la valutazione delle fragilità nelle prassi pianificatorie. Si propone quindi un’alternativa ad approcci spesso basati su criteri monodimensionali. Mettendo in relazione diversi set di dati, lo studio costruisce indicatori compositi attraverso un indice sintetico non compensativo, consentendo una comprensione multidimensionale delle dinamiche territoriali. La ricerca non si concentra sulla classificazione delle aree, ma piuttosto sulla comprensione delle sfumature della fragilità e di come questa si manifesta a scala territoriale. Il tentativo è quindi quello di teorizzare uno strumento analitico utile a identificare le omogeneità e le differenze territoriali, migliorando la comprensione della fragilità promuovendo strategie di pianificazione integrate.</p> <p>Parole chiave: fragilità, analisi, indicatori, valutazione, conoscenza</p>Federico EugeniLuana Di Lodovico
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2025-05-162025-05-1625112010.6093/2284-4732/11759Territorial sustainable regeneration of denied areas: the GIS-based analysis of the Agro Aversano areas
http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/11760
<p>Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Caserta, approvato nel 2012, riconosce le “aree negate” come parti di territorio prive di funzioni territoriali e segnate da un evidente degrado funzionale, fisico o ambientale. A più di dieci anni dall’approvazione del Piano, alcune di queste aree sono state riqualificate, molte sono ancora in attesa di trasformazione e nuove aree negate possono essere individuate. L’analisi dello stato attuale delle aree negate, delle loro caratteristiche e del loro potenziale di trasformazione ha prodotto un database GIS utile sia per aggiornare il quadro conoscitivo sia a livello provinciale che dei Piani Urbanistici Comunali, sia per supportare la definizione di strategie di riqualificazione urbana e territoriale, la scelta di alternative e la definizione delle priorità di intervento. Grazie alla definizione del database GIS, i quadri conoscitivi si arricchiscono di un archivio di dati spaziali sullo stato attuale delle aree negate e di uno strumento utile a supportare strategie e interventi in grado di attivare una rigenerazione territoriale sostenibile di ecosistemi fragili.</p> <p>Parole chiave: rigenerazione, aree negate, analisi GIS</p>Claudia de BiaseGiada LimongiAntonetta Napolitano
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2025-05-162025-05-16251213410.6093/2284-4732/11760Mapping deficit areas for adaptation planning: insights from flood protection ecosystem service in an Italian case study
http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/11761
<p>Il cambiamento climatico sta riducendo la capacità degli ecosistemi di mitigarne gli impatti e di aiutare le persone ad adattarvisi, chiedendo di rafforzare un’azione integrata sul clima, garantire la protezione della biodiversità e ripristinare gli ecosistemi degradati. Un approccio promettente è quello di usare i servizi ecosistemici (SE) per riprogettare e promuovere la resilienza di città e territori. Tuttavia, nell’ambito della pianificazione, l’integrazione dei SE negli strumenti è ancora lenta e parziale. Appare quindi necessario promuovere e comunicare in modo sistemico soluzioni efficaci per un migliore uso e gestione delle risorse territoriali. Questo studio mira a produrre risultati che adottino un “linguaggio” comprensibile per i pianificatori, i responsabili delle politiche e delle decisioni adottando un approccio basato sui SE. Viene sviluppata una metodologia in tre fasi, intersettoriale e multiscalare basata su GIS per supportare i decisori nell’identificazione di aree con un deficit di SE in risposta alle inondazioni, ovvero dove l’offerta di SE non ne soddisfa la domanda. Inoltre, la metodologia supporta l’integrazione di azioni basate sugli ecosistemi nella pianificazione dell’adattamento per la mitigazione delle inondazioni a livello regionale.</p> <p>Parole chiave: pianificazione adattiva, approccio basato sugli ecosistemi, protezione dalle inondazioni, contesti socio-ecologici</p>Alessandra LongoLinda ZardoDavide Longato
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2025-05-162025-05-16251355210.6093/2284-4732/11761Temporary cultural interventions in urban public spaces: sustainable design approaches for resilient communities in climate-sensitive areas
http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/11762
<p>Nel contesto della crisi climatica globale e della necessità di spazi pubblici urbani vivibili e adattivi, il presente contributo identifica gli eventi culturali e creativi come prerequisiti essenziali per la creazione di città resilienti. Dato il loro dinamismo come “condensatori sociali” e “animatori urbani”, nonché il loro ruolo attivo nell’affrontare i cambiamenti climatici, il paper sottolinea la necessità che le azioni culturali sviluppino approcci consapevoli dal punto di vista ambientale e che siano positivi/adattivi al clima, al fine di mantenere la loro vivibilità. Attraverso l’analisi di casi di studio, relativi a installazioni culturali temporanee in spazi urbani all’aperto, la ricerca esplora gli strumenti di progettazione emergenti per interventi culturali sensibili al clima. Attingendo a registrazioni e informazioni interpretative derivate da piattaforme online di progettazione architettonica e urbana, lo studio identifica strumenti di progettazione adattivi che mitigano gli effetti specifici del cambiamento climatico, cioè l’aumento delle temperature e il fenomeno dell’Isola di Calore Urbano. I risultati evidenziano il potenziale degli interventi culturali per modellare condizioni microclimatiche sostenibili attraverso l’applicazione di strategie di progettazione resilienti. Questi “rifugi culturali/urbani” valorizzano gli spazi pubblici degradati dal clima, sostenendo la partecipazione, l’inclusività e il benessere delle comunità.</p> <p>Parole chiave: spazio pubblico urbano, cambiamento climatico, installazioni culturali temporanee, strategie di adattamento termico, comunità resilienti</p>Natalia ChrysikouKonstantinos Konstantinos
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2025-05-162025-05-16251537210.6093/2284-4732/11762Public spaces and museums: the case of Barcelona
http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/11763
<p>La Rivoluzione Francese ha segnato un punto di svolta nella concezione del museo e dello spazio pubblico, definendo i musei come custodi della cultura accessibile a tutti e lo spazio pubblico come elemento strategico per rafforzare l’identità collettiva. Tuttavia, è dal dopoguerra che i musei hanno assunto un ruolo strategico nella pianificazione urbana, trasformandosi da semplici spazi espositivi a elementi centrali nella rigenerazione urbana. Attraverso progetti innovativi, i musei non solo arricchiscono gli spazi pubblici ma fungono anche da propulsori per lo sviluppo di cluster museali, influenzando positivamente l'infrastruttura urbana e il tessuto sociale. Questo approccio è particolarmente evidente nel “Modello Barcellona”, un esempio virtuoso di rigenerazione urbana culturale. Barcellona dimostra come i musei possano agire da catalizzatori per una rigenerazione urbana sostenibile, migliorando la qualità degli spazi pubblici e promuovendo coesione sociale attraverso cluster museali ben progettati e integrati. Tale contributo mira ad esplorare ed analizzare le condizioni necessarie per realizzare spazi pubblici di qualità, dimostrando come scelte progettuali versatili possano essere adattate a diversi contesti, generando risposte tangibili e migliorando l'integrazione tra spazio pubblico e ambiente culturale.</p> <p>Parole chiave: spazio pubblico urbano, cambiamento climatico, installazioni culturali temporanee, strategie di adattamento termico, comunità resilienti</p>Manuel Orabona
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2025-05-162025-05-16251739410.6093/2284-4732/11763The DE-Sign Urban Lab: the pilot case of Cosenza city, energy efficiency as a driver for social inclusion, resilience and integrated urban regeneration
http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/11764
<p>Il Gruppo di Ricerca DE-Sign sta guidando un’iniziativa nell’ambito del programma “Italia in Classe A” per promuovere la rigenerazione urbana energeticamente efficiente di parti di città. Focalizzandosi inizialmente su Cosenza (come modello replicabile su scala nazionale), il progetto mira a creare spazi urbani sostenibili e inclusivi integrando i sistemi costruzione off-site e interventi di progettazione/pianificazione urbana innovativa (NBS). Il progetto coinvolge numerosi stakeholder, tra cui anche cittadini, studenti e organizzazioni locali, nella co-progettazione di un Masterplan per l’area di Vaglio Lise, implementando un hub intermodale e una comunità sostenibile. L’iniziativa pone l’accento sull’energia di prossimità, promuovendo l’inclusione sociale e l’accesso democratico all’energia. Il modello delle 3A, “Avvicinare, Implementare, Agire”, costituisce un progetto pilota che garantisce una partecipazione ampia e una pianificazione condivisa. Il Laboratorio Urbano funge da piattaforma sperimentale, coinvolgendo i cittadini, soprattutto i giovani, in processi di co-progettazione che adattano le politiche pubbliche alle esigenze della comunità. Il progetto KDZENERGY, parte di questa iniziativa, forma gli studenti sulla sostenibilità energetica e la co-progettazione, rendendoli contributori attivi alla trasformazione dei loro quartieri.</p> <p>Parole chiave: efficienza energetica, progetto urbano, modello 3A, masterplan, rigenerazione urbana</p>Domenico PassarelliFerdinando VerardiIlaria BertiniIlaria SergiMaria Anna SegretoGuido Maurizio Urbani
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2025-05-162025-05-162519510810.6093/2284-4732/11764Regenerate collective spaces in social housing: a case study in Metropolitan Area of Naples. First research’s results
http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/11765
<p>L'articolo illustra i primi risultati della ricerca PRIN “Luoghi di prossimità. Una metodologia per la rigenerazione degli spazi collettivi nei quartieri moderni” che approfondisce il concetto di “spazi di prossimità” nei quartieri moderni, intesi quali luoghi abitabili al di fuori dell’alloggio, e pone particolare attenzione alla loro rigenerazione. Il contributo approfondisce la metodologia utilizzata dalle tre unità di ricerca: analisi morfologiche e indagini relative alle tre stagioni ERP hanno permesso la categorizzazione dei casi studio di alcuni quartieri problematici di Roma, Napoli e Torino. L’articolo prosegue con un’indagine di due casi: un ecoquartiere parigino e il caso studio dell’unità di ricerca napoletana, il rione Parco Verde di Caivano, scelti per le analogie socioeconomiche e perché utili a costruire un confronto tra differenti morfologie e diverse politiche di rigenerazione. L’articolo illustra, infine, il processo di co-progettazione degli “Urban Living Labs” a Parco Verde che assume un carattere innovativo nella dimensione di condivisione analitica e progettuale, e anche nella capacità di garantire una connessione tra la fase di progettazione e quella di implementazione-gestione.</p> <p>Parole chiave: edilizia residenziale pubblica, rigenerazione urbana, spazi di prossimità, living lab, sperimentazione</p>Claudia de BiaseGiuseppe GuidaChiara BocchinoAntonetta Napolitano
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2025-05-162025-05-1625110912610.6093/2284-4732/11765Integrated design for urban and public space regeneration in the territories of Southern Italy
http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/11766
<p>Il contributo riporta alcune riflessioni sulla progettazione integrata quale modalità operativa efficace per intervenire nei processi di rigenerazione urbana e dello spazio pubblico nei territori del Sud Italia. Il contributo che le città e i sistemi urbani offrono nel sostenere dinamiche di sviluppo qualificate ed equilibrate è messo in risalto dagli indirizzi comunitari e dalle politiche promosse in Italia già a partire dalla fine degli anni Novanta, quando l’Unione Europea ricorre con il Programma Urban, a una prima sperimentazione di progettazione integrata. Con la regionalizzazione della Politica europea di coesione, dal 2000, il progetto integrato diviene per il Mezzogiorno, la modalità attuativa privilegiata per valorizzare le esperienze positive di rigenerazione urbana.<br>Il contributo propone, infine, alcune esperienze recenti nei territori del Sud Italia e l’approfondimento di casi studio di Casoria, Paestum e Salerno Sud. In conclusione, si evidenzia come l’abbinamento tra una contemporanea interpretazione di Paesaggio e i principi fondanti della progettazione integrata, possa definire una strategia efficacie di rigenerazione urbana e dello spazio pubblico.</p> <p>Parole chiave: progettazione integrata, spazio pubblico, Sud Italia</p>Chiara CorazziereVincenzo Gioffrè
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2025-05-162025-05-1625112714410.6093/2284-4732/11766Large-scale projects and production of new landscapes: from conflict to socio-ecological negotiation
http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/11767
<p>I grandi progetti di trasformazione possono innescare conflitti dal basso per la tutela e gestione del paesaggio. Ma i conflitti territoriali possono anche produrre uno spazio di interazione per il coinvolgimento del pubblico in opposizione in cui praticare la concertazione e il compromesso. Utilizzando l’approccio della trading zone, applicato alla pianificazione spaziale, il contributo si propone di indagare in che modo i movimenti sociali possono incidere sulla qualità delle trasformazioni in forma proattiva e non ostativa, verso nuovi equilibri socio-ecologici. Utilizziamo due grandi progetti di trasformazione di paesaggi dell’acqua – l’ampliamento del porto e aeroporto nella valle del Delta del Llobregat (Barcellona) e l’Expo 2008 di Saragozza – realizzati nell’arco di trent’anni poiché in questi casi possiamo intercettare le dimensioni sociali, ambientali e tecnico-progettuali del mutamento delle dinamiche di conflitto verso forme proattive di concertazione. L’analisi permette di indagare a fondo i processi progettuali di produzione di nuovi paesaggi come esito di una trading zone di transazione fra attori anche in conflitto tra loro.</p> <p>Parole chiave: grandi progetti, conflitti, trading-zone, nuovi paesaggi dell’acqua</p>Olga Giovanna PaparussoFrancesca Calace
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2025-05-162025-05-1625114516210.6093/2284-4732/11767Urban public spaces. Concepts for safety and inclusion
http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/11768
<p>La mancanza di sicurezza, reale o percepita, agisce come un ostacolo alla gestione e all'uso degli spazi pubblici, limitando la libertà di ciascuno e incidendo negativamente sulla qualità degli insediamenti. Il perseguimento di condizioni di sicurezza, anche dalle varie forme di minaccia e criminalità, richiede l'integrazione dei diversi approcci esistenti per ottenere risultati efficaci e duraturi. Una considerazione specifica va fatta in relazione alle condizioni di sicurezza delle aree verdi urbane. Precedenti evidenze empiriche hanno rilevato che la pulizia e l'inverdimento dei lotti vuoti sono associati a una riduzione della criminalità. L'obiettivo di questo progetto finanziato dall'UE (Next Generation EU), con i progetti PRIN “SeTUP” e “NatSolis”, è che i risultati di questa ricerca portino alla definizione di modelli che possano essere implementati in politiche, piani e regolamenti. Questo lavoro è, infatti, l'occasione per una più attenta riflessione sul tema al fine di individuare gli aspetti chiave che consentono di orientare la Pianificazione Urbana verso la prevenzione ambientale del rischio criminalità e verso la definizione di azioni specifiche, per l'adeguamento, nel tempo, degli spazi urbani a criteri di sicurezza.</p> <p>Parole chiave: sicurezza, parchi pubblici urbani, sicurezza, spazi pubblici urbani, inclusione</p>Federica CicaleseAlessandra MarraIsidoro FasolinoMichele Grimaldi
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2025-05-162025-05-1625116318210.6093/2284-4732/11768Cultural heritage as a regenerative resource in transitional territories. Exploring the cultural landscape of Campi Flegrei
http://www.serena.unina.it/index.php/bdc/article/view/11769
<p>Questo contributo esplora il potenziale rigenerativo del patrimonio culturale nei territori in transizione, e in particolare nelle aree periurbane soggette a profonde trasformazioni sociali e ambientali. In un’epoca caratterizzata da pressioni crescenti, che incidono sulle città a livello globale, e dall’intensificazione degli effetti del cambiamento climatico, il patrimonio culturale può costituire una risorsa rigenerativa. La questione è intrinsecamente complessa a causa del delicato equilibrio tra l’apparente immobilità del patrimonio culturale e la sua conservazione, e le dinamiche in accellerato movimento delle città e dei territori in transizione. Lo studio affronta l’evoluzione del concetto di patrimonio culturale, dalle tradizionali politiche di conservazione a pratiche che integrano la tutela con la rigenerazione socio-spaziale. La ricerca si concentra sui Campi Flegrei, un paesaggio in transizione in cui le risorse storiche ed ecologiche, spesso latenti, si intersecano con processi di urbanizzazione, passati e recenti, e fragilità ambientali. L’obiettivo è indagare come un paesaggio culturale complesso possa essere interpretato e gestito strategicamente per attivare processi di rigenerazione territoriale.</p> <p>Parole chiave: patrimonio culturale, paesaggio culturale, territori in transizione, periurbano, rigenerazione socio-spaziale</p>Greta Caliendo
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2025-05-162025-05-1625118320210.6093/2284-4732/11769