Tra le domande della filosofia, quella sul rapporto tra poesia e filosofia rimette in gioco in maniera feconda entrambi i termini di tale rapporto: lo sguardo filosofico attraversa la poesia e sviluppa, a partire da essa, un discorso in cui la parola è interrogata nel suo ruolo storico e temporale attuale, per fornire di nuovo alla riflessione filosofica quello strumento, di cui essa ha bisogno e che, nell’affidarsi soltanto alle proprie argomentazioni, non riesce a trovare. Tuttavia, tra parola filosofica e parola poetica non può esserci un rapporto subordinato, ma di reciproca fiducia e conoscenza, un rapporto in cui l’una dà all'altra ciò che le manca, nel comune, infaticabile tentativo di comprendere la realtà, nonostante atteggiamenti e punti di vista differenti su di essa. In questione sarà, allora, il senso di una parola che, come la filosofia, anche la poesia frequenta, ma che, passando attraverso il filtro poetico viene trasfigurata e acquista caratteri diversi e - proprio in virtù dell’enigmatico processo di trasformazione che subisce - decisivi. Spesso la filosofia ha cercato una collocazione e una sistemazione della poesia all’interno di un quadro generale, tradendo in questo modo quella tendenza all’egemonia teorica e concettuale, che non di rado la contrassegna. Forse è venuto il tempo in cui a prevalere sia di nuovo una posizione di ascolto filosofico della parola poetica, lasciando che sia la poesia ad offrire alla filosofia ciò che essa vuole e può  donare. Riprendere la domanda sul rapporto tra filosofia e poesia significa tornare a interrogarsi anche sul rapporto tra poeta e filosofo.

Se il romantico è stato il tempo in cui la poesia ha avuto un posto privilegiato al centro della riflessione filosofica, tanto che la veste di poeta-filosofo si è identificata spesso con quella di filosofo-poeta, nei decenni successivi, e nel corso del Novecento, con il mutare dei problemi e dei metodi assunti dalla filosofia, si è assistito a un analogo mutamento della poesia che, non solo nella forma, ma anche nei contenuti, è divenuta una modalità della lingua entro cui manifestare propriamente un pensiero. Sondare storicamente questo passaggio, coglierne alcune tappe nelle figure di pensatori e poeti del nostro tempo, analizzare i momenti storici e teorici che ne segnano le trame, può gettare una nuova luce su un rapporto sicuramente mutato, anche se mai realmente interrotto. Ancora: dischiudere orizzonti inesplorati nei pensatori-poeti della nostra storia vorrebbe dire accrescere le potenzialità della riflessione filosofica, considerato che anche la poesia si è avvalsa della filosofia là dove ha colto in essa quelle affinità che solo una distanza nel linguaggio ha tenuto nascoste. La sfida da raccogliere è cercare di mostrarle in una nuova luce, sia ripercorrendo la trama di alcuni momenti poetici esemplari, sia ripensando piste inedite della storia del pensiero.

 

Pubblicato: 2017-12-12

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