http://www.serena.unina.it/index.php/bornh/issue/feedBORNH Bulletin of Regional Natural History2024-11-07T05:19:36+00:00Antonino Pollioantonino.pollio@unina.itOpen Journal Systems<h1 style="text-align: center;"><strong>SOCIETA' DEI NATURALISTI IN NAPOLI</strong></h1> <p><strong><img style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;" src="/public/site/images/raf101/2.jpg" width="690" height="459"></strong></p> <p style="text-align: justify;"><strong>Bulletin of Regional Natural History (BORNH),</strong> formerly Bollettino della Società dei Naturalisti in Napoli, is an Italian on-line journal that promote in-depth studies in Natural Sciences at local and regional scale, to create management tools and spatial planning for conservation of diversity, in connections with other geographical areas and archives of biodiversity.<br><br><strong>BORNH</strong> seeks to publish of research articles, review articles, commentaries, check lists, technical papers on methodological innovations or improvements, as well as on the practical application of these resources towards the development of effective conservation policy and practice.<br><br><strong>BORNH</strong> publishes local and regional territory studies in all branches of Natural Sciences dealing with diversity, ecology and evolution of ecosystem: zoology, geology, mineralogy, ecology, paleontology, botany, systematics and phylogenetics, terrestrial and aquatic ecology and behaviour, parasitology, palaeontology, geomorfology, developmental biology, conservation biology, chemistry, applied studies. <br><br>Incoming manuscripts are initially evaluated by the Editor in Chief. If the manuscript is acceptable as corresponding to the scope of the journal and representing a major contribution deserving publication in an international journal, it will be forwarded to reviewers for evaluation. After the approval of the final version by the editorial board, the manuscript will be accepted for publication. <br><br>The editor reserves the right to make editorial changes. Authors agree, with the acceptance of the manuscript, that the copyright is transferred to the publisher. Manuscripts, proofs, reviews and other correspondence concerning editorial matters should be addressed to the Editorial Office</p> <h1 style="text-align: center;">Breve Storia della Società dei Naturalisti in Napoli</h1> <p style="text-align: justify;"><br>Nel 1881 la Facoltà di Scienze naturali, Chimica e Fisica dell’Università di Napoli contava soltanto 11 studenti. Si trattava però di ragazzi estremamente attivi e determinati, che si risolsero, su suggerimento ed aiuto di Salvatore Trinchese, loro professore di Anatomia Comparata, a fondare il Circolo degli Aspiranti Naturalisti. Il nome era un chiaro riferimento all’Accademia degli Aspiranti Naturalisti, fondata a Napoli nel 1841 da Oronzo Gabriele Costa, e poi sciolta nel 1849 per ragioni politiche. Il Circolo degli Aspiranti Naturalisti vide la sua nascita nei locali dell’Università di Napoli nel novembre del 1881, e gli undici studenti che coraggiosamente ne gettarono le fondamenta erano: Antonio Cabella, Alfonso Castriota Scanderberg, Tommaso Curatolo, Aurelio De Gasperis, Ludovico De Paola, Michele Geremicca, Giuseppe Jatta, Ugo Milone, Alfonso Montefusco, Pellegrino Severino ed Ulrico Siniscalchi. Il loro scopo era quello di superare le difficoltà in cui versava l’insegnamento delle Scienze Naturali. Le scarsità di strumenti scientifici nei laboratori, e di riviste scientifiche indispensabili per la loro preparazione culturale, unita all’inaccessibilità delle Accademie, allora esclusivi luoghi ai quali solo alcuni maestri potevano accedere, li spinsero ad organizzarsi: “riunirsi, manifestare le proprie idee con conversazioni critiche, tenere conferenze con dimostrazioni pratiche; raccogliere il frutto delle proprie ricerche, dei propri studi, dei vari convegni in un giornale che fosse la squilla della Nuova Italia risorta, ecco il nobile scopo, ecco la grande fatica degli undici giovani” (dalla relazione di Giuseppe Zirpolo sull’attività della Società nel 50° anniversario della Sua Fondazione. Bollettino della Società dei Naturalisti, 1932, vol. XLIV). Il nucleo fondatore del Circolo negli anni successivi cominciò ad svolgere una fruttuosa attività. Si aggiunsero nuovi soci, si stabilirono obiettivi da raggiungere, e nel 1885 nacque la Rivista Italiana di Scienze Naturali, con la prima nota a cura del professor Salvatore Trinchese, mentore della Rivista, come della Società nascente. Nel 1887 il Circolo si denominò Società dei Naturalisti in Napoli e anche il giornale cambiò nome, diventando il Bollettino della Società dei Naturalisti. In occasione del Cinquantenario della Società (1932) il vice segretario Arturo Palombi stimò che l’attività di ricerca del Bollettino avesse portato alla redazione di circa 900 lavori, in campi che spaziavano dalla fisica alla chimica ed alle numerose branche delle Scienze Naturali, con contributi di rilevanza internazionale. Il Bollettino sin dai suoi primi numeri veniva scambiato con le riviste edite dalle più importanti Accademie scientifiche del tempo, e questo contribuì da una lato ad una sua capillare diffusione su scala mondiale, e da un altro all’acquisizione di un elevato numero di periodici internazionali, che andarono a costituire il corpus fondamentale della biblioteca della Società dei Naturalisti. Per quanto riguarda le sede, la Società ebbe un periodo lungo di instabilità. Per circa trenta anni vennero messi a disposizione differenti locali nel centro storico della città, con continue peregrinazioni da un posto all’altro. Solo nel 1920 grazie all’attivo interessamento di alcuni dei soci, quali Maria Bakunin, Ferruccio Zambonini, Francesco Saverio Monticelli, il rettore dell’Università di Napoli professore Pasquale Del Pezzo concesse gli attuali locali di via Mezzocannone 8, che diventarono la sede definitiva della Società.</p> <p style="text-align: justify;"> </p>http://www.serena.unina.it/index.php/bornh/article/view/11180Fishing using poisonous plants in Campania, Italy. A brief historical survey2024-09-25T06:22:57+00:00Ottavio Soppelsaottavio.soppelsa@unina.itLucia Tancreditancredil@virgilio.itAntonino Pollioapollio@unina.ii<p>Questo articolo approfondisce l’uso storico di piante velenose per la pesca in Campania, Italia, dal XVI al XIX secolo, esplorando sia le pratiche antiche sia la transizione all’epoca del Regno d’Italia. Si prendono in considerazione diverse piante utilizzate come ittiotossiche, tra cui Cyclamen spp., Euphorbia spp., Taxus baccata e Strychnos nux-vomica, sottolineando la loro importanza nei metodi di pesca tradizionali in Campania durante un arco temporale molto esteso. Lo studio esamina anche le risposte legali e normative a questa pratica, notando la sua persistenza nonostante l’evoluzione dei quadri giuridici. Questo esame fa luce sulla radicata tradizione dell’uso di tossine naturali nella pesca, contribuendo alla comprensione delle pratiche culturali nell’Italia meridionale.</p>2024-09-24T14:01:50+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/bornh/article/view/11182Dissemination and communication of astronomy in Naples: from the Enlightenment to social media2024-10-01T08:39:52+00:00Mauro Garganomauro.gargano@inaf.itAmata Mercurioamata.mercurio@inaf.it<p>La diffusione della cultura astronomica è per gli scienziati partenopei una tradizione che affonda le sue radici nei tempi in cui Napoli non aveva ancora una specola. Quella consuetudine continua ancor oggi ad animare l’iniziativa dei ricercatori dell’Osservatorio di Capodimonte per la divulgazione delle conoscenze scientifiche verso platee sempre più ampie di curiosi e appassionati della scienza delle stelle. Tra i tanti scienziati che a Napoli hanno contribuito a rendere la conoscenza astronomica accessibile a tutti, Ernesto Capocci è stato senza dubbio il principale protagonista di iniziative editoriali, tra cui un romanzo di fantascienza, per la divulgazione scientifica. Questo articolo ripercorre, dall’Illuminismo all’età contemporanea, il ruolo degli astronomi napoletani e le diverse modalità di comunicazione utilizzate per diffondere le conoscenze scientifiche nella società</p>2024-09-30T17:40:33+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/bornh/article/view/11258A review of knowledge on Dragonflies and Damselflies in the Regional Nature Reserve “Foce Volturno – Costa di Licola”2024-10-23T13:33:17+00:00Marina Guglielmimarinaguglielmi99@gmail.comGabriele De Filippogabrieledefilippo@libero.itFrancesca Elicioelicio.francesca99@gmail.comAlessio Usaialessiousai@gestionefauna.com<p>Based on studies conducted on the Odonata of Campania between the 1980s and 1990s, the Authors have updated the list of species present in the wetlands of the Regional Natural Reserve “Foce Volturno - Costa di Licola”, located between the provinces of Caserta and Naples (Campania, Southern Italy). The compilation of the check-list was conducted through bibliographic research in texts and databases, along with new surveys in the sites and initiating citizen science projects. In total, 22 species were recorded (23.1% of Italian species<br>and 39.2% of Campanian species as of 2022), including 7 belonging to the Damselflies and 15 to the Dragonflies. Referring to the regional Odonate fauna list of 1995, 18 species are confirmed (32.14% of those reported in Campania and 18.9% of those reported in Italy as of 2022). In addition to these, Selysiothemis nigra and Brachytron pratense were sampled by the Authors for the first time in the Reserve area, and Orthetrum trinacria was observed by a citizen scientist for the first time at the regional level, data relevant to their national distribution. The contribution provided brings the total number of Odonata species in Campania to 58 and represents the first piece of an ongoing investigation into species richness at the regional scale.</p>2024-10-23T12:10:03+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/bornh/article/view/11270The Marine Strategy in Campania region (Southern Italy): monitoring of Audouin’s Gull (Ichthyaetus audouinii) breeding colonies over the period 2018 - 20232024-11-07T05:19:36+00:00Filippo Tatinoinfo@asoim.orgLucio De Maiodirettore@puntacampanella.orgDario Monacod.monaco@arpacampania.itMaurizio Fraissinetinfo@asoim.org<p>La prima nidificazione di Gabbiano corso Ichthyaetus audouinii in Campania è stata osservata nel 1993 sulle coste del Cilento meridionale. Da allora, dopo un inizio caratterizzato da una certa irregolarità e da un numero molto ridotto di coppie, la situazione si è stabilizzata, anche a seguito della colonizzazione delle coste flegree e sorrentino – amalfitane a partire dal 2006, mentre a partire dai primi anni del 2000, la specie risulta estinta in Cilento. Dal 2006 la nidificazione è stata regolare negli anni, sebbene il numero di coppie, di colonie e di siti è variato nel tempo. Si registra un calo del numero di coppie riproduttrici a fronte di una popolazione di adulti che sembra invece stabile. Un fenomeno che potrebbe essere dovuto sia ai predatori naturali che ad attività antropiche: nautica da diporto, frequentazione dei siti in periodo riproduttivo.</p>2024-11-07T05:10:57+00:00##submission.copyrightStatement##