BORNH Bulletin of Regional Natural History http://www.serena.unina.it/index.php/bornh <h1 style="text-align: center;"><strong>SOCIETA' DEI NATURALISTI IN NAPOLI</strong></h1> <p><strong><img style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;" src="/public/site/images/raf101/2.jpg" width="690" height="459"></strong></p> <p style="text-align: justify;"><strong>Bulletin of Regional Natural History (BORNH),</strong>&nbsp;formerly Bollettino della Società dei Naturalisti in Napoli, is an Italian on-line journal that promote in-depth studies in Natural Sciences at local and regional scale, to create management tools and spatial planning for conservation of diversity, in connections with other geographical areas and archives of biodiversity.<br><br><strong>BORNH</strong>&nbsp;seeks to publish of research articles, review articles, commentaries, check lists, technical papers on methodological innovations or improvements, as well as on the practical application of these resources towards the development of effective conservation policy and practice.<br><br><strong>BORNH</strong>&nbsp;publishes local and regional territory studies in all branches of Natural Sciences dealing with diversity, ecology and evolution of ecosystem: zoology, geology, mineralogy, ecology, paleontology, botany, systematics and phylogenetics, terrestrial and aquatic ecology and behaviour, parasitology, palaeontology, geomorfology, developmental biology, conservation biology, chemistry, applied studies.&nbsp;<br><br>Incoming manuscripts are initially evaluated by the Editor in Chief. If the manuscript is acceptable as corresponding to the scope of the journal and representing a major contribution deserving publication in an international journal, it will be forwarded to reviewers for evaluation. After the approval of the final version by the editorial board, the manuscript will be accepted for publication.&nbsp;<br><br>The editor reserves the right to make editorial changes. Authors agree, with the acceptance of the manuscript, that the copyright is transferred to the publisher. Manuscripts, proofs, reviews and other correspondence concerning editorial matters should be addressed to the Editorial Office</p> <h1 style="text-align: center;">Breve Storia della Società dei Naturalisti in Napoli</h1> <p style="text-align: justify;"><br>Nel 1881 la Facoltà di Scienze naturali, Chimica e Fisica dell’Università di Napoli contava soltanto 11 studenti. Si trattava però di ragazzi estremamente attivi e determinati, che si risolsero, su suggerimento ed aiuto di Salvatore Trinchese, loro professore di Anatomia Comparata, a fondare il Circolo degli Aspiranti Naturalisti. Il nome era un chiaro riferimento all’Accademia degli Aspiranti Naturalisti, fondata a Napoli nel 1841 da Oronzo Gabriele Costa, e poi sciolta nel 1849 per ragioni politiche. Il Circolo degli Aspiranti Naturalisti vide la sua nascita nei locali dell’Università di Napoli nel novembre del 1881, e gli undici studenti che coraggiosamente ne gettarono le fondamenta erano: Antonio Cabella, Alfonso Castriota Scanderberg, Tommaso Curatolo, Aurelio De Gasperis, Ludovico De Paola, Michele Geremicca, Giuseppe Jatta, Ugo Milone, Alfonso Montefusco, Pellegrino Severino ed Ulrico Siniscalchi. Il loro scopo era quello di superare le difficoltà in cui versava l’insegnamento delle Scienze Naturali. Le scarsità di strumenti scientifici nei laboratori, e di riviste scientifiche indispensabili per la loro preparazione culturale, unita all’inaccessibilità delle Accademie, allora esclusivi luoghi ai quali solo alcuni maestri potevano accedere, li spinsero ad organizzarsi: “riunirsi, manifestare le proprie idee con conversazioni critiche, tenere conferenze con dimostrazioni pratiche; raccogliere il frutto delle proprie ricerche, dei propri studi, dei vari convegni in un giornale che fosse la squilla della Nuova Italia risorta, ecco il nobile scopo, ecco la grande fatica degli undici giovani” (dalla relazione di Giuseppe Zirpolo sull’attività della Società nel 50° anniversario della Sua Fondazione. Bollettino della Società dei Naturalisti, 1932, vol. XLIV). Il nucleo fondatore del Circolo negli anni successivi cominciò ad svolgere una fruttuosa attività. Si aggiunsero nuovi soci, si stabilirono obiettivi da raggiungere, e nel 1885 nacque la Rivista Italiana di Scienze Naturali, con la prima nota a cura del professor Salvatore Trinchese, mentore della Rivista, come della Società nascente. Nel 1887 il Circolo si denominò Società dei Naturalisti in Napoli e anche il giornale cambiò nome, diventando il Bollettino della Società dei Naturalisti. In occasione del Cinquantenario della Società (1932) il vice segretario Arturo Palombi stimò che l’attività di ricerca del Bollettino avesse portato alla redazione di circa 900 lavori, in campi che spaziavano dalla fisica alla chimica ed alle numerose branche delle Scienze Naturali, con contributi di rilevanza internazionale. Il Bollettino sin dai suoi primi numeri veniva scambiato con le riviste edite dalle più importanti Accademie scientifiche del tempo, e questo contribuì da una lato ad una sua capillare diffusione su scala mondiale, e da un altro all’acquisizione di un elevato numero di periodici internazionali, che andarono a costituire il corpus fondamentale della biblioteca della Società dei Naturalisti. Per quanto riguarda le sede, la Società ebbe un periodo lungo di instabilità. Per circa trenta anni vennero messi a disposizione differenti locali nel centro storico della città, con continue peregrinazioni da un posto all’altro. Solo nel 1920 grazie all’attivo interessamento di alcuni dei soci, quali Maria Bakunin, Ferruccio Zambonini, Francesco Saverio Monticelli, il rettore dell’Università di Napoli professore Pasquale Del Pezzo concesse gli attuali locali di via Mezzocannone 8, che diventarono la sede definitiva della Società.</p> <p style="text-align: justify;">&nbsp;</p> Fabio Maria Guarino it-IT BORNH Bulletin of Regional Natural History 0366-2047 Fishing using poisonous plants in Campania, Italy. A brief historical survey http://www.serena.unina.it/index.php/bornh/article/view/11180 <p>Questo articolo approfondisce l’uso storico di piante velenose per&nbsp;la pesca in Campania, Italia, dal XVI al XIX secolo, esplorando sia&nbsp;le pratiche antiche sia la transizione all’epoca del Regno d’Italia.&nbsp;Si prendono in considerazione diverse piante utilizzate come&nbsp;ittiotossiche, tra cui Cyclamen spp., Euphorbia spp., Taxus baccata e&nbsp;Strychnos nux-vomica, sottolineando la loro importanza nei metodi&nbsp;di pesca tradizionali in Campania durante un arco temporale molto&nbsp;esteso. Lo studio esamina anche le risposte legali e normative a questa&nbsp;pratica, notando la sua persistenza nonostante l’evoluzione dei quadri&nbsp;giuridici. Questo esame fa luce sulla radicata&nbsp;tradizione dell’uso di tossine naturali nella&nbsp;pesca, contribuendo alla comprensione delle&nbsp;pratiche culturali nell’Italia meridionale.</p> Ottavio Soppelsa Lucia Tancredi Antonino Pollio ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2024-09-24 2024-09-24 4 2 1 9 10.6093/2724-4393/11180 Dissemination and communication of astronomy in Naples: from the Enlightenment to social media http://www.serena.unina.it/index.php/bornh/article/view/11182 <p>La diffusione della cultura astronomica è per gli scienziati partenopei una tradizione che affonda le sue radici nei tempi in cui Napoli non aveva ancora una specola. Quella consuetudine continua ancor oggi ad animare l’iniziativa dei ricercatori dell’Osservatorio di Capodimonte per la divulgazione delle conoscenze scientifiche verso platee sempre più ampie di curiosi e appassionati della scienza delle stelle. Tra i tanti scienziati che a Napoli hanno contribuito a rendere la conoscenza astronomica accessibile a tutti, Ernesto Capocci è stato senza dubbio il principale protagonista di iniziative editoriali, tra cui un romanzo di fantascienza, per la divulgazione scientifica. Questo articolo ripercorre, dall’Illuminismo all’età contemporanea, il ruolo degli astronomi napoletani e le diverse modalità di comunicazione utilizzate per diffondere le conoscenze scientifiche nella società</p> Mauro Gargano Amata Mercurio ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2024-09-30 2024-09-30 4 2 10 24 10.6093/2724-4393/11182