http://www.serena.unina.it/index.php/dperonline/issue/feedDiritto Pubblico Europeo - Rassegna online2025-07-11T18:17:58+00:00Andrea Patroni Griffiandrea.patronigriffi@unicampania.itOpen Journal Systems<p><em>Diritto Pubblico Europeo – Rassegna online</em> (DPERonline) è una rivista scientifica di Area 12, fondata da Raffaele Bifulco, Lorenzo Chieffi, Alberto Lucarelli e Andrea Patroni Griffi e consultabile all'indirizzo https://www.serena.unina.it/index.php/dperonline/, registrata presso il Tribunale di Napoli con ISSN 2421-0528, come periodico semestrale a carattere scientifico.</p> <p><strong>Obiettivi e ambiti scientifici della Rivista </strong></p> <p>La Rivista tratta i temi afferenti ai settori disciplinari riferiti all’Area 12, in particolare diritto pubblico e costituzionale, diritto dell’Unione europea, diritto comparato, diritto amministrativo e diritto dell’economia.</p> <p>La linea editoriale della Rivista è ispirata al pluralismo e al confronto tra le diverse opinioni e opzioni metodologiche, culturali e scientifiche, nonché al dialogo tra la riflessione accademica e quella più operativa che viene svolta nel foro e nelle istituzioni pubbliche.</p> <p>Le categorie del Diritto pubblico generale trovano punti di tensione e di non facile sistemazione alla luce del processo sovranazionale di integrazione europea e degli effetti che ne derivano. Si tratta di temi che i giuspubblicisti devono approfondire, offrendo il proprio contributo sia per una rilettura attenta delle categorie generali sia per l’analisi degli aspetti più particolari e di settore del diritto pubblico.</p> <p>La Rivista ospita, sui temi della bioetica, una sezione curata dal Centro interuniversitario di ricerca bioetica - Cirb.</p> <div> <p> </p> <p><strong>Criteri di valutazione</strong></p> <p>La Rivista sottopone i contributi destinati alla pubblicazione ad un procedimento di valutazione preventiva che garantisce l’obiettività e la ponderatezza del giudizio. A tal fine la Direzione, attraverso la propria organizzazione interna, potrà sottoporre i lavori ad uno o piú componenti del Comitato dei Revisori in ragione della competenza specifica richiesta.</p> <p>La Rivista è tenuta a valutare i lavori per il loro contenuto scientifico, senza distinzioni di razza, sesso, orientamento sessuale, credo religioso, origine etnica, cittadinanza, nonché di orientamento scientifico, accademico o politico degli autori.</p> <p>La revisione avviene tra pari con il sistema del doppio cieco, garantendo trasparenza, autonomia dei revisori e assenza di conflitti di interesse. Infatti, il referee riceve il contributo da valutare senza l’indicazione dell’autore, così come all’autore non viene comunicata l’identità del referee.</p> <p>Il giudizio motivato potrà essere positivo; positivo con l’indicazione della necessità di apportare modifiche o aggiunte; negativo.</p> <p>Esso sarà trasmesso alla Direzione e comunicato all’autore, sempre garantendo l’anonimato del referee. I contributi giudicati meritevoli dai referees possono essere oggetto di pubblicazione nella Rivista in base alla insindacabile valutazione della Direzione.</p> <p>Qualora il referee esprima un giudizio positivo con riserva, la Direzione autorizza la pubblicazione soltanto a seguito dell’adeguamento del contributo.</p> <p>Nell’ipotesi di valutazioni contrastanti sarà la Direzione a decidere circa la pubblicazione del lavoro. La Direzione può assumere la responsabilità – con le relative motivazioni – delle pubblicazioni di studi provenienti da Autorità istituzionali e/o da personalità di chiara fama, da autori stranieri di consolidata esperienza o da studiosi anche italiani di anzianità e prestigio tali che la presenza del loro contributo si possa reputare di per sé ragione di lustro per la Rivista.</p> </div> <p> </p>http://www.serena.unina.it/index.php/dperonline/article/view/11811La questione della tutela paesaggistica nei porti: una criticità ancora irrisolta2025-07-11T18:17:58+00:00Ugo Patroni Griffigirardimariachiara@gmail.comTito Vespasianigirardimariachiara@gmail.com<p>La tutela paesaggistica nei porti marittimi rappresenta uno dei nodi gordiani più complessi del diritto portuale italiano contemporaneo. L'intersezione tra le esigenze di sviluppo infrastrutturale, la competitività economica dei porti e la protezione del patrimonio paesaggistico costiero genera un conflitto normativo e operativo che, nonostante numerosi interventi legislativi e giurisprudenziali, rimane sostanzialmente irrisolto. Il presente lavoro analizza criticamente lo stato dell'arte della tutela paesaggistica nelle aree portuali, evidenziando le principali criticità normative e procedurali derivanti dalla sovrapposizione tra il regime generale del Codice dei beni culturali (d.lgs. n. 42/2004) e la disciplina speciale portuale. Particolare attenzione è dedicata ai recenti sviluppi giurisprudenziali in materia di silenzioassenso orizzontale e ai meccanismi di semplificazione introdotti per le Zone Economiche Speciali. L'analisi evidenzia come le sfide emergenti - transizione energetica, digitalizzazione, cambiamento climatico - rendano ancora più urgente il superamento dell'attuale frammentazione normativa. La ricerca esamina le soluzioni adottate in altri ordinamenti europei ed extraeuropei, proponendo un ventaglio di opzioni di riforma che spaziano dall'istituzione di una Soprintendenza speciale dedicata ai porti all'estensione dei meccanismi procedurali delle ZES all'intero sistema portuale nazionale. Le conclusioni sottolineano la necessità di un cambio di paradigma culturale che superi la contrapposizione tra tutela e sviluppo, abbracciando una visione integrata che consideri la qualità paesaggistica come componente essenziale della competitività portuale</p>2025-07-11T18:14:42+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/dperonline/article/view/11807I benefici fiscali della legge sul “dopo di noi”: spunti comparativistici2025-07-02T20:24:38+00:00Vincenzo Felacogirardimariachiara@gmail.com<p>Il contributo ha ad oggetto l’analisi delle criticità e dei punti di forza del sistema di agevolazioni fiscali previsto dalla l. n. 112/2016, anche nota come legge sul «dopo di noi», volto a promuovere l’utilizzo di strumenti giuridici negoziali che abbiano il fine di favorire la piena inclusione dei soggetti disabili. Al fine di orientare l’operato del legislatore, in un’ottica prospettica, si evidenziano inoltre le affinità e le differenze intercorrenti tra il <em>trust </em>di cui alla legge sul «dopo di noi» e gli <em>special needs trusts</em>, posto che gli istituti <em>de quo </em>possono dirsi accomunati da un’identità di <em>ratio</em></p>2025-07-02T20:24:35+00:00##submission.copyrightStatement##