Giornale di Storia della Lingua Italiana http://www.serena.unina.it/index.php/gisli <p>Il «Giornale di Storia della lingua italiana» (GiSLI) ospita contributi di ambito storico-linguistico in tutte le possibili accezioni (fono-morfologia, lessico, grammatica, sintassi, testualità, stile, forme) e in tutte le latitudini della cronologia (dal Medioevo ai nostri giorni), delle tipologie testuali (letterarie e non letterarie) e dei temi. Sue peculiarità sono l’apertura e l’inclusività tematiche e metodologiche, e la disponibilità alla contaminazione e alle intersezioni con altri ambiti disciplinari, entro l’ampio perimetro che della disciplina hanno tracciato storicamente i suoi più grandi maestri.</p> FedOA - Federico II University Press it-IT Giornale di Storia della Lingua Italiana 2974-6507 L’ accidentato percorso di un dantismo: “bufera” http://www.serena.unina.it/index.php/gisli/article/view/10552 <p><span style="font-weight: 400;">Il saggio esamina il percorso della parola “bufera” dalla sua prima attestazione, nel quinto canto della </span><em><span style="font-weight: 400;">Commedia</span></em><span style="font-weight: 400;">, fino ai giorni nostri: in primo luogo, evidenzia come il suo significato fosse ignoto alla gran parte dei commentatori medievali e rinascimentali, che la glossano su base libresca o anche, talvolta, a partire da ipotesi fantasiose; in secondo luogo, rintraccia l’origine della parola, e il modo in cui Dante la incontrò; in terzo luogo, ricostruisce il lungo percorso tramite cui, verso la fine del Settecento, “bufera” entrò infine nel normale lessico italiano, grazie alla </span><em><span style="font-weight: 400;">Commedia</span></em><span style="font-weight: 400;">, ma con un significato parzialmente diverso da quello originale. In conclusione, è formulata un’ipotesi sui motivi che portarono Dante a usare un termine ai suoi tempi così marcato.</span></p> Luca Zuliani ##submission.copyrightStatement## 2023-12-20 2023-12-20 2 2 9 42 10.6093/gisli10552 Primi appunti sulle cartelle dell’archivio dell’Ospedale San Giacomo di Verona: il caso di G. C. http://www.serena.unina.it/index.php/gisli/article/view/10551 <p>L’archivio dell’ex manicomio di Verona raccoglie oltre 37.000 cartelle cliniche relative agli anni 1880-1980; in molte cartelle sono conservate scritture private dei pazienti, che offrono numerosi e vari motivi di interesse in relazione al rapporto tra lingua e malattia mentale e alla valutazione delle competenze linguistiche di scriventi con livelli di scolarizzazione diversi, in una fase in cui la lingua nazionale era ancora in via di definizione. L’intervento propone un’analisi linguistica di due lettere di uno scrivente semicolto, scritte nel 1895-1896, e ne definisce i principali tratti grafici, fonetici, morfologici, sintattici e lessicali. Le due lettere sono indirizzate al padre e al medico curante: nonostante le difficoltà di scrittura comuni a entrambe, è possibile verificare come lo scrivente fosse consapevole del destinatario a cui si stava rivolgendo e provasse a adeguare il registro in funzione del destinatario.</p> Alessandra Zangrandi ##submission.copyrightStatement## 2023-12-18 2023-12-18 2 2 43 59 10.6093/gisli10551 Una lingua per la meraviglia http://www.serena.unina.it/index.php/gisli/article/view/10476 <p><span style="font-weight: 400;">L’articolo è dedicato a tre caratteristiche fondamentali dello stile del romanzo di Stefano D’Arrigo </span><em><span style="font-weight: 400;">Horcynus Orca</span></em><span style="font-weight: 400;"> (Mondadori, 1975): il rapporto tra la costruzione sintattica per addendi e la dilatazione semantica degli oggetti del discorso, la stasi tematica, e l’insieme di espedienti retorici finalizzati a concettualizzare i referenti, restringendone i contorni, o estendendoli tramite analogia. Una breve introduzione mira a sottolineare il legame che intercorre fra queste tre istanze stilistiche (attive su più livelli linguistici: sintattico, semantico, e testuale) e la dimensione tematica del meraviglioso.</span></p> Andrea Piasentini ##submission.copyrightStatement## 2023-12-20 2023-12-20 2 2 61 81 10.6093/gisli10476 «Un’ebbra molteplicità di rimandi e reminiscenze»: tessere cinque-secentesche in <i>Praga magica</i> di Angelo Maria Ripellino http://www.serena.unina.it/index.php/gisli/article/view/10475 <p><span style="font-weight: 400;">Questo contributo mira a descrivere i fenomeni di intertestualità (in particolare, di allusione) presenti in </span><em><span style="font-weight: 400;">Praga magica</span></em><span style="font-weight: 400;"> (1973) di Angelo Maria Ripellino. Lo scopo è mostrare come il saggista abbia attinto a piene mani da almeno sedici autori italiani manieristi e barocchi (tra gli autori più utilizzati figurano Francesco Fulvio Frugoni, Pietro Aretino, Daniello Bartoli e Giambattista Basile). Si può affermare che il saggista, senza citarle quasi mai esplicitamente, abbia usato le sue fonti letterarie a livello lessicale, sintagmatico e frasale. L’analisi sull’intertestualità consentirà inoltre di fermare l’attenzione sulla natura composita dell’espressionistica prosa ripelliniana.</span></p> Davide Di Falco ##submission.copyrightStatement## 2023-12-20 2023-12-20 2 2 83 114 10.6093/gisli10475 Fenoglio allora e ancora http://www.serena.unina.it/index.php/gisli/article/view/10550 <p>Il lavoro riguarda la ricezione dei libri di Beppe Fenoglio pubblicati dall'autore durante la sua breve vita e la successiva fortuna critica e filologica delle opere, con particolare attenzione per il cosiddetto <em>Partigiano Johnny</em>, romanzo non portato a termine da Fenoglio (morto nel 1963) e uscito postumo nel 1968.</p> Maria Antonietta Grignani ##submission.copyrightStatement## 2023-12-20 2023-12-20 2 2 117 137 10.6093/gisli10550 Il pensiero in movimento di Vitaliano Trevisan http://www.serena.unina.it/index.php/gisli/article/view/10553 <p>Il saggio presenta l’analisi di alcuni elementi formali e stilistici de <em>Il ponte. Un crollo</em>, l’ultima parte della trilogia che Vitaliano Trevisan ha dedicato al personaggio di Thomas. In particolare, si cerca di descrivere le modalità con cui l’autore utilizza la figura della ripetizione evidenziandone gli aspetti strutturali oltre che narrativi. La ripetizione infatti mentre sembra apparentemente finalizzata a sostenere il delirante monologo del personaggio lega le parti e conferisce al testo una struttura salda e coerente.</p> Fabio Magro ##submission.copyrightStatement## 2023-12-18 2023-12-18 2 2 139 149 10.6093/gisli10553 Resoconti http://www.serena.unina.it/index.php/gisli/article/view/10584 <p>Contributi di Davide asaldella, Marco Maggiore, Annachiara Monaco e Giacomo Morbiato.</p> Redazione GiSLI ##submission.copyrightStatement## 2023-12-20 2023-12-20 2 2 153 163 10.6093/gisli10584