Reti Medievali Rivista, III - 2002 / 1 - gennaio-giugno

"Essays in Medieval Studies",
Proceedings of the Illinois Medieval Association,
<
http://www.luc.edu/publications/medieval/>, 2001.

Per Simone Bordini
[links attivi al 4 febbraio 2002]

©  Simone Bordini per "Reti Medievali"


La molteplicità/mutevolezza della "casistica" che si riscontra inventariando i siti medievistici è un'ennesima riprova dell'inopportunità di qualsiasi reductio ad unum delle modalità di approccio alla rete di enti, associazioni e dipartimenti che hanno per oggetto di studio l'età di mezzo. Le pagine web dedicate al medioevo sono tra loro così differenziate (sotto il profilo contenutistico, strutturale, grafico) che risulta impossibile osservarle con il medesimo paio di occhiali. Ma non essendo certo questo lo spazio più adatto a proporre una griglia di etichette utile ad affrontare un censimento della medievistica on line, reputo sufficiente rifarmi alla dicotomia (riduttiva ma praticissima) che annovera da un lato i siti-metafonti, dall'altro quelli che non lo sono. Da una parte avremo cioè gli studiosi impegnati nel dar forma a pubblicazioni "altre" (con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista delle modalità di fruizione), dall'altro chi preferisce meramente "convertire all'elettronica" le consolidate vie interpretative e i consolidati strumenti del mestiere di storico.

In questa seconda categoria rientra appieno "Essays in Medieval Studies", sito che mette a disposizione "some of the very best papers" presentati durante le diciotto conferenze che, dal 1984, vengono annualmente organizzate dall'Illinois Medieval Association. Sorto nel 1983, il comitato dell'IMA è formato da varie facoltà dell'Illinois che, tenendo a rimarcare la propria natura interdisciplinare, si sono prefissate l'obiettivo di incoraggiare "the study of all aspects of the Middle Ages in the state of Illinois and adjacent states". Dei diciotto quaderni elettronici presenti (tutti acquistabili in versione cartacea), i primi nove non sono contraddistinti da un soggetto preciso; solo infatti dal volume 10 in avanti si può parlare di vere e proprie monografie, dedicate ad esempio a The Body in Medieval Art, History and Literature (1994), a Children and the Family in the Middle Ages (1995), a Medieval Communities (1998), etc.

Va anzitutto rimarcato che, nonostante il sito non indulga certamente in compiacimenti grafici e, anzi, si presenti in modo schematico e assi funzionale, i saggi consultabili e scaricabili sono tutti full-text e comodamente fruibili: parlando di comodità, mi riferisco particolarmente al fatto che, essendo le note chiuse in una sottofinestra a piè di pagina, esse sono leggibili simultaneamente al testo. In tal modo, dunque, la lettura ipertestuale risulta decisamente più agevole o friendly, come si direbbe appunto negli Stati Uniti. È persino ovvio rilevare che la stragrande maggioranza dei saggi fa capo a studiosi prevalentemente statunitensi (di cui, però, non vengono forniti né curricula né generalità), anche perché è dichiarato l'interesse peculiare per il contesto anglosassone; si aggiunga inoltre che la distanza geografica (distanza resa ancor più cospicua da una nota autoreferenzialità statunitense) non incoraggia certo i contatti con gli studiosi del vecchio continente.

Resta comunque che lo studioso italiano non può non rilevare la relativa prontezza con cui nell'Illinois gli atti dei convegni vengono trascritti digitalmente e resi pubblici: tra convegno e pubblicazione on line, salvo qualche inevitabile ritardo (non figura ancora nulla, ad esempio, dell'ultimo volume Gestures, Behaviors, and Emotions in the Middle Ages che avrebbe dovuto avere un corrispettivo elettronico entro settembre 2001), trascorrono generalmente sette mesi. Certo, i tempi non sono ancora sbalorditivi, ma ad ogni modo colpisce come venga sempre più concretizzandosi la più volte auspicata utilità dell'internet nella pubblicazione, promozione e riedizione degli atti dei convegni; tutte iniziative che, per quanto lodevoli, in Italia, soltanto Reti Medievali ha cominciato ad attuare. Non si può fare a meno di non appoggiare, a questo punto, Rolando Minuti quando sostiene che "oggi solo il versante statunitense offre possibilità concrete di "fare storia" (anche se per lo più ad un livello divulgativo) utilizzando in maniera rilevante, per non dire esclusivamente, risorse di rete" (R. Minuti, Internet e il mestiere di storico. Riflessioni sulle incertezze di una mutazione, in "Cromohs", 6 (2001), Premessa, p. 8).

Dal sito degli EMS è possibile collegarsi a quello dell'Illinois Medieval Association, dove, anche in questo caso, i links a disposizione sono quelli strettamente necessari. Un collegamento rimanda alle informazioni di routine sull'imminente XIX convegno del 2002 dedicato a The Politics and Aesthetics in the Middle Ages; un altro informa invece su come associarsi all'IMA. Il link più interessante (anche se non si comprende perché non si trovi nel sito degli EMS) è quello che rimanda al subject index (per ora completo fino al vol. 10) delle pubblicazioni dell'Illinois Medieval Association: ad ogni tema (Art History, Gender Sexuality, Manuscript Studies, etc.) corrisponderà la serie dei saggi ad esso riguardanti. Superfluo specificare che l'unico contributo presente nella sezione "Italian" abbia Dante per protagonista.