http://www.serena.unina.it/index.php/rth/issue/feed RESEARCH TRENDS IN HUMANITIES Education & Philosophy 2024-02-03T11:35:40+00:00 RTH Editorial Team rth@unina.it Open Journal Systems <p>RTH è una rivista scientifica ANVUR di fascia A che pubblica l’innovazione sperimentale della ricerca pedagogica sulla relazione mente cervello educazione nelle neuroscienze educative e della ricerca filosofica interculturale e nella contaminazione con le arti.</p> http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10668 Le riviste scientifiche come spazio di incontro e di confronto 2024-01-28T19:22:48+00:00 Guido Benvenuto guido.benvenuto@uniroma1.it <p>Intervento in occasione dell’incontro per il decennale di RTH, 8 maggio 2023, Sala della Biblioteca Ispf-Cnr. L’Autore osserva che nel panorama delle riviste di ambito psico-pedagogico <em>Research Trends in Humanities</em> si pone in una regione davvero peculiare. Non appartiene dichiaratamente a Società di settore pedagogico, ma piuttosto si pone come luogo di incontro di Scienze Umane. Le due dimensioni di studio dell’Educazione e della Filosofia trovano in questa rivista un luogo di incontro naturale, culturale e transdisciplinare.</p> 2024-01-12T23:49:23+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10669 Sul “pensiero performativo” 2024-01-28T19:22:57+00:00 Armando Mascolo armando.mascolo@ispf.cnr.it <p>Intervento in occasione dell’incontro per il decennale di RTH, 8 maggio 2023, Sala della Biblioteca Ispf-Cnr. L'Autore analizza la sezione <em>Evolving Philosophy</em> della rivista scientifica RTH. Questa sezione vuole essere uno spazio di riflessione sulle questioni filosofiche ed etico-politiche più sensibili del nostro tempo, sempre indagate in un rapporto dialogico con autori e prospettive teoriche del passato. La sezione intende inoltre sollecitare ricerche sulla trasposizione delle scienze umane nei linguaggi delle arti, intese come strumento per una più ampia diffusione di contenuti culturali funzionali alla promozione di una “cittadinanza critica”.</p> 2024-01-12T23:54:30+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10732 Intelligenza artificiale in educazione 2024-01-28T19:23:05+00:00 Flavia Santoianni bes@unina.it <p>L'articolo discute l'uso dell'intelligenza artificiale (IA) nell'ambito dell'educazione. L'IA è diventata sempre più presente nelle scuole e nei processi di apprendimento, ma ci sono ancora molte questioni da affrontare. La ricerca sull'IA in educazione si è sviluppata negli anni '70 con il Computer-Assisted Learning (CAL) e il Computer-Assisted Instruction (CAI). Oggi, l'IA viene utilizzata per migliorare l'apprendimento, offrendo servizi personalizzati, monitorando i processi cognitivi e valutando i progressi degli studenti. L'IA può anche essere utilizzata per la gestione scolastica, raccogliendo e analizzando dati educativi. Tuttavia, l'IA presenta ancora limiti, come la mancanza di creatività e la mancanza di comprensione delle situazioni. È importante trovare un equilibrio tra l'uso della tecnologia e l'interazione umana nell'ambito dell'educazione.</p> 2024-01-28T18:56:47+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10659 Le potenzialità sociali ed educative della Citizen Science 2024-01-28T19:23:14+00:00 Corrado Petrucco corrado.petrucco@unipd.it Monica Donanzan monica.donanzan@studenti.unipd.it <p>La&nbsp;<em>citizen science&nbsp;</em>è un innovativo approccio per coinvolgere le persone in attività di ricerca guidate da scienziati professionisti e permette di colmare il divario che c’è tra scienza e società. Lo sviluppo delle tecnologie ha favorito la crescita della scienza dei cittadini tanto che il numero dei progetti di citizen science è cresciuto negli ultimi anni così come i “citizen scientist”. Le motivazioni che spingono le persone a partecipare ai progetti sono spesso legate all’interesse personale per gli argomenti trattati, ma spesso anche all’altruismo e alla soddisfazione di svolgere delle attività utili alla società. La scienza dei cittadini è quindi un modello promettente sia dal punto di vista formativo, per migliorare l'alfabetizzazione scientifica che dal punto di vista educativo, per stimolare l'impegno civico. In questo articolo si è cercato proprio di evidenziare le potenzialità di una integrazione nel contesto educativo della dimensione partecipativa e di quella scientifica. La citizen science permette infatti di sviluppare una didattica innovativa, nella quale gli studenti utilizzano le proprie conoscenze e abilità per svolgere attività concrete per il bene comune, coniugata a una dimensione scientifica di applicazione di contenuti disciplinari a contesti di apprendimento concreti e pro-attivi. L’ articolo presenta infine alcuni progetti di scienza dei cittadini che sono stati sperimentati a scuola in Italia che hanno per oggetto sopratutto tematiche ambientali dove gli studenti sono impegnati nella raccolta e osservazione di dati scientifici e nella loro interpretazione critica.</p> 2024-01-12T16:42:22+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10660 Le Emotional Technologies nell’educazione 2024-01-28T19:23:29+00:00 Marinella Muscarà marinella.muscara@unikore.it Alessandro Romano alessandro.romano@unikore.it Antonino Lizio antonino.lizio@unikorestudent.it Viviana Carnazzo viviana.carnazzo@unikorestudent.it <p>Il contributo analizza l’impatto delle <em>Emotional Technologies</em> (ET) sulla <em>User Experience</em> (UX) nel contesto educativo. Le <em>Emotional Technologies</em> sono tecnologie che tengono conto delle emozioni degli utenti e in ambito educativo possono essere impiegate per la progettazione di interfacce e contenuti che suscitano emozioni positive negli apprendenti (Starkey-Perret et al.: 2017). L’articolo esplora l’evoluzione delle Tecnologie Didattiche, divenute sempre più digitali, interattive e orientate all’esperienza dell’utente, evidenziando come l’applicazione delle TD abbia favorito un approccio multi-sensoriale all’apprendimento, abbia sostenuto la plasticità cognitiva e modificato il modo in cui le informazioni vengono elaborate a livello cerebrale (Marzano et al.: 2015). Le ET nel contesto educativo offrono la possibilità di personalizzare l’esperienza di apprendimento degli studenti, adattando i contenuti e le attività alle loro esigenze specifiche. La User Experience svolge un ruolo fondamentale in questo processo, poiché il design delle interfacce e la presentazione dei contenuti possono influenzare significativamente le risposte emotive degli apprendenti. Solo un’attenta analisi delle opportunità offerte, nell’ottica di incontro/confronto tra tecnologia e bisogni educativi emergenti, può contribuire all’efficace integrazione delle nuove tecnologie nei processi di apprendimento.</p> 2024-01-12T16:44:58+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10667 Pratiche di assessment e feedback supportate dalla tecnologia 2024-01-28T19:23:40+00:00 Federica Picasso federica.picasso@unitn.it Anna Serbati anna.serbati@unitn.it Paola Venuti paola.venuti@unitn.it <p>Le azioni promosse a livello europeo (Commissione Europea/EACEA/Eurydice, 2018) e le riflessioni e azioni di ricerca promosse a livello nazionale (Lotti et al., 2022) sottolineano l’importanza di sostenere la formazione continua dei docenti universitari e promuovere anche le loro competenze digitali (Grion et al, 2021; Redecker &amp; Punie, 2017). Ciò al fine di supportare processi di innovazione didattica volti al miglioramento della qualità della didattica stessa. Il presente contributo mira a fornire una panoramica rispetto alla ricerca, sviluppata a livello nazionale, volta ad esplorare le pratiche di Technology Enhanced Assessment (Devedzic, &amp; Devedzic, 2019) applicate dai docenti italiani, esaminando nello specifico i relativi i bisogni formativi connessi per maturare competenze digitali di valutazione e feedback. L’indagine è condotta attraverso una analisi campionaria dei syllabi e attraverso interviste qualitative. I risultati andranno a strutturare la base di ulteriori step di ricerca focalizzati alla creazione e alla validazione di un modello di sviluppo accademico a sostegno di tali competenze, da applicare presso l'Università degli Studi di Trento.</p> 2024-01-12T17:33:29+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10671 I Large Language Model sono capaci di valutare i compiti scritti degli studenti? 2024-01-28T19:23:48+00:00 Daniele Agostini daniele.agostini@unitn.it <p>La rapida adozione di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) come ChatGPT nell'istruzione superiore solleva domande critiche sulle loro capacità valutative. Questo studio pilota esplora la capacità degli LLM attuali nel supportare i docenti universitari nella valutazione dei lavori scritti degli studenti, utilizzando rubriche, anche per compiti aperti. Cinque prominenti LLM (ChatGPT-3.5, ChatGPT-4, Claude 2, Bing Chat, Bard) più un outsider (OpenChat 3.5) hanno valutato 21 progetti di gruppo anonimi di un corso di specializzazione nell’insegnamento utilizzando una rubrica a 5 criteri. I loro punteggi sono stati confrontati con due valutatori umani esperti attraverso analisi statistiche. I risultati hanno rilevato che Claude 2 e ChatGPT-4 hanno raggiunto la più alta concordanza complessiva con i valutatori umani, sebbene il modello open-source OpenChat 3.5 abbia avuto buone prestazioni, al di sopra della sua categoria. La concordanza è variata a seconda dei criteri di valutazione; l'assegnazione dei punteggi da parte degli LLM si è allineata più strettamente su obiettivi di base, divergendo su compiti complessi come i metodi di valutazione e la progettazione dell’intervento didattico. Gli LLM attuali mostrano potenzialità nel supportare la valutazione del docente ma mancano di capacità di assegnazione autonoma dei punteggi, specialmente per criteri sofisticati della rubrica. Ulteriori ricerche dovrebbero affinare le tecniche di prompting e specializzare i modelli, avvicinandosi a una valutazione assistita piuttosto che autonoma da parte dell’AI. Le principali limitazioni di questo studio sono le modeste dimensioni del campione e l’unica disciplina esplorata. Questo studio fornisce prove iniziali delle possibilità e delle sfide che presenta il supporto alla valutazione da parte degli LLM nell'istruzione superiore.</p> 2024-01-16T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10672 Robot, assistenti virtuali, bambini e formule di cortesia 2024-01-28T19:23:51+00:00 Fabiana Gambardella fabiana.gambardella@unina.it <p>Il presente saggio intende soffermarsi sulla rivoluzione epistemologica e i risvolti etici connessi con la crescente diffusione dell’IA, in particolar modo sull’impatto che essa esercita sulle nuove generazioni, il cui “ambiente di comportamento” è caratterizzato dalla presenza quotidiana di assistenti virtuali o robot sociali, che interagiscono con i bambini attraverso la voce e azioni efficaci. Queste nuove “entità”, non ascrivibili alla categoria dell’umano, né dell’animalitas, e nemmeno descrivibili come meri oggetti, rappresentano veri e propri “ibridi ontologici” e determinano l’approssimarsi di nuove categorie. Che tipo di relazione è dunque possibile instaurare con tali artefatti? Quella di dominio del tipo “padrone-servo”, oppure, al contrario la tendenza è&nbsp; verso un’antropomorfizzazione della macchina tendente a livellare umano e artefatto?</p> 2024-01-16T11:58:23+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10755 Intelligenze Artificiali in educazione 2024-02-01T17:17:15+00:00 Alessandro Ciasullo alessandro.ciasullo@unina.it <p>Questo paper esplora le prospettive epistemologiche legate all'evoluzione delle Intelligenze Artificiali (IA) e il loro impatto sull'educazione. Inizialmente, si analizza il contesto tecnologico e la percezione sociale che tali tendenze determinano, sottolineando la necessità di comprendere i processi sottostanti a ogni sviluppo tecnologico. Nel cuore dell'analisi delle IA, si evidenzia la complessità di sistemi divergenti, richiamando l'urgenza di superare l'idea di un'uniformità tecnologica. Un'importante riflessione proviene dalla filosofia di Jaques Ellul, che delinea la tecnologia non solo come macchine, ma come un processo che abbraccia idee, concetti e interessi. Questa prospettiva guida l'approccio critico all'utilizzo delle IA nell'educazione, sfidando la concezione di strumenti predefiniti a favore di un'adozione consapevole e personalizzata. Le sfide e gli orientamenti nell'applicazione delle IA all'istruzione sono esaminati, sottolineando la necessità di una forte alfabetizzazione digitale. Infine, si affronta la formazione necessaria per gestire le nuove tecnologie, concentrandosi sulle competenze relative al Big Data, alla programmazione e all'apprendimento automatico, sottolineando la trasformazione imminente dell'istruzione attraverso l'integrazione di queste tecnologie. La conclusione riflette sulla complessità del digitale, incoraggiando una comprensione approfondita anziché giudizi superficiali.</p> 2024-02-01T17:17:12+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10664 Come l’intelligenza artificiale sta cambiando l’educazione: uno studio esplorativo 2024-01-28T19:24:00+00:00 Francesca Buccini francesca.buccini@unina.it <p>Lo scopo di questo studio è fornire un’analisi delle più recenti ricerche nell’ambito dell’ Artificial Intelligence in Education (AIEd) con l’intento di esplorare le nuove tendenze e le attuali sfide dell’IA nell’istruzione. Questo studio ha quindi indagato l’ AIEd attraverso una revisione sistematica degli articoli pubblicati nella banca dati Web of Science all’interno della rivista SSCI (Social Sciences Citation Index). Vengono presentati i principali modelli e approcci utilizzati per supportare l’apprendimento come la personalizzazione dell’insegnamento, la rapida valutazione delle prestazioni e l’identificazione tempestiva delle difficoltà di apprendimento. I risultati evidenziano come l’intelligenza artificiale possa rappresentare un’opportunità significativa per personalizzare i processi di insegnamento-apprendimento e un valido strumento di aiuto per gli insegnanti teso ad individuare strategie didattiche più efficaci.</p> 2024-01-24T23:37:52+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10312 Il contributo dei Dirigenti Scolastici all'allestimento degli ambienti di apprendimento digitali 2024-01-28T19:24:06+00:00 Giovanna Cioci giovanna.cioci@unich.it <p>L’indagine intende illustrare le modalità con cui i Dirigenti Scolastici contribuiscono all’allestimento degli ambienti di apprendimento digitali. In un momento così favorevole per le numerose possibilità di finanziamento, in vista di una transizione verso la digitalizzazione dei processi di insegnamento-apprendimento, il Dirigente ha il compito di sovraintendere l’aspetto finanziario-amministrativo dei percorsi di rinnovamento e ampliamento delle attrezzature, ma anche di gestire, in accordo con le figure di staff e del Collegio dei Docenti, le finalità pedagogico-didattiche che devono indirizzare la costituzione e l’impiego dei fondi strumentali. Ci si chiede pertanto in che modo i presidi gestiscano questo doppio ruolo e come percepiscano la propria autoefficacia. Per rispondere agli interrogativi è stato somministrato un questionario ad alcuni Dirigenti Scolastici che operano in tutto il territorio nazionale.</p> 2024-01-24T23:34:58+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10666 Gli aspetti innovativi del Manifesto “Una scuola” 2024-01-28T19:24:13+00:00 Andrea Brambilla a.brambilla98@campus.unimib.it <p>L’articolo presenta il Manifesto <em>Una scuola</em> (2014, 2018), proponendone un confronto con la scuola di Barbiana, a 100 anni dalla nascita di don Lorenzo Milani, e al coevo Manifesto di Avanguardie Educative (Indire). In particolare, attraverso i cinque assi del Manifesto <em>Una scuola</em> (Incontri, Contesti, Stili, Possibilità, Linguaggi), si conduce un’analisi delle sfide che accomunano la scuola degli Anni ‘60 e quella contemporanea per ripensare in modo innovativo alla scuola di oggi e di domani.</p> 2024-01-24T23:35:50+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10677 «Punctus in hoc stat, scilicet in processu in infinitum» 2024-01-28T19:24:19+00:00 Federica De Felice f.defelice@unich.it <p>In questo articolo l’autrice indaga l’idea cusaniana di punto geometrico che risulta problematica sotto tre aspetti. Il primo riguarda la costituzione del punto come ente matematico: il problema fondamentale è dato dalle possibili interpretazioni dell’<em>abstractio</em> cusaniana, che oscilla tra un’impostazione di stampo aristotelico-tomista e una concezione “proto-moderna”. Il secondo concerne il rapporto del punto con l’unità: se da un lato Cusano afferma la priorità dell’unità sul punto, che di quella è <em>explicatio</em>; dall’altro sembra separare l’unità e il punto, identificandoli in due principi distinti (parimenti originari) di due diversi campi, l’aritmetica e la geometria. Il terzo problema è quello legato alla divisibilità o meno del punto, un tema particolarmente discusso a quel tempo.</p> 2024-01-23T11:31:04+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10678 Libertas religionis, passioni religiose e prudenza politica 2024-02-03T11:35:40+00:00 Giuseppe Cammisa gius.cammisa@gmail.com <p>Il presente contributo esamina la controversia sorta tra Giusto Lipsio e Alberico Gentili intorno al tema della <em>libertas religionis </em>e della tolleranza religiosa. La prima parte dell’articolo si sofferma sulla comune adesione alla filosofia neostoica, sulle fortissime affinità che accomunano la teoria giusfilosofica della tolleranza religiosa proposta dal sanginesino con le ipotesi di risoluzione della conflittualità confessionale avanzate dal brabantino, e sulla sostanziale coincidenza delle rispettive definizioni dell’essenza della <em>vera religio</em>.&nbsp; Esaminando nel dettaglio le tappe che scandirono il confronto indiretto tra i due, lo studio si propone dunque di mettere in luce il fondamento ultimo del rifiuto lipsiano della prospettiva della pluralità confessionale, per evidenziare poi le ragioni che indussero Gentili a fraintendere il senso ultimo della risoluzione lipsiana della conflittualità religiosa: al di là delle apparenze, le divergenze tra i due autori appaiono infatti circoscritte alla sola valutazione della praticabilità sociale e politica del pluralismo religioso. Nello studio si avanza dunque l’ipotesi che fu la maggior consapevolezza nutrita da Lipsio delle dinamiche passionali (e delle loro ricadute antisociali) soggiacenti alla comune esperienza religiosa individuale e collettiva a determinare tale divaricazione: il fondamento ultimo del rifiuto lipsiano del pluralismo religioso risiede infatti nella sua riconduzione della conflittualità interconfessionale <em>all’ardore religioso</em>, e cioè al fattore passionale che generalmente condiziona il rapporto che i singoli individui e le collettività instaurano con la dimensione religiosa.</p> 2024-01-23T00:00:00+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10679 Spinoza, il Cristo dell’Ethica 2024-01-28T19:24:39+00:00 Massimo Ricchiari massimoricchiari@gmail.com <p>Lo studio esamina alcune interpretazioni del problema cristologico in Spinoza, a partire dai contributi di due studiosi italiani. Cappelli, in un breve scritto del 1938, analizza l’affinità tra lo Spinozismo e il Cristianesimo. Di Vona, in un volume del 2011, coglie le anomalie del Cristo attraverso espressioni sul suo <em>Spirito</em>, presenti nelle opere spinoziane. Le analisi dei due studiosi tematizzano le connessioni tra l’Olandese e gli amici Cristiani, ma anche lo scarto tra i generi di conoscenza in relazione alla religione e alla libertà. L’articolo restituisce la complessità di un argomento, che dovette sembrare poco agevole anche allo stesso autore dell’<em>Ethica</em>. Le numerose ricerche già effettuate sul tema e quelle che si ritengono ancora possibili daranno nel tempo luce alle ombre.</p> 2024-01-23T11:46:37+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10684 Ars more geometrico demonstrata 2024-01-28T19:24:47+00:00 Andrea Bocchetti andrea.bochetti@gmail.com <p>Partendo dalla raccolta di saggi pubblicata nel 2022 intitolata <em>Spinoza nella cultura del Novecento</em>, il presente contributo mira a proporre una sintetica valutazione dell'impatto del pensiero di Spinoza sulla letteratura del Novecento, seguendo gli esempi, le riflessioni e gli spunti tratti da alcuni dei saggi di tale volume consacrati a quegli autori che, in ambito letterario, hanno incluso, elaborato, o persino de-formato, il pensiero del filosofo olandese all'interno della propria opera.</p> 2024-01-23T11:24:50+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10685 «Trascendentalismo» e «trasformismo» 2024-01-28T19:24:52+00:00 Marco Celentano marco.celentano@unicas.it <p>I primi due paragrafi di questo articolo documentano il fatto che Kant disseminò, lungo tutto l’arco della sua produzione scritta, cauti ma chiari riferimenti alla questione – allora emergente – della <em>fissità o modificabilità delle specie</em>, prendendo posizione, pur tra oscillazioni e ambiguità che studi recenti hanno evidenziato (Wilson 2005; Zammito 2012; Gambarotto, Nahas 2022), <em>a favore dell’idea di un’origine comune di tutti i viventi e dell’ipotesi dell’origine animale dell’uomo</em>.&nbsp; Il terzo paragrafo propone alcune riflessioni sulla tensione tra metodo trascendentale e approccio storico-genealogico che attraversa gli scritti antropologici kantiani. Secondo il primo, infatti, il modo in cui le forme basilari del conoscere umano sono organizzate è totalmente indipendente dall’esperienza, dalla preistoria e dalla storia dell’uomo. Per il secondo, invece, tali forme si sono evolute proprio attraverso il confronto dei gruppi umani con le difficoltà e opportunità che i loro ambienti di vita presentavano. Tale tensione, che non sembra trovare piena conciliazione teoretica negli scritti kantiani, ha dato spunto, nei secoli successivi, a numerosi tentativi di rendere comprensibile il nesso tra storia naturale e forme del conoscere attraverso una reinterpretazione in chiave storico-genealogica dell’apriorismo teoretico e del finalismo metodologico kantiani. Gli ultimi tre paragrafi ricostruiscono sinteticamente alcuni sviluppi di tre tematiche di matrice kantiana nella biologia evoluzionistica del Novecento e nell’<em>evo-devo biology </em>contemporanea: a. la questione di come ripensare in termini fisiologici e genealogici, storico-culturali e biografici la distinzione kantiana tra a priori e a posteriori, dopo la scoperta dell’eredità genetica ed epigenetica? b. la questione dell’uso «regolativo» del modello teleologico kantiano in biologia evolutiva; c. la questione delle funzioni che il concetto kantiano dell’organismo come «essere organizzato e che si organizza da sé» può svolgere nell’attuale biologia evo-devo.</p> 2024-01-23T11:26:43+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10686 Myškin o della debolezza di dio 2024-01-28T19:25:04+00:00 Polina Yaryshkina p.yaryshkina@studenti.unisa.it <p>L’obiettivo di questo articolo è quello di riflettere sul concetto di inadeguatezza, a partire da quello di idiotismo, riflessione che viene a essere sviluppata seguendo le risorse che la lettura dell’opera di Dostoevskij ci fornisce, in particolare dell’<em>Idiota</em> e della figura del suo protagonista, il principe Myškin. Questi, come un nuovo Cristo, sintetizza in sé gli estremi negativi e positivi riscontrabili in ogni essere umano: la compresenza di una abissale bassezza e di una sublime tensione alla bellezza.</p> 2024-01-23T11:35:45+00:00 ##submission.copyrightStatement## http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/10730 Performative Thinking in Humanities 2024-01-28T19:25:09+00:00 Rosario Diana rosario.diana@ispf.cnr.it <p><strong>Il <em>Giambattista Vico</em> di Domenico Buffa </strong></p> <p>Alessia Scognamiglio</p> <p>Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno</p> <p>Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISPF-CNR)</p> <p>alessia.scognamiglio@ispf.cnr.it</p> <p>Nella prima metà dell’Ottocento si riscontra un interesse particolare per la biografia di Giambattista Vico. Francesco Lomonaco con le <em>Vite degl’eccellenti italiani</em> contribuisce per primo all’interesse nei confronti del filosofo napoletano inteso come modello etico da seguire. Qualche anno più tardi, tra il 1820 ed il 1854, vengono pubblicati tre testi teatrali dedicati alla vita del filosofo napoletano: la Commedia <em>Giambattista Vico</em> di Giulio Genoino (Napoli, 1820), il Dramma<em> Giambattista Vico</em> del ligure Domenico Buffa (1854), e<em> Giambattista Vico. Commedia originale italiana</em> di Giovanni Carlo Cosenza (Napoli, 1854) andato perduto. Il saggio si sofferma sull’opera di Buffa, e sul suo contributo alla diffusione del pensiero di Vico.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Giambattista Vico&nbsp; </strong>&nbsp;</p> <p>Domenico Buffa (1818 – 1848)</p> <p>Dramma ottocentesco su Giambattista Vico, oggetto del saggio di Alessia Scognamiglio Il <em>Giambattista Vico</em> di Domenico Buffa.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>nauaghía naufragium </strong></p> <p><strong>nomi ed epifanie dal dolore dei migranti </strong></p> <p><strong>oratorio da camera per ensemble e quattro voci </strong>&nbsp;</p> <p>Rosario Diana</p> <p>Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno</p> <p>Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISPF-CNR)</p> <p>rosario.diana@ispf.cnr.it</p> <p><em>Nauaghía naufragium </em>è la partitura di un oratorio composto fra il 2020 e il 2023. Il testo rappresenta la prima parte dell’omonimo poema dell’autore pubblicato nel 2021 presso Ets (Pisa). Con questo lavoro si tenta di “mostrare” nei loro tratti tipici (<em>tipici</em> perché si ripetono) alcune forme di sofferenza e vessazione patite dai migranti del nostro tempo. Il titolo, espresso negli idiomi delle due antiche culture greca e latina, coniuga allusivamente il naufragio dei migranti con quello dell’Europa di fronte al fenomeno epocale delle migrazioni.</p> 2024-01-28T12:56:51+00:00 ##submission.copyrightStatement##