http://www.serena.unina.it/index.php/rth/issue/feedRESEARCH TRENDS IN HUMANITIES Education & Philosophy2025-03-27T14:55:30+00:00RTH Editorial Teamrth@unina.itOpen Journal Systems<p>RTH è una rivista scientifica ANVUR di fascia A che pubblica l’innovazione sperimentale della ricerca pedagogica sulla relazione mente cervello educazione nelle neuroscienze educative e della ricerca filosofica interculturale e nella contaminazione con le arti.</p>http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11697Il sé tecnologico2025-03-03T21:52:36+00:00Flavia Santoiannibes@unina.it<div class="flex max-w-full flex-col flex-grow"> </div> <div class="mb-2 flex gap-3 empty:hidden -ml-2"> </div>2025-03-03T15:53:58+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11560Scuole dell’infanzia, famiglie in situazione di vulnerabilità e servizi: quale accompagnamento nel contesto della trasformazione digitale?2025-01-30T20:15:37+00:00Claudia Marcellanclaudia.marcellan@phd.unipd.itPaola Milanipaola.milani@unipd.it<p>In questo articolo, presentiamo le prime fasi di un progetto di ricerca-azione-formazione partecipata, finanziato con fondi PNRR, nell’ambito del progetto INEST. Si tratta di una nuova e specifica azione di ricerca sviluppata nell’ambito del programma nazionale P.I.P.P.I. L’obiettivo della ricerca è quello di migliorare il benessere dei bambini a scuola e l’inclusione sociale delle famiglie, realizzando un sistema di supporto completo e integrato, tra scuola e servizi socio-sanitari, anche attraverso il potenziamento delle competenze digitali degli insegnanti.</p> <p>L’articolo inizia con una panoramica delle sfide poste, alla società attuale, dall’era post-digitale, evidenziando l’importanza delle competenze digitali e del processo di trasformazione digitale nelle scuole. Prosegue con un focus sul ruolo pedagogico-sociale delle tecnologie nella scuola e, nel terzo paragrafo, delinea il potenziale delle tecnologie dal punto di vista delle “tecnologie di comunità” come leva per rafforzare il capitale sociale e umano e per riconcettualizzare il lavoro di prevenzione e intervento sociale, da questa prospettiva. Il quarto paragrafo descrive il processo di ricerca-azione-formazione partecipata, dalla fase iniziale allo stato attuale, concludendo con le azioni future previste.</p>2025-01-09T21:14:53+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11561Riconoscere e potenziare le competenze progettuali degli insegnanti attraverso l’integrazione di eco-sistemi di AI generativa2025-01-30T20:15:36+00:00Luca Ferraril.ferrari@unibo.itPiergiuseppe Elleranipiergiusepp.ellerani@unibo.it<p>Le competenze digitali sono ormai una componente essenziale per l’apprendimento continuo e lo sviluppo professionale dei docenti. La Commissione Europea ha introdotto diversi framework per supportare lo sviluppo di tali competenze, anche per i professionisti nel settore educativo. Con la rapida diffusione dell’Intelligenza artificiale (AI), è emersa la necessità di aggiornare questi quadri di indirizzo per affrontare le sfide didattiche e qualificare ulteriormente le competenze progettuali e valutative degli insegnanti. La domanda di ricerca cui tenta di rispondere questo contributo è: qual è la relazione tra le competenze di progettazione dei docenti e l’uso efficace dei sistemi di intelligenza artificiale generativa (GAI) nel supportare la pianificazione e l’azione didattica?</p>2025-01-09T21:36:35+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11562Feedback e Feedback Automatizzato: Pratiche e percezioni dei docenti universitari2025-01-30T20:15:35+00:00Beatrice Doriabeatrice.doria@phd.unipd.itLaura Carlotta Foschilauracarlotta.foschi@unipd.itGiorgia Slavierogiorgia.slaviero.1@studenti.unipd.itCristina Zaggiacristina.zaggia@unipd.itValentina Grionvalentina.grion@unipd.it<p>La presente ricerca analizza le pratiche di feedback, con particolare attenzione ai sistemi di feedback automatizzato, adottate dai docenti universitari in tre università italiane coinvolte in un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN). Attraverso l’analisi di 690 Syllabi e la conduzione di tre focus group, la ricerca risponde a due domande chiave: quali pratiche di feedback e feedback automatizzato sono dichiarate nei Syllabi?; come viene definito e utilizzato il feedback, incluso il feedback automatizzato, dai docenti? L’analisi dei Syllabi mostra che il 100% dei docenti utilizza una valutazione di prodotto, mentre solo il 25.8% adotta anche una valutazione di processo; nessuno applica una valutazione di progresso. Le pratiche valutative prevalenti sono gli esami finali orali e scritti. Solo il 9.71% dei docenti dichiara di utilizzare pratiche di feedback, con un’adozione quasi inesistente del feedback automatizzato (.14%). I risultati dei focus group evidenziano altresì che l’interazione diretta tra studenti e docenti è considerata cruciale nel processo di feedback, con la discussione in aula come modalità privilegiata, mentre la conoscenza e l’uso del feedback automatizzato risultano estremamente limitati. Questi risultati confermano la prevalenza di approcci valutativi tradizionali e una resistenza all’adozione di nuove tecnologie, in linea con la letteratura esistente. Tuttavia, contrastano con le indicazioni che sottolineano la necessità di implementare sistemi di feedback automatizzato per rilevare il processo e progresso di apprendimento degli studenti, ma soprattutto fornire feedback tempestivi per consentire loro di migliore le proprie strategie. In questo contesto, il PRIN in oggetto assume particolare rilevanza, proponendosi di fornire un metodo, un’interfaccia user-friendly e tutorial per utilizzare il Machine Learning al fine di generare feedback di qualità.</p>2025-01-09T22:09:48+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11563Intelligenza artificiale e prassi didattica: indagine esplorativa sugli atteggiamenti degli insegnanti2025-01-30T20:15:33+00:00Laura Sara Agratilaurasara.agrati@unipegaso.itArianna Beriarianna.beri@unibg.it<p>L’articolo analizza gli atteggiamenti dei docenti riguardo all’uso dell’intelligenza artificiale (IA) nella pratica didattica, concentrandosi su come percepiscono questa tecnologia e le sue implicazioni. L’indagine si basa su un’analisi qualitativa delle risposte aperte raccolte tramite un questionario progettato appositamente da un gruppo di ricercatori internazionali dell’ISATT (International Study Association on Teachers and Teaching), provenienti da 12 paesi diversi. Lo studio ha coinvolto 177 docenti iscritti al corso di formazione iniziale abilitante dei 30 CFU presso l’Università Telematica Pegaso, in particolare coloro che seguono insegnamenti di area trasversale.</p> <p>Tra gli atteggiamenti esaminati spiccano la percezione dell’utilità dell’IA, il livello di fiducia che gli</p> <p>insegnanti ripongono in questa tecnologia, i rischi percepiti e il grado di rassegnazione nei confronti</p> <p>della sua crescente diffusione.</p> <p>I docenti presentano atteggiamenti ambivalenti nei confronti dell’IA. Da un lato, mostrano una percezione positiva delle potenzialità della tecnologia e un livello sufficiente di fiducia nei suoi confronti, riconoscendo la sua utilità per migliorare la pratica didattica. Dall’altro, però, emergono numerosi rischi percepiti, come la possibilità di una perdita di capacità umane essenziali, una dipendenza eccessiva dalla tecnologia e la riduzione dell’interazione umana nell’insegnamento.</p> <p>Per questi motivi è giustificabile anche una forte richiesta di formazione specifica. I docenti riconoscono il potenziale trasformativo dell’IA, sia come strumento di supporto sia come risorsa per innovare l’insegnamento, ma desiderano essere adeguatamente formati per affrontare consapevolmente I rischi associati all’IA e per sfruttarne appieno i vantaggi a beneficio della didattica e degli studenti.</p>2025-01-09T22:36:52+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11571Sfide della ricerca e della pubblicazione: il contesto delle università pubbliche etiopi2025-01-30T20:15:30+00:00Endelibu Goa Yottaendelibugoa@yahoo.com<p><span class="HwtZe" lang="it"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">La ricerca è una delle tre missioni principali delle università pubbliche etiopi, ovvero istruzione, ricerca e coinvolgimento della comunità.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Molti studi in passato hanno dimostrato che la produzione di ricerca delle università attraverso innovazioni e pubblicazioni basate sulla ricerca è bassa.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Ma lo stato attuale delle cose non è stato esplorato bene.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">È anche raro trovare studi che confrontano progetti di ricerca completati e articoli pubblicati nelle università pubbliche.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Mancano anche studi che valutano le tendenze e le sfide della ricerca e della pubblicazione delle università pubbliche etiopi.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">A tal fine, lo studio attuale mira a esplorare le sfide della ricerca e della pubblicazione nella Jinka University.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">È stato impiegato un modello di sondaggio descrittivo e i dati necessari sono stati raccolti utilizzando questionari, interviste e discussioni di gruppo.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Nello studio sono state eseguite tecniche di analisi dei dati sia quantitative che qualitative.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Sono state impiegate statistiche descrittive, tra cui frequenze e percentuali, per analizzare i dati quantitativi, mentre l'analisi tematica è stata utilizzata per analizzare i dati qualitativi.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">I risultati sono stati interpretati e discussi in relazione alle domande di ricerca e alla letteratura pertinente.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Infine, sulla base dei risultati, sono state tratte conclusioni e sono state suggerite raccomandazioni.</span></span></span></p>2025-01-13T15:45:56+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11570Didattica digitale e ponti ermeneutici: se insegnare online significa tradurre2025-01-30T20:15:32+00:00Angela Arsenaangela.arsena@unipegaso.it<p>Richiamando i capisaldi della filosofia dell’educazione, l’articolo esplora la specificità del digitale inserendola in una proposta ipotetica che vede la lezione online come traduzione ermeneutica della lezione nello spazio tempo analogico. Come ogni traduzione tuttavia essa richiede creatività e consapevolezza per creare un nuovo luogo di pensiero o un nuovo sito nel quale ricollocarsi per traghettare la relazione educativa da un luogo all’altro della comunicazione.</p>2025-01-12T00:00:00+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11572Gli effetti della realtà virtuale, dell’intelligenza artificiale e della robotica sulla motivazione dei bambini all’apprendimento della lingua inglese: un intervento inclusivo2025-01-30T20:15:29+00:00Rita Cersosimorita.cersosimo@unige.it<div class="lRu31" dir="ltr"><span class="HwtZe" lang="it"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">La gamma di tecnologie disponibili per l'apprendimento delle lingue si è ampliata in modo significativo, richiedendo agli educatori di integrare questi strumenti in progetti di lezioni ben strutturati, flessibili e sistematici che rispondano alle diverse esigenze degli studenti.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Negli ultimi decenni, i contenuti multimediali come audio, video e software didattici specializzati sono stati ampiamente utilizzati nell'istruzione linguistica per fornire contesti autentici e reali che promuovono la competenza comunicativa.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Mentre queste risorse rimangono prevalenti, tecnologie più avanzate che vanno oltre i multimedia di base, come realtà virtuale (VR), intelligenza artificiale (AI), codifica e robotica, stanno gradualmente entrando nel panorama educativo.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Questo documento presenta uno studio pilota che ha coinvolto cinque lezioni di inglese come lingua straniera (EFL) per bambini, in cui sono stati impiegati strumenti di realtà virtuale, AI, codifica e robotica.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Le attività sono state progettate con un'enfasi sull'inclusività, in particolare data la partecipazione di otto alunni con bisogni educativi speciali (BES), che spesso affrontano sfide uniche e barriere motivazionali nell'apprendimento dell'EFL.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">I dati raccolti tramite due questionari hanno rivelato che le percezioni degli studenti sia di (i) l'utilità della tecnologia nell'apprendimento delle lingue sia di (ii) i loro livelli di coinvolgimento dovuti a questi strumenti tecnologici erano notevolmente positivi.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Le osservazioni in classe e il feedback dei partecipanti suggeriscono inoltre che la realtà virtuale (CoSpaces) e la robotica educativa (Ozobot) sono particolarmente adatte alla progettazione di lezioni inclusive, in quanto facilitano l'apprendimento cooperativo, con l'hardware che funge da "mediatore" efficace per supportare le attività di gruppo.</span></span></span> <div class="OvtS8d"> </div> <div id="ow24"> </div> </div> <div class="UdTY9 WdefRb" aria-hidden="true" data-location="2"> <div class="kO6q6e"> </div> </div>2025-01-14T00:00:00+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11573Embodied Cognition, metafore e sviluppo del linguaggio del bambino2025-01-30T20:15:28+00:00Anna Reanna.re@itd.cnr.itLavinia Maria Tizianolaviniamariatiziano@gmail.com<p>La tendenza a considerare le funzioni cognitive come appartenenti a domini differenti da quelli legati alla sfera motoria è stata a lungo sostenuta. Tuttavia, negli ultimi anni, il paradigma dell’embodied cognition ha sfidato questa visione ritenendo che la mente non è separata dal corpo ma strettamente interconnessa con esso.</p> <p>Questa prospettiva suggerisce che i processi cognitivi emergono dalle interazioni dinamiche tra il corpo e l’ambiente e che tali processi siano influenzati dalle nostre esperienze sensorimotorie. Numerose evidenze sperimentali sembrano avvalorare questa ipotesi anche per quanto concerne il ruolo cruciale dell’esperienza sensorimotoria nello sviluppo linguistico, mostrando come il movimento e la percezione sensoriale siano fondamentali per l’acquisizione del linguaggio durante l’infanzia.</p>2025-01-14T00:00:00+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11576Predire l'impatto delle convinzioni motivazionali degli studenti di ingegneria e di tecnica sul progresso accademico in matematica utilizzando le reti neurali2025-01-30T20:15:25+00:00Fateme Moradidr.fateme.moradi@gmail.comAkram Mohammadik.mohammadi931@atu.ac.ir<div class="lRu31" dir="ltr"><span class="HwtZe" lang="it"><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Il presente studio è uno studio analitico trasversale.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">A questo studio hanno partecipato 107 studenti e studentesse laureati in discipline tecniche e ingegneristiche provenienti da università selezionate di Teheran.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Il campionamento è stato condotto in due semplici fasi casuali durante il primo semestre dell'anno accademico 2022-2023.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">I questionari motivazionali Pentrich sono stati distribuiti online e compilati dagli studenti.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">I dati sono stati analizzati utilizzando reti neurali e il software MATLAB.</span></span><span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb"> Tra i componenti della motivazione accademica, la valutazione intrinseca è il fattore più importante e influente nel progresso accademico degli studenti.</span></span> <span class="jCAhz ChMk0b"><span class="ryNqvb">Un altro fattore che può avere un impatto significativo sulla motivazione degli studenti è l'orientamento agli obiettivi, mentre l'autoefficacia ha un effetto molto limitato sulla motivazione e l'ansia da esame non ha alcuna influenza sulla motivazione degli studenti.</span></span></span> <div class="OvtS8d"> </div> <div id="ow22"> </div> </div> <div class="UdTY9 WdefRb" aria-hidden="true" data-location="2"> </div> <div class="XL3Kf XExWNc"> </div> <div class="XL3Kf XExWNc"> </div> <div class="ebT7ne VOLvac sMVRZe"> </div> <div class="VO9ucd"> </div>2025-01-14T00:00:00+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11574Il metaverso, uno spazio partecipato: prospettive di apprendimento immersivo per le scuole superiori2025-01-30T20:15:26+00:00Luca Pezzollaluca.pezzolla@polito.itConsuelo Maria Valenzaluca.pezzolla@polito.it<p>L'integrazione del metaverso in ambito educativo si configura come una delle soluzioni più innovative per rendere l'apprendimento un'esperienza immersiva e coinvolgente. Questo studio si propone di valutarne l'efficacia nel contesto delle scuole superiori attraverso un caso pratico condotto presso il Liceo Classico <em>Vittorio Emanuele II</em> di Palermo. Nel corso del progetto, 37 studenti hanno partecipato alla creazione di musei virtuali dedicati a Euclide e Galileo utilizzando la piattaforma <em>Spatial.io</em>. I risultati dimostrano che il metaverso facilita la comprensione di concetti complessi, favorisce la collaborazione tra pari e incrementa la motivazione allo studio. Persistono, tuttavia, alcune criticità legate alla necessità di formazione specifica per i docenti e all'accesso a risorse tecnologiche adeguate.</p>2025-01-14T00:00:00+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11590Il rosso come colore della vita2025-01-30T20:15:24+00:00Polina Yaryshkinapolina.yaryshkina@libero.it<p>L’obiettivo di quest’articolo consiste nello sviluppare uno studio intorno al concetto di bellezza, partendo dalle riflessioni su alcuni termini della lingua russa, in particolare il termine <em>krasnyj</em> con alcune delle sue possibili declinazioni, considerati in comparazione con le altre lingue slave. Queste analisi linguistiche hanno la finalità di rendere esplicito un presupposto di questo studio: l’ancoraggio alla condizione immanente del fenomeno della bellezza, per quanto indagato sul piano simbolico della cultura, mediante quel sistema significante, in quanto forma di conoscenza per eccellenza, che è la lingua. In questo modo emerge quel lato concreto, sensibile, “materiale” dell’esistenza che dà corpo a una vera e propria fenomenologia della bellezza.</p>2025-01-18T15:44:12+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11589Thomas Mann – «con misura»2025-01-30T20:15:22+00:00Pietro Buffagnipietro.buffagni@univr.it<p>Questo studio prende in esame il rapporto tra estetica e politica in Thomas Mann a partire dalle famose – quanto famigerate – <em>Considerazioni di un impolitico</em>, dedicando una particolare attenzione al concetto di artista ironico e impolitico. Da un lato, vengono messe in luce le profonde divergenze tra il canone di artista che Mann presenta nelle <em>Considerazioni</em> e quello che emerge sia dalla sua vasta produzione saggistica sul tema del genio, sia dalle sue opere letterarie, attraverso i personaggi di Hanno Buddenbrook, Aschenbach e Adrian Leverkühn. Dall’altro, il saggio analizza la figura dell’artista impolitico nella sua funzione autorappresentativa, come immagine di sé che Thomas Mann desidera restituire ai propri contemporanei negli anni di stesura dell’opera, durante la Grande Guerra. Dietro le ragioni del suo mascheramento nei panni dell’artista ironico e impolitico – una vera εἰρωνεία – emerge l’articolato confronto di Mann con la figura di Nietzsche, illuminando la strada che lo conduce verso la ritrattazione delle proprie posizioni conservatrici, la riedizione delle <em>Considerazioni di un impolitico</em> e il pieno sostegno alla Repubblica di Weimar.</p>2025-01-18T15:45:13+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11591La metonimia come manifestazione privilegiata della motivazione linguistica2025-01-30T20:15:21+00:00Rossella Pannainrpannain@unior.it<p>Come si argomenterà in questo lavoro, la metonimia costituisce una manifestazione di particolare rilievo della motivazione linguistica, sia in ragione della pervasività della metonimia nella comunicazione quotidiana (sostenuta, tra gli altri da Lakoff e Johnson: 1980; Littlemore: 2015; Radden: 2005; Wachowski: 2019), sia nella misura alcuni dei principi che regolano il collegamento tra entità linguistico-concettuali nella motivazione si riscontrano anche nella metonimia. Tra questi, la condizione basilare che le entità coinvolte siano connesse all’interno di una stessa rete di conoscenze, sia questa il sistema linguistico stesso, sia essa un <em>frame</em> di conoscenze extralinguistiche condivise in una comunità linguistico culturale. Il primo breve paragrafo pone come punto di partenza le nozioni saussuriane di arbitrarietà, arbitrarietà relativa e motivazione. Il secondo propone una caratterizzazione della nozione di motivazione sulla base di studi recenti. Il terzo paragrafo è dedicato a una descrizione del fenomeno della metonimia, traendo soprattutto dalle riflessioni nell’ambito della Linguistica Cognitiva. In questi due paragrafi vengono anche messi in evidenza i punti di contatto e di sovrapposizione tra i due fenomeni, che poi sono brevemente ripresi nelle conclusioni.</p>2025-01-18T15:46:42+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11593Le regulatory sandboxes come strumento etico per un’intelligenza artificiale affidabile2025-01-30T20:15:19+00:00Corrado Claverinic.claverini@gmail.com<p>L’AI Act, entrato in vigore il 1° agosto 2024, rappresenta un passo significativo verso la regolamentazione dell’IA all’interno dell’Unione Europea, introducendo categorie di rischio, da “minimo” a “inaccettabile”, per le applicazioni di tale tecnologia. Lungi dal limitare l’innovazione, l’AI Act prevede alcuni strumenti che la promuovano in modo responsabile, come ad esempio, le regulatory sandboxes, cioè degli ambienti controllati in cui le imprese possono testare sistemi di intelligenza artificiale prima della loro immissione sul mercato e senza dover affrontare le normali conseguenze di una eventuale non conformità ai vincoli regolamentari. L’idea è dunque quella di valutare, fin dalle prime fasi, i possibili rischi legati allo sviluppo di una tecnologia che faccia uso di IA e abbracciare un concetto di innovazione responsabile in linea con lo spirito che ha animato il percorso che ha condotto all’approvazione dell’AI Act e che – secondo quanto stabilito dall’articolo 113 di tale regolamento – porterà le autorità competenti degli Stati membri a istituire, entro il 2 agosto 2026, almeno una regulatory sandbox in materia di intelligenza artificiale a livello nazionale. Nate in ambito fintech, le regulatory sandboxes sono state utilizzate ampiamente anche in campo sanitario e, in particolare, nei processi di Health Technology Assessment (HTA). Lo scopo di tale contributo è quello di mostrare i vantaggi, soprattutto di tipo etico, nell’adozione di un approccio sandbox per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale affidabile secondo una prospettiva nota come ethics by design.</p>2025-01-18T15:51:33+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11597Alcune caratteristiche pragmatiche e stilistiche dei discorsi ufficiali della Presidente del Consiglio Meloni2025-01-30T20:15:18+00:00Lucia di Paceldipace@unior.itRossella Pannainrpannain@unior.it<p>Il lavoro evidenzia alcune caratteristiche della comunicazione della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in contesti ufficiali. L’analisi parte dal discorso di insediamento, che viene quindi posto in confronto e contrasto con gli analoghi discorsi degli immediati predecessori, da Letta a Draghi. Si osservano una marcata tendenza alla personalizzazione, che è testimoniata da specifici indici linguistici come il riferimento alla I persona – a cui si correla la propensione all’autonarrazione –, una semplificazione del linguaggio e un abbassamento del registro linguistico, e un appello alla sfera delle emozioni: tutte caratteristiche riconducibili al leaderismo populista tipico del centro-destra. Le tendenze osservate nel discorso di insediamento vengono poi confermate tramite l’analisi dei discorsi ufficiali pronunciati dalla Presidente nel primo anno di mandato.</p>2025-01-19T15:25:33+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11596Wilhelm Humboldt alle origini dello storicismo diltheyano2025-01-30T20:15:17+00:00Giovanni Ciriellogiovanni.ciriello@unina.it<p>La ricerca di Magnano San Lio si presenta come un’analisi sorvegliata nelle sue istanze ermeneutiche e tesa a costruire il profilo umano e scientifico di Humboldt attraverso suoi particolari campi d’interesse scientifico quali oggettivazioni dell’umano. Ciò viene incontro a una reale e importante esigenza, rappresentata da una ricerca più ampia e sistematica dei rapporti reali e ideali che intercorrono tra il filosofo di Biebrich e il maggiore esponente delle origini dello storicismo critico e problematico. Magnano San Lio individua così un principio centrale e fondamentale comune a Humboldt e a Dilthey: l’idea di uomo intero quale apertura alla riflessione antropologica in continuità con la soggettivizzazione del sapere inaugurata dal trascendentalismo kantiano. Connessa a questa idea di individualità è altresì l’attenta analisi dell’interesse di Humboldt per l’antichità classica, che si amplia in una visione prospettica attenta allo sviluppo di una grande realtà nazionale. Sempre legato al nesso humboldtiano tra individualità e umanità è anche un altro tema di fondamentale importanza: quello della formazione culturale dell’umanità. Tutto ciò a sottolineare come l’intero tragitto scientifico di Humboldt, anche quello connesso alle sue indagini storico-sistematiche, abbia al suo centro il processo di formazione di ciascun individuo nella sua aspirazione al compimento. Di qui il significato acquisito dall’antropologia quale filo conduttore dell’intera e articolata speculazione humboldtiana.</p>2025-01-19T15:26:38+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11598Fra filosofia e teatro2025-01-30T20:15:15+00:00Priscilla Bavieripriscilla.bavieri@edu.unifi.it<p>Il presente lavoro prova a gettare uno sguardo su una tematica come quella della contaminazione tra filosofia e arti a partire dalla lettura del volume <em>Migrations of Concepts. From Philosophical Text to Scene</em> di Rosario Diana. Diana da anni porta avanti una ricerca all’insegna della contaminazione tra saperi umanistici e linguaggi artistici. In questo lavoro si mette a fuoco la matrice interdisciplinare del suo metodo, cercando di individuarne intenti e motivazioni, modalità di realizzazione e risultati. È protagonista la nozione di migrazione, precisamente di migrazione dei concetti filosofici alla scena, e più in generale al linguaggio delle arti. La mediazione argomentativa del testo filosofico confina la filosofia troppo spesso a una lettura solitaria e silenziosa. La ricerca di Diana va nella direzione della rottura di questo silenzio del <em>lógos</em>: attraverso un preciso e filologicamente attento lavoro di traduzione e trasposizione dei testi in un linguaggio artistico, è possibile ridare voce alla filosofia per una comunità più ampia della cerchia ristretta di studiosi. Il luogo privilegiato è la scena teatrale e la modalità scelta è quella della lettura pubblica per musica, dove l’elemento della parola e quello della musica sono in un fitto dialogo, come due veri e propri personaggi. L’immediatezza della scena e il carattere effimero dell’evento teatrale sono chiavi di accesso inedite alla filosofia, che – per quanto rimangano ben radicate in una storicità e siano frutto di un confronto costante del presente con la tradizione – hanno dalla loro parte la possibilità di riabilitare il sapere filosofico al di fuori delle mura universitarie.</p>2025-01-19T16:37:02+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11719Appeso a un filo. Tommaso Zefiriele Bovio (1521–1609) tra peste, medicina talismanica e self-branding2025-03-27T14:55:30+00:00Stefano Danielestefano.daniele@uniba.it<p>Il presente studio esamina la teoria dei talismani nell’opera edita e manoscritta di Tommaso Zefiriele Bovio (1521-1609) e della loro pratica nel contesto della peste del 1575-1576. Utilizzando la lente della “multivocalità simbolica” di Victor Turner, si analizza come tali oggetti veicolino per il medico-astrologo molteplici significati e fungano da strumenti per consolidare il suo status sociale e promuovere la sua immagine. Attraverso il loro utilizzo, Bovio si propone come salvatore divino e cerca di guadagnarsi la fiducia delle élite aristocratiche, attirando al contempo il sospetto dei medici accademici e l’ostilità dell’Inquisizione, che vede nella sua pratica un pericoloso sconfinamento nella magia proibita. Tuttavia, la scoperta di un plagio rivela l’aspetto meno trasparente della sua promozione, mettendo in luce le dinamiche di potere culturale e sociale e svelando la sua manipolazione del sapere per ottenere visibilità e legittimazione.</p>2025-03-27T14:55:26+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11621Performative Thinking in Humanities2025-01-30T20:15:10+00:00Rosario Dianarosariodiana61@gmail.it<p><strong>Naufragio</strong></p> <p><strong>Nomi e immagini dal dolore dei migranti </strong></p> <p><strong>oratorio da camera per due voci recitanti, voce processata, </strong><strong>percussioni con live electronics e danzatrice</strong></p> <p>Rosario Diana</p> <p>Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno</p> <p>Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISPF-CNR)</p> <p><a href="mailto:rosariodiana61@gmail.it">rosariodiana61@gmail.it</a></p> <p>Si pubblicano tutti i materiali (partitura lettoriale di Rosario Diana; partitura musicale di Lucio Miele; progetto scenografico di Nera Prota, con Rebecca Carlizzi,, Arianna Acanfora, Simona La Monica) relativi alla messinscena di <em>Naufragio</em>: spettacolo già rappresentato a Napoli (ma in forma ridotta ed “ecologica”, senza poter usare alcuna strumentazione) il 10 settembre 2021 nel Teatro romano del Parco eco-archeologico del Pausilypon; poi riproposto – sempre a Napoli – il 21 e 22 novembre 2024, al Centro Domus Ars, con un nuovo allestimento più “tecnologico” e adeguato allo spazio in cui è andato in scena. Il lavoro – basato su vicende tragiche realmente vissute – vuole “mostrare” nei loro tratti tipici (<em>tipici</em> perché purtroppo si ripetono) alcune forme di sofferenza patite dai migranti del nostro tempo. Il titolo dell’oratorio coniuga allusivamente due <em>diversi</em> naufragi: quello di chi ha trovato la morte durante il viaggio e quello dell’Europa di fronte al fenomeno epocale delle migrazioni.</p> <p>Migrazioni, Naufragio, Musica elettronica, Improvvisazione, Scenografia</p> <p><strong><em>Naufragio</em></strong></p> <p><strong>Musica per l’oratorio</strong></p> <p>partitura musicale</p> <p>Lucio Miele</p> <p>Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno</p> <p><a href="mailto:luciomiele@gmail.com">luciomiele@gmail.com</a></p> <p>La partitura, che compare qui nella versione grezza utilizzata per l’esecuzione, è in gran parte un canovaccio funzionale a definire e collocare gli interventi musicali nel corso dello spettacolo. Come si vedrà, segue la partitura lettoriale dell’oratorio.</p> <p>Musica, Musica elettronica, Naufragio, Partitura, Improvvisazione</p> <p><strong><em>Naufragio</em></strong></p> <p><strong>Cercare uno sguardo formale sulla diversità</strong></p> <p>Nera Prota</p> <p>Accademia di Belle Arti di Napoli</p> <p><a href="mailto:nera.prota@yahoo.com">nera.prota@yahoo.com</a></p> <p>In questo articolo si descrive la metodologia di lavoro adottata nella progettazione della scenografia per lo spettacolo <em>Naufragio</em><em>.</em> <em>Nomi e immagini dal dolore dei migranti, </em>scritto e diretto da Rosario Diana. In particolare si evidenzia come la progettazione nasca da una riflessione storico artistica che mette in relazione lo shock culturale che fu determinato dal colonialismo, sia nelle culture indigene che in quelle occidentali, tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, con i fenomeni di standardizzazione culturale tipici dell’era contemporanea.</p> <p>Recupero di abilità manuali, Scenografia sperimentale, Primitivismo, Ricerca artistica, Scultura scenica</p> <p><strong><em>Naufragio</em></strong></p> <p><strong>Dalla scenografia come traccia dell’accaduto a simbolo di alterità</strong></p> <p>Rebecca Carlizzi</p> <p>Accademia di Belle Arti di Napoli</p> <p><a href="mailto:rebecca_carlizzi@libero.it">rebecca_carlizzi@libero.it</a></p> <p>L’articolo offre un resoconto delle attività di collaborazione tra Ispf-Cnr e Accademia di Belle Arti di Napoli, che mi hanno vista coinvolta, nell’ambito di un lungo cammino di ricerca con Rosario Diana e Nera Prota iniziato nel 2016. L’articolo tenta di ricostruire, nei vari esempi riportati, la metodologia adottata per una progettazione in spazi teatrali non convenzionali.</p> <p>Recupero di abilità manuali, Scenografia sperimentale, Primitivismo, Ricerca artistica, Scultura scenica</p> <p><strong><em>Naufragio</em></strong></p> <p><strong>Il tratto come identità</strong></p> <p>Arianna Acanfora</p> <p>Accademia di Belle Arti di Napoli</p> <p><a href="mailto:ariannaacanfora02@gmail.com">ariannaacanfora02@gmail.com</a></p> <p>L’articolo vuole essere una restituzione dell’esperienza progettuale svolta nell’ambito del progetto scenografico per lo spettacolo <em>Naufragio</em>. <em>Nomi e immagini dal dolore dei migranti</em>, scritto e diretto da Rosario Diana. In particolare si analizza l’importanza della relazione tra identità personale e tratto grafico. L’articolo include un catalogo delle 13 “maschere” realizzate dal team di scenografia per l’allestimento di <em>Naufragio</em>.</p> <p>Recupero di abilità manuali, Scenografia sperimentale, Primitivismo, Ricerca artistica, Scultura scenica</p> <p><strong><em>Naufragio</em></strong></p> <p><strong>Tratto, forma e diversità</strong></p> <p>Simona La Monica</p> <p>Accademia di Belle Arti di Napoli</p> <p><a href="mailto:simonalamonica108@gmail.com">simonalamonica108@gmail.com</a></p> <p>In questo articolo si sottolinea l’importanza del ruolo dell’arte, in particolare del teatro, nel celebrare la differenza come valore positivo. L’articolo descrive alcune fasi del lavoro di progettazione, svolto per lo spettacolo <em>Naufragio</em>, <em>Nomi e immagini dal dolore dei migranti, </em>scritto e diretto da Rosario Diana e riassume le fonti di ispirazione a cui abbiamo fatto riferimento durante la progettazione dell’impianto scenografico.</p> <p>Recupero di abilità manuali, Scenografia sperimentale, Primitivismo, Ricerca artistica, Scultura scenica</p> <p><strong>Fotografie di scena</strong></p> <p>Luca Petrucci</p> <p>Fotografo freelance</p> <p><a href="mailto:lc.petrucci@gmail.com">lc.petrucci@gmail.com</a></p> <p>Fotografie di scena dell’oratorio da camera <em>Naufragio. Nomi e immagini dal dolore dei migranti</em>.</p> <p>Migrazioni, Naufragio, Musica elettronica, Improvvisazione, Scenografia</p> <p> </p> <p><strong>Forme di interazione tra arte e scienza</strong></p> <p><strong>A proposito di una mostra di <em>science art</em></strong></p> <p>Diana Di Girolamo</p> <p>Storica dell’arte</p> <p><a href="mailto:diana.digirolamo2020@gmail.com">diana.digirolamo2020@gmail.com</a></p> <p>A partire da una recente mostra di <em>science art</em>, l’articolo svolge alcune riflessioni intorno all’intreccio di scienza e arte e alla necessità che esse continuino, o piuttosto riprendano, a dialogare per fornire un contributo sempre più adeguato alle sfide della realtà contemporanea.</p> <p>Scienza, Arte, Science Art, Marina Iorio, Politica</p>2025-01-29T18:08:06+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/rth/article/view/11622Mind Education & Neural Studies2025-01-30T20:15:14+00:00Gruppo di Ricerca MENSbes@unina.it<p><strong>L’Educazione nell'Era Artificiale: Una Ricerca sull'Immersione e sull'Agentività negli Ambienti di Apprendimento Digitali</strong></p> <p>Francesco Boemio, Università di Napoli Federico II, <a href="mailto:fr.boemio@studenti.unina.it">fr.boemio@studenti.unina.it</a></p> <p>Christian Heinz D’Angelo, Università di Napoli Federico II, <a href="mailto:chri.dangelo@studenti.unina.it">chri.dangelo@studenti.unina.it</a></p> <p>L'articolo intraprende un'esplorazione doppia degli ambienti di apprendimento digitali, concentrandosi sull'immersione e sull'agentività come concetti chiave nell'apprendimento basato sui giochi. Il primo capitolo esamina l'evoluzione degli approcci pedagogici e i recenti sviluppi nelle scienze bioeducative, evidenziando le caratteristiche e i benefici degli ambienti di apprendimento digitali e rivalutando il potenziale educativo dei videogiochi. Il secondo capitolo si addentra nel concetto di immersione, analizzandone le implicazioni filosofiche e applicandolo a uno studio di caso specifico del 2004, che fornisce approfondimenti più profondi sull'agentività delle entità artificiali e sulle strategie di pianificazione dei sistemi di IA. Gli autori intendono offrire una panoramica completa degli Edugames, combinando prospettive critiche di vari studiosi con un'analisi delle meccaniche e delle caratteristiche degli ambienti di apprendimento digitali. Particolare attenzione è dedicata al concetto di illusione mediata dalla tecnologia, contribuendo a una comprensione sfumata del suo ruolo nei contesti educativi.</p> <p>Immersione, edugames, empatia, illusione mediata dalla tecnologia, autonomia funzionale.</p> <p><strong>Impatto dell’intelligenza artificiale sulla motivazione</strong> <strong>all’apprendimento e ruolo assunto dagli insegnanti nel mediare i cambiamenti a scuola</strong></p> <p>Carla De Luca Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa <a href="mailto:carla.deluca1@studenti.unisob.na.it">carla.deluca1@studenti.unisob.na.it</a></p> <p>L’IA non è una tecnologia nata da pochi anni, ma una tecnologia il cui nome fu coniato già nel 1955 dal matematico e scienziato americano John McCarthy. Negli ultimi anni si è diffusa maggiormente fino a diventare ciò che conosciamo attualmente, iniziando a trasformare il modo in cui apprendiamo anche senza che ne abbiamo piena coscienza. In questo articolo si proverà a capire quale impatto può avere questo strumento sulla motivazione degli studenti ad apprendere e le varie implicazioni ad essa connesse. In ultima istanza si proverà a capire il ruolo assunto dagli insegnanti in questo nuovo scenario in cui c’è la possibilità di adoperare uno strumento che sia da supporto sia per gli studenti che per gli insegnanti, tenendo sempre presente le questioni etiche e di privacy ancora aperte.</p> <p>I.A., Motivazione, apprendimento, Scuola.</p> <p><strong>L’adattamento dell’uomo condizionato dall’errore come forma di apprendimento. Limiti e condizioni di utilizzo dell’I.A.</strong></p> <p>Salvatore Esposito Università degli studi di Napoli – Federico II <a href="mailto:salvatore.esposito@outlook.com">salvatore.esposito</a>73@studenti.unina.it</p> <p>Questo articolo tratta della tematica dell’errore come forma di apprendimento partendo dall’epistemologia della parola errore sino all’efficacia dello stesso per l’evoluzione dell’individuo e dell’intelligenza artificiale. Questa analisi ha l’intento di osservare un utilizzo scorretto dell’intelligenza artificiale in campo pedagogico<em>.</em></p> <p>Errore, Pedagogia, I.A., Conoscenza, Educazione.</p> <p><strong>Etica e Fenomenologia del videogioco </strong></p> <p>Flavio Forgione Università di Napoli Federico II <u><a href="mailto:flavioforgione92@gmail.com">flavioforgione92@gmail.com</a></u></p> <p>Il videogioco rappresenta un fenomeno culturale e tecnologico di crescente rilevanza, che a causa di inspiegabili pregiudizi versa ancora oggi in uno scomodo limbo concettuale. Questo articolo esplora le dimensioni fenomenologiche ed etiche del videogioco, evidenziando come esso possa offrire esperienze immersive capaci di stimolare il pensiero critico, l'empatia e la creatività. Attraverso una breve analisi delle sue principali peculiarità multimediali e interattive, si propone di ripensare il videogioco come strumento artistico e formativo, al fine di integrarlo in contesti educativi per promuovere apprendimento, collaborazione e riflessione morale. L'obiettivo è contribuire allo sviluppo di un dibattito consapevole rivolto alla valorizzazione delle potenzialità di questo medium nell'ambito pedagogico e sociale.</p> <p>Videogioco, Educazione, Pedagogia, Etica, Fenomenologia</p> <p><strong>Vantaggi educativi dell’uso critico di ChatGPT</strong></p> <p><strong>Marco Prezioso</strong> Università di Napoli Federico II <a href="mailto:marcoprezioso225@mail.com">marcoprezioso225@mail.com</a></p> <p>ChatGPT ha diviso il pubblico sin dal momento della sua uscita suscitando speranze e timori. Anche il mondo dell’istruzione da un lato vede un nuovo strumento a disposizione di docenti e discenti, dall’altro teme che possa essere usato impropriamente per svolgere compiti o ricerche. Al contempo i nuovi modelli massivi di linguaggio sono affetti da criticità significative: scrittura in forma predittiva, allucinazioni, bias. Attraverso l’analisi del funzionamento di questi sistemi e di queste problematiche è possibile maturare un approccio critico nei confronti del Chatbot di OpenAI e usarlo consapevolmente conservando i vantaggi e limitando gli elementi negativi.</p> <p>AI, ChatGPT, LLM, Scuola, Università</p> <p><strong>Pensando l’AI generativa attraverso la “Morte dell’autore” di Roland Barthes e l’intertestualità </strong></p> <p><strong>Marco Prezioso</strong> Università di Napoli Federico II <a href="mailto:marcoprezioso225@mail.com">marcoprezioso225@mail.com</a></p> <p>Le nozioni di Morte dell'Autore e di Tessuto delle Citazioni cambiano radicalmente l'approccio all'opera d'arte. L'idea che il testo sia il rimescolamento di enunciati precedenti, di cui l'autore è solo l'eterno copista, ci aiuta a riflettere sullo stato dell'IA generativa. Questa dà origine a nuovi risultati basati interamente sui dati con cui è stata addestrata. Anche la sfera dell'intertestualità, in cui ogni testo rimanda a un altro, coinvolge queste IA allo stesso modo: prendendo i dati dalla rete e permettendo la creazione di enormi masse di dati, finiscono per addestrarsi sugli output di altre IA. La figura dell'autore umano finisce per distinguersi dall'IA generativa per una sua caratteristica fondante: l'agentività.</p> <p>AI generativa, Morte dell’autore, ChatGPT, Intertestualità, TTI</p> <p><strong>L’I.A. una nuova prospettiva per l’educazione. Ripensare la scuola attraverso l’Intelligenza Artificiale</strong></p> <p>Giuseppe Torromacco Università di Napoli Federico II <a href="mailto:torromacco.giuseppe97@gmail.com">torromacco.giuseppe97@gmail.com</a></p> <p>Nel seguente articolo si propone di analizzare il funzionamento dell’Intelligenza Artificiale e in che modo quest’ultima possa essere ottimizzata e strumentalizzata ai fini educativi-scolastici. Principalmente, si farà riferimento all’Intelligenza Artificiale prodotta in California nel 2022 da OpenAi, ChatGPT 3.5 o 4.0. Un <em>Chatbot</em> in grado – attraverso una severa programmazione e un processo di auto-apprendimento – di “apprendere” la struttura e il “significato” del linguaggio naturale e di generare un testo coerente e contestualmente appropriato in risposta a <em>input</em> forniti dall’utente.</p> <p>Attraverso l’analisi dei dati di ricerca forniti dalle università del MIT, Oxford, Cambridge e Stanford si potrà notare come l'approccio di università e docenti nei confronti dell'I.A. sia influenzato principalmente dalla mancanza di preparazione. Dato ciò, l’obiettivo è determinare cosa significa Intelligenza Artificiale così da poterne comprendere appieno il potenziale utilizzo in campo educativo-scolastico.</p> <p>AIED (Intelligenza Artificiale nell'Educazione); Innovazione dell'Educazione; Sistemi di Innovazione dell'Apprendimento.</p>2025-01-29T00:00:00+00:00##submission.copyrightStatement##