Studi Finno-Ugrici, n.s. http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno <p>&nbsp;</p> <p><strong>Studi Finno-Ugrici</strong>&nbsp;(SFU), ISSN 1826-753X, è rivista del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati dell’Università di Napoli L’Orientale, ed è inclusa dall’ANVUR nell’elenco delle riviste&nbsp;scientifiche di Classe A per tutti i settori concorsuali dell’Area 10. Nata nel 1995 con radici nella tradizione dell’editoria scientifica promossa da Nullo Minissi negli anni Settanta e Ottanta,&nbsp;dal 2021 SFU viene&nbsp;pubblicata dalla casa editrice UniorPress anche in formato digitale, nella modalità del&nbsp;<em>Diamond&nbsp;Open Access</em>.&nbsp;SFU con questa nuova&nbsp;modalità&nbsp;si propone come aggregatore,&nbsp;di immediata disponibilità a&nbsp;livello internazionale, dei&nbsp;saperi relativi al patrimonio linguistico, letterario, storico, culturale e artistico di cui le civiltà ugrofinniche sono le produttrici e i veicoli, dentro e fuori dei confini nazionali di loro riferimento.&nbsp;In particolare, SFU&nbsp;intende&nbsp;sollecitare la ricerca in ottica comparativa, sia nell’ambito degli studi linguistici, filologico-letterari, storici, storico-culturali e storico-artistici italiani e ugrofinnici, sia in quello, finora scarsamente frequentato,&nbsp;degli studi comparati intrinseci alle civiltà ugrofinniche.&nbsp;</p> <p><strong>Direzione e Comitati</strong></p> <p><strong>Direzione scientifica<br></strong><a href="mailto:sfu@unior.it">Anna De Meo</a> (Università di Napoli L’Orientale)<br><a href="mailto:sfu@unior.it">Beatrice Tottossy</a> (Università di Studi di Firenze)</p> <p><strong>Comitato scientifico<br></strong>Rigina Ajanki (University of Helsinki)<br>Eszter Balázs (Kodolányi János University)<br>István Berszán (Babeș-Bolyai University)<br>Viola Čapková (University of Turku)<br>Marko Čudić (University of Belgrade)<br>László Csorba (University of Eötvös Loránd, Budapest)<br>Mónika Dánél (University of Eötvös Loránd, Budapest)<br>Gábor Dobó (Kassák Museum, Budapest)<br>László Gyapay (University of Miskolc)<br>Ilmari Tuomas Ivaska (University of Turku)<br>Gábor Kiss Farkas (University of Eötvös Loránd, Budapest)<br>Andrea Kollár (University of Szeged)<br>Eneken Laanes (University of Tallinn)<br>Orsolya Maróti (University of Eötvös Loránd, Budapest)<br>Sándor Maticsák (University of Debrecen)<br>Anna Menyhért (Budapest University of Jewish Studies)<br>István Monok (Library and Information Centre of the Hungarian Academy of Sciences)<br>Daniele Monticelli (University of Tallinn)<br>Orsolya Nádor (Károli Gáspár University of the Reformed Church, Budapest)<br>László Pete (University of Debrecen)<br>Ülar Ploom (Università di Tallin)<br>Magdalena Roguska-Németh (University of Warsaw)<br>Andrea Seidler (University of Vienna)<br>Éva Toldi (University of Novi Sad)<br>György Tverdota (University of Eötvös Loránd, Budapest)</p> <p><strong>Comitato di Redazione<br></strong>Stefano Bottoni (Università degli Studi di Firenze)<br>Lena Dal Pozzo (Università degli Studi di Firenze)<br>Andrea De Carlo (Università di Napoli L’Orientale)<br>Lucia di Pace (Università di Napoli L’Orientale)<br>Giorgia Ferrari (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna)<br>Andrea Pap (University of Eötvös Loránd, Budapest)<br><a href="mailto:sfu@unior.it"><strong>Judit Papp</strong></a><strong>, <em>coordinamento</em></strong> (Università di Napoli L’Orientale)<br>Antonio Parente (Turku)<br>Edit Rózsavölgyi (Sapienza Università di Roma)<br>Mariarosaria Sciglitano (Napoli)<br>Anna Sidó (Petőfi Literary Museum)<br>Irene Sorrentino (Napoli)<br>Claudia Tatasciore (Università degli Studi di Firenze)<br>Gianluca Volpi (Università degli Studi di Udine)</p> <p><strong>Caporedattore tecnico<br></strong><a href="mailto:sfu@unior.it">Alberto Baldi</a> (Università degli Studi di Firenze)</p> it-IT sfu@unior.it (Anna De Meo, Beatrice Tottossy) sfu@unior.it (Alberto Baldi (Caporedattore tecnico / Technical editor)) Thu, 28 Dec 2023 00:00:00 +0000 OJS 2.4.8.0 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss 60 La politica e la poetica dell’outsider nella prosa di Miklós Mészöly e Iván Mándy http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/9865 <p>Iván Mándy (1918-1995) e Miklós Mészöly (1921-2001) sono annoverati tra i più grandi maestri della narrativa ungherese del XX secolo. La generazione successiva di scrittori (come Esterházy, Krasznahorkai, Nádas, ecc.) li considerava, insieme a Géza Ottlik, dei maestri. Oltre ai loro eccezionali meriti artistici, Mészöly e Mándy dovevano la loro stima a due fattori. Da un lato, alle loro innovazioni narrative, che furono fonte di ispirazione per gli scrittori dei decenni successivi, e dall'altro al fatto che, nonostante lo stigma politico e le restrizioni alla pubblicazione, mantennero la loro indipendenza politica durante il regime comunista. Dopo una breve presentazione dei due scrittori, la seconda parte dello studio esplora le somiglianze tra le loro arti narrative e valuta se le loro pratiche narrative possono essere collegate al contesto politico che ha plasmato le loro carriere. Nella terza parte, un approccio narratologico contestuale esamina come la loro emarginazione si rifletta nelle loro opere.</p> Dávid Szolláth ##submission.copyrightStatement## https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/ http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/9865 Mon, 20 Mar 2023 00:00:00 +0000 La guerra vicina e lontana. Riflessioni e scrittura di giovani autori ungheresi della Transcarpazia ucraina http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10092 <p>L’articolo analizza la situazione della giovane generazione degli autori della Transcarpazia e lo stesso concetto di “transcarpaticità” (<em>kárpátaljaiság</em>): cosa significa essere autori della letteratura transcarpatica e in quale contesto operano, quali sono gli obiettivi della loro scrittura? Partendo dalla linea teoretica di Éva Jeney (2020) inerente alla questione ‘letteratura ungherese o letterature ungheresi’, ci si collega alla ‘visione interna’ del tema da parte degli scrittori e dei critici letterari della Transcarpazia, per giungere infine al punto di vista di alcuni giovani autori sia sulla letteratura ungherese transcarpatica nel suo contesto storico e sociale e attraverso la griglia dell’influenza della guerra contro la Russia, sia in relazione con le altre ‘letterature ungheresi’ (dentro e fuori dai confini dell’Ungheria) che con la letteratura ucraina. In appendice si propongono in traduzione italiana due brevi racconti (T. Shrek, K.Sz. Kárpáthy) e tre poesie (G. Marcsák).</p> Cinzia Franchi ##submission.copyrightStatement## https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10092 Wed, 31 May 2023 00:00:00 +0000 Reduci, refoli, rivoli. Il mondo in subbuglio di Terézia Mora http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10800 <p>Tradotta finora in più di dieci lingue, Terézia Mora gode ormai di una consolidata reputazione come una delle voci più originali della narrativa dell'inizio del XXI secolo. All'interno del vasto corpus della scrittrice, l'articolo si concentra su <em>Alle Tage</em> e <em>Die Liebe unter Aliens</em>, due opere che hanno avuto particolare risonanza in Italia grazie alle traduzioni di Margherita Carbonaro e Daria Biagi. Non mancano tuttavia riferimenti alla precedente raccolta di racconti <em>Seltsame Materie</em> e ai romanzi più recenti. Il filo conduttore è la comune decostruzione del concetto di identità attraverso strategie linguistiche e narrative che portano a una vera e propria demolizione della categoria stessa di <em>Identität</em> con una prospettiva dialogica sulla traduzione come disciplina e scelta di vita.</p> Diana Battisti ##submission.copyrightStatement## https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/ http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10800 Wed, 20 Dec 2023 00:00:00 +0000 Variations of intertextuality: the poetry of Mihály Babits http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10821 <p class="p1"><strong>Titolo dell’articolo in italiano:&nbsp;</strong><em>Variazioni dell'intertestualità: la poesia di Mihály Babits</em></p> <p class="p1">Poet, writer, translator (e.g., Dante’s <em>Comedy</em>) and author of a <em>History of European Literature</em> (1936, It. 2000), Mihály Babits (1883-1941) is among the most influential figures of the 20<sup>th</sup>-century Hungarian literature. With an intense commitment to the study of multiple literary traditions in their original languages, he landed on two manifestly modern poetic experiments: intertextuality and intermediality. The present study explores how, with his exceptional scholarship, Babits adopted a type of intertextuality that simultaneously alludes to literary texts from different eras and different poetic styles, and how the resulting <em>tapestry</em> (made up of sometimes anachronistically ironic entanglements and juxtapositions) anticipates postmodern works. In a forthcoming article, «Experiments with Intermediality in the Early Poetry of Mihály Babits», I will analyze the even broader references by which Babits poetry constructs allusions to nonverbal media i.e., paintings, sculptures, and buildings.</p> Ágnes Kelevéz ##submission.copyrightStatement## https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/ http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10821 Wed, 20 Dec 2023 00:00:00 +0000 Echi kalevaliani dai carteggi di Domenico Comparetti, Oiva Johannes Tuulio e altri studiosi italiani e finlandesi http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10828 <p>Il presente articolo verte sulle traduzioni in italiano del <em>Kalevala</em> pubblicate nel primo decennio del XX secolo da Igino Cocchi (1902-1909), Paolo Emilio Pavolini (1909) e Francesco di Silvestri-Falconieri (1912), e sui tentativi esperiti alla fine del secolo precedente da Domenico Ciampoli (1890). La particolarità del saggio consiste nel punto di vista assunto: le discussioni sul metro da adottare, le rivalità tra i diversi traduttori, l’accorta politica di recensioni e l’ampia rete di relazioni sollecitata da alcuni di essi vengono studiate attraverso la lente dei carteggi inediti di Domenico Comparetti, Oiva Johannes Tuulio, Werner Söderhjelm, Arthur Långfors e altri studiosi e giornalisti del periodo in questione.</p> Enrico Garavelli ##submission.copyrightStatement## https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/ http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10828 Wed, 20 Dec 2023 00:00:00 +0000 Holocaust Picturebooks for Young Readers. Postmemory, Representation, and Education http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10835 <p class="SFUTitoloKeywords"><strong><span style="color: windowtext; font-style: normal;">Titolo dell’articolo in italiano:</span></strong><span style="color: windowtext; font-style: normal;">&nbsp;</span><em><span style="color: windowtext;">Albi illustrati sull'Olocausto per giovani lettori: postmemoria, rappresentazione e istruzione</span></em></p> <p class="SFUTitoloKeywords"><span style="color: windowtext; font-style: normal;">Questo articolo esplora la profonda intersezione tra narrazione visiva, memoria storica e impatto educativo all’interno degli albi illustrati sull’Olocausto. Indagando il delicato equilibrio tra la rappresentazione artistica e la responsabilità di trasmettere la verità storica, l’analisi approfondisce i modi in cui queste narrazioni uniche contribuiscono a plasmare la memoria collettiva. Viene inoltre discussa la potenziale efficacia educativa degli albi illustrati sull’Olocausto, valutando il loro ruolo nel promuovere l’empatia, la consapevolezza storica e le capacità di pensiero critico dei lettori. Attraverso questa esplorazione, l’articolo intende contribuire a una più profonda comprensione delle molteplici dimensioni della rappresentazione dell’Olocausto nella letteratura per bambini e giovani lettori e pone le basi per futuri studi e ricerche volti ad ampliare la nostra comprensione della rappresentazione dell’Olocausto negli albi illustrati, promuovendo un dialogo continuo e un’indagine critica in questo campo vitale, soprattutto nei contesti italiano e ungherese.</span></p> Judit Papp ##submission.copyrightStatement## https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/ http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10835 Wed, 20 Dec 2023 00:00:00 +0000 La letteratura della postmemoria, caratteristiche e peculiarità. Gábor T. Szántó e le sue storie http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10826 <p>L’obiettivo del presente saggio è di indagare le caratteristiche e le peculiarità della letteratura della postmemoria e il rapporto di essa con la memorialistica della Shoah. Partendo dalle considerazioni di Marianne Hirsch sulla postmemoria e riflettendo sull’eredità delle produzioni letterarie di Primo Levi e Imre Kertész, l’articolo intende definire la nuova generazione di scrittori ungheresi, ovvero coloro che rievocano la Shoah non attraverso il ricordo, ma attraverso ciò che Hirsch definisce imaginative investment, projection e creation. In particolare, l’attenzione è rivolta allo scrittore ungherese Gábor T. Szántó (n. 1966) e ai suoi racconti, che aprono uno scenario nuovo nella letteratura contemporanea in termini di stile e contenuti.</p> Simona Nicolosi ##submission.copyrightStatement## https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/ http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10826 Thu, 21 Dec 2023 00:00:00 +0000 Indagine attorno alla categoria dell’evidenzialità nell’ambito della lingua ungherese e delle sue varietà diacroniche e diatopiche http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10827 <p class="SFUAbstract" style="margin: 0cm; margin-bottom: .0001pt;"><span style="font-size: 11.0pt;">Questo lavoro si propone di indagare la categoria linguistica dell’evidenzialità in ungherese, categoria che ha la funzione della codifica della fonte delle informazioni. Nell’ungherese standard contemporaneo l’evidenzialità non è grammaticalizzata, può essere espressa solo a livello lessicale. Sostengo che devono esserci state funzioni pragmatiche evidenziali e mirative legate ai tempi passati nell’antico e nel medio ungherese, funzioni che nella grammatica ungherese si svilupparono nel tardo periodo proto-ungherese e scomparvero parallelamente alla perdita dei tempi passati analitici dopo circa mille anni. Documento come questa evoluzione linguistica derivi dai cambiamenti indotti dai contatti linguistici e culturali ai quali la comunità dei parlanti ungherese fu esposta. Tracce del sistema evidenziale antico si trovano ancora oggi nei dialetti orientali più arcaici e conservatori dell’ungherese (<em>székely</em>, <em>csángó</em>).</span></p> Edit Rózsavölgyi ##submission.copyrightStatement## https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/ http://www.serena.unina.it/index.php/studifinno/article/view/10827 Wed, 20 Dec 2023 00:00:00 +0000