Die Buche: il coro invisibile dei poeti ebraico-tedeschi della Bucovina
Abstract
Nel 2009 vede la luce un progetto editoriale per lunghi anni secretato: un’antologia che raccoglie le voci della comunità di poeti bucovini di confessione ebraica e di lingua tedesca. A curare la raccolta, con il titolo Die Buche. Eine Anthologie deutschsprachiger Judendichtung aus der Bukowina sarà nel tempo Alfred Margul-Sperber. Con la collaborazione, tra gli altri, di Rose Außländer e Alfred Kittner, vengono selezionati 364 testi di 32 autori/ autrici. Le vicende geopolitiche che coinvolgono la Bucovina in quegli anni e la persecuzione degli ebrei interrompono il lavoro al volume, sospendendo la vita di quella comunità culturale ebraica di lingua tedesca e destinando la stessa a un inesorabile processo di oblio. L’articolo segue le vicende editoriali dell’antologia, tenendo traccia del suo ridimensionamento: prova a ragionare sui motivi del taglio di numerosi autori e traccia le caratteristiche comuni a una pluralità dei testi, evidenziando il carattere identitario della raccolta.
Copyright (c) 2023 Stefania De Lucia

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