Drawing urban processes: a visual grammar to make opportunities for social innovation accessible and inclusive
Abstract
Disegnare processi urbani: una grammatica visuale per rendere accessibili e inclusive le occasioni di innovazione sociale
Il contesto odierno presenta alta complessità di difficile interpretazione, ma riconosce la necessità di accrescere la sensibilità nei confronti della salvaguardia ambientale. In architettura, dove la produzione edilizia è uno dei settori con la maggior generazione di scarti mondiale, è in corso lo spostamento di attenzione da nuova costruzione a rigenerazione e riuso, viste come strategie preferibili nella trasformazione dello spazio fisico. Persiste però una criticità: la mancata attenzione verso contenuti e relazioni che rendono questi “ri-re” vivi, li conduce al rischio di essere reinseriti nei cicli dell’abbandono. Una conferma di ciò si può avere guardando ad alcuni grandi bandi di finanziamento per la rigenerazione, come PINQuA e PNRR, in cui l’attenzione agli aspetti sociali è un dato che concede buon punteggio, ma non sono poi previsti effettivi sostegni economici a pratiche ed attività. Nell’intenzione di evitare questo circolo contro-virtuoso, la situazione suggerisce una potenziale rilettura nella figura dell’architetto: da progettista di spazi ad interprete di processi. Gli strumenti progettuali della materia potrebbero essere riletti al fine di assicurarsi che vengano sviluppate progettualità coerenti con il contesto ospitante e futuribili, puntando ad evitarne il fallimento.
Parole chiave: innovazione sociale, narrazione visiva, progettazione orientata alla comunità, inclusione, partecipazione
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