Ferdinand Fellmann, Fenomenologia ed Espressionismo, Inschibboleth, Roma, 2020

  • Erika Filardo Università degli Studi di Napoli Federico II

Abstract

Si deve a Daniele Nuccilli, già traduttore del cruciale saggio di Wilhelm Schapp (2017) Reti di storie. L’essere dell’uomo e della cosa, la possibilità, per il pubblico italiano, di addentrarsi nella complessa ermeneutica di un altro importante filosofo tedesco, Ferdinand Fellmann, il quale, su invito dello stesso Nuccilli, ha accettato la proposta di traduzione della sua opera Phänomenologie und Expressionismus del 1987 . Un invito fecondo se si considera che in questa edizione pubblicata da Inschibboleth nel 2020, Fellmann riconsidera la stesura originaria risalente ai primi anni Ottanta, al fine di renderla attuale rispetto alle sfide conoscitive di uno scenario globale mutato in modo repentino, ancorché profondo. Se, inoltre, si tiene conto della natura ibrida dell’esperienza intellettuale di Fellmann, avvenuta tra le università tedesche e italiane – durante la quale ha affrontato il pensiero di filosofi quali Giambattista Vico e Benedetto Croce, interfacciandosi, in veste di Guest Professor della Federico II, con lo storicismo critico della Scuola di Napoli – il confronto con questo autore si presenta, nel contesto italiano, ineludibile.

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Pubblicato
2020-12-17
Fascicolo
Sezione
Recensioni