Tra ferita e cicatrice; dal vuoto alla rappresentabilità del negativo

  • Mario De Vincenzo Université Paris 7 Denis Diderot, école doctorale "Recherches en psychanalyse et psychopathologie"
Parole chiave: auto-distruttività, trauma negativo, funzione-specchio, figurabilità, irrappresentabile.

Abstract

Scopo di questo lavoro è approfondire  il senso delle condotte autolesionistiche, intese come modalità per creare una sorta di traccia dei trauma negativi e più specificamente dell’azione del disinvestimento materno e delle forme di non-mirroring nella relazione primaria. Tale esplorazione clinica degli stati non rappresentati della mente si avvarrà di un esempio clinico che ci permetterà di evidenziare le difficoltà tecniche e la necessità del clinico di ricorrere ad un lavoro di figurabilità psichica “in doppio” per ritessere le lacerazioni del tessuto rappresentativo del paziente.

 

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Biografia dell'Autore

Mario De Vincenzo, Université Paris 7 Denis Diderot, école doctorale "Recherches en psychanalyse et psychopathologie"

Dottorando presso il Centre de Recherches, psychanalyse, médicine et société.Université Paris 7

Psicologo clinico presso il Centre Psycho médical et social "Élan retrouvé". Paris

Pubblicato
2016-08-19
Come citare
De VincenzoM. (2016). Tra ferita e cicatrice; dal vuoto alla rappresentabilità del negativo. La Camera Blu. Rivista Di Studi Di Genere, (14). https://doi.org/10.6092/1827-9198/3904
Sezione
Materiali