Donne e motori, pregiudizi a priori. Il difficile rapporto tra donne e automobilismo
Parole chiave:
corse – motorsport - piloti – donne
Abstract
L’automobilismo sportivo italiano rappresenta una delle realtà agonistiche più vincenti e celebrate a livello mondiale, ma tanto significativa è la storia di questa disciplina sportiva quanto evidente è la quasi totale assenza di figure femminili al suo interno. Le donne che hanno preso parte alle competizioni automobilistiche sono pochissime, e ancor meno sono quelle che hanno potuto costruire una carriera lunga e solida in questo ambiente. Si tratta di una condizione che persiste quasi inalterata fin dagli albori dell’automobilismo e che non accenna a dare segni di cambiamento, sia nella realtà italiana sia in quella internazionale. Nel corso degli anni la figura del pilota di auto da corsa è stata esaltata dalle cronache e dai giornali, tanto da diventare un’icona che ancora oggi è possibile trovare ben oltre le riviste sportive. Al contrario le donne occupano un ruolo marginale, guardate con sospetto quando non con sufficienza, secondo la credenza che siano incapaci di guidare e inadeguate per le competizioni di questo genere. Così facendo si è perpetrato nel tempo il pregiudizio che vede il mondo dei motori come un settore prettamente maschile, poiché le gare sono sinonimo di aggressività, competizione e coraggio, tutte abilità considerate prettamente virili e che non sarebbero riscontrabili in una donna.Downloads
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Pubblicato
2017-12-31
Come citare
DodiG. (2017). Donne e motori, pregiudizi a priori. Il difficile rapporto tra donne e automobilismo. La Camera Blu. Rivista Di Studi Di Genere, (17). https://doi.org/10.6092/1827-9198/5388
Sezione
Genere e formazione
Copyright (c) 2017 La camera blu. Rivista di studi di genere

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