«Arrivederci a Tokyo». Ondina Valla e lo sport femminile durante il fascismo
Parole chiave:
storia dello sport, sport durante il fascismo, società italiana durante il fascismo, Ondina Valla, storia delle donne
Abstract
Negli anni del regime fascista l’ideale della donna come «angelo del focolare» si conciliava male con la partecipazione femminile alle attività sportive. Il fascismo, tuttavia, riservò una grande attenzione allo sport, servendosene sia come fattore di educazione e socializzazione delle masse, sia come veicolo di propaganda. La vicenda di Ondina Valla – vincitrice della corsa degli 80 metri a ostacoli alle Olimpiadi del 1936 – racchiude in sé questa contraddizione, giacché da un lato il regime intendeva utilizzare a livello propagandistico i successi dell’atleta, dall’altro si trovava di fronte a una figura che non rifletteva il modello di donna che si voleva imporre. La vicenda di Ondina Valla – vincitrice della corsa degli 80 metri a ostacoli alle Olimpiadi del 1936 – racchiude in sé questa contraddizione, giacché da un lato il regime voleva utilizzare a livello propagandistico i successi dell’atleta, dall’altro si trovava di fronte a una figura che non rifletteva l’ideale di donna che si voleva imporre. Il successo olimpico del 1936 contribuì, almeno in parte, a cambiare la percezione dello sport femminile e, più in generale, del ruolo della donna nella società da parte della pubblica opinione.Downloads
Download data is not yet available.
Pubblicato
2017-12-31
Come citare
D’AngeloG., & FonzoE. (2017). «Arrivederci a Tokyo». Ondina Valla e lo sport femminile durante il fascismo. La Camera Blu. Rivista Di Studi Di Genere, (17). https://doi.org/10.6092/1827-9198/5392
Sezione
Laboratorio di ricerca
Copyright (c) 2017 La camera blu. Rivista di studi di genere

This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

Questa opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 4.0 Unported.