Fattori protettivi e di rischio del processo di auto-oggettivazione: una ricerca cross-culturale

  • Silvia Gattino Dipartimento di Psicologia, Università di Torino
  • Angela Fedi Università di Torino
  • Chiara Rollero Università di Torino
  • Mihaela Boza Università Alexandru Ioan Cuza di Iasi, Romania
  • Anna Brytek-Matera Università di Breslavia, Polonia
  • Kamila Czepczor-Bernat Università di Breslavia, Polonia
  • Jérémy E. Lemoine University of East London
  • Emma L. Wilson Institute of Psychiatry, Psychology and Neuroscience, King’s College London
  • Sahlan N. Reza University of Medical Science, Iran - Department of Clinical Psychology
Parole chiave: auto-oggettivazione, Body Shame, Body Surveillance, differenze culturali

Abstract

L’auto-oggettivazione si verifica quando gli individui si considerano come oggetti da guardare e valutare in base all’apparenza. Le conseguenze psicologiche di tale processo sono state dimostrate da un’ampia letteratura, ma i suoi antecedenti restano poco esplorati.

Lo studio indaga i potenziali correlati dell’auto-oggettivazione in una prospettiva cross culturale. 2566 adulti (54% F; età media=33.78; DS=9.15), Italiani (14.2%), Romeni (19%), Polacchi (31.3%), Inglesi (14.3%) e Iraniani (21.1%), hanno compilato un questionario che rilevava:

l’auto-oggettivazione (Body Shame e Body Surveillance);

l’interiorizzazione degli standard di bellezza dei media;

l’autostima;

l’influenza degli altri significativi;

le caratteristiche socio-anagrafiche e il BMI.

I dati sono stati analizzati separatamente per i 5 paesi attraverso modelli di regressione.

Dai risultati è emerso che Body Shame e Body Surveillance sono associate ad aspetti individuali – psicologici e fisici – e socio-culturali, il cui ruolo pare variare nei diversi paesi. Nello specifico, variabili chiave risultano essere l’autostima e l’interiorizzazione degli standard di bellezza proposti dai media, soprattutto in riferimento alla vergogna corporea. Al fine di promuovere fattori di protezione che contrastino l’auto-oggettivazione, sembra dunque necessario identificare elementi comuni e specifici dei diversi contesti culturali.

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Biografie

Silvia Gattino, Dipartimento di Psicologia, Università di Torino

Silvia Gattino è ricercatrice presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino dove insegna Psicologia di Comunità. Di suo interesse sono le tematiche di genere e in particolare il sessismo e le diseguaglianze di genere nell’ambito della salute.

Angela Fedi, Università di Torino

Angela Fedi è professoressa associata di Psicologia Sociale presso l’Università di Torino. È autrice di testi e articoli nazionali ed internazionali. Si occupa in particolare di gruppi, di ineguaglianze sociali, tra cui quella di genere, e di partecipazione.

Chiara Rollero, Università di Torino

Chiara Rollero è professoressa Associata di Psicologia Sociale e di Comunità presso l’Università di Torino. I suoi principali interessi di ricerca vertono sulle questioni di genere in prospettiva psicosociale. Su questo tema ha pubblicato più di cinquanta lavori su riviste nazionali e internazionali.

Mihaela Boza, Università Alexandru Ioan Cuza di Iasi, Romania

Mihaela Boza è professoressa associata presso il Dipartimento di Psicologia, dell’Università Alexandru Ioan Cuza di Iasi, Romania. I suoi interessi di ricerca riguardano gli atteggiamenti, le relazioni intergruppi e la psicologia sociale dello sviluppo. È autrice di capitoli su volumi nazionali e internazionali e di diversi articoli sulle relazioni tra gruppi, l’identità e l’immigrazione.

Anna Brytek-Matera, Università di Breslavia, Polonia

Anna Brytek-Matera è direttrice del Dipartimento di Psicologia della Nutrizione e responsabile del Laboratorio EAT dell’Università di Breslavia, Polonia. Ha collaborato attivamente con istituzioni straniere (es. Università di Hohenheim, Università di Stanford). È membro del comitato editoriale della rivista “Eating and Weight Disorders – Studies on Anorexia, Bulimia and Obesity”. È anche autrice di numerose pubblicazioni sui disturbi dell’alimentazione, sul comportamento ortoressico e sull’obesità e ha esperienza in molti progetti scientifici in qualità di principal investigator.

Kamila Czepczor-Bernat, Università di Breslavia, Polonia

Kamila Czepczor-Bernat è ricercatrice all’Università di Breslavia, Polonia ed è membro dell’EAT Lab. Le sue ricerche e pubblicazioni riguardano comportamenti alimentari disadattivi e obesità. È membro del comitato editoriale della rivista “Eating and Weight Disorders – Studies on Anoxia, Bulimia and Obesity”.

Jérémy E. Lemoine, University of East London

Jérémy E. Lemoine è docente di psicologia sociale e delle organizzazioni presso la University of East London. È anche visiting lecturer presso la ESCP Europe Business School (UK). I suoi interessi di ricerca includono la psicologia sociale, organizzativa, economica e interculturale.

Emma L. Wilson, Institute of Psychiatry, Psychology and Neuroscience, King’s College London

Emma L. Wilson è ricercatrice presso l’Institute of Psychiatry, Psychology and Neuroscience, King’s College London. I suoi interessi di ricerca riguardano la salute mentale dei giovani e temi di carattere clinico, quali i disturbi alimentari. Si interessa anche al ruolo che la tecnologia ha nell’ambito della salute mentale e al coinvolgimento del paziente e del pubblico nel ciclo di ricerca.

Pubblicato
2019-12-10
Come citare
GattinoS., FediA., RolleroC., BozaM., Brytek-MateraA., Czepczor-BernatK., LemoineJ. E., WilsonE. L., & RezaS. (2019). Fattori protettivi e di rischio del processo di auto-oggettivazione: una ricerca cross-culturale. La Camera Blu. Rivista Di Studi Di Genere, (21). https://doi.org/10.6092/1827-9198/6661
Sezione
Il Tema