Luoghi e territori nell’espressione della moda
Abstract
Gli stilisti, visionari per definizione, hanno da sempre incarnato l’ideale estetico nella donna. Il lavoro del creatore di moda si propone come costruzione di una dialettica espressiva tra la liberazione della essenza femminile, che si dispiega in ogni sua nuance, sublimata nel luogo della sfilata come manifestazione di minoranze o di status, sintetizzando nel codice di abbigliamento l’identità di un movimento o quella delle idee di cui si è portatori. La moda è canone estetico condiviso che diventa regola di abbigliamento, ma chi fa moda intende creare e ricreare quella regola di stile cogliendo e determinando tendenze che sono chiaramente visibili nella sfera sociale e culturale, e si manifestano nei luoghi di esistenza dei soggetti che vivono un determinato territorio.
Lo spazio espressivo estetico definisce un luogo in grado di superare l’ortodossia routinaria, come proposta ed interpretazione di idee e valori attraverso cui sagomare l’identità. Il profilo estetico diventa la componente rappresentativa del contesto come luogo, visivo e fisico, di riconoscimento e di appartenenza. Questo profilo si trasforma nel ridisegno di modelli, colori e materiali, che diventano sintesi di “nuove diversità”, che alla stregua di quelle biologiche, sono capaci di esprimere la ricchezza mutevole di un mondo che si evolve.
La realtà composita data dalla componente sociale, da quella sostenibile, dal ruolo femminile e dall’affermazione della parità di genere, la si ritrova nelle iniziative di organismi internazionali che estrinsecano la trasversalità e la forza unificante nello spazio della essenza della moda in ogni shaping expression, be yourself-find itself, empower over border, ride through borders, perché la moda e le mode esprimono la “foggia” delle cose plasmando l’oggetto qualificato come di moda, indicato dall’espressione come la manifestazione di un modo di essere in uno spazio, in un territorio, ma anche ponte per superamento di confini.
Attraverso gli hint della storia dell’abbigliamento si delineano negli oggetti indossati gli elementi denotativi: lo status, il lutto (burial), il credo religioso (i dervisci rotanti), il genere, ecc., che da un ruolo espressivo passivo passano ad un ruolo prospettico sociale. I territori in cui ciò prende forma saranno oggetto del paper e da una loro sistematica presentazione, attraverso il criterio analitico della catalogazione delle semantiche della moda, si tratteggeranno i fattori della espressività rafforzativa dei movimenti da cui assumono profili configurativi di nuovi spazi e territori della realtà.
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