Guerre senza nome e altri fantasmi

Nuovi formulari per la Guerra di Successione Napoletana (1458-1465)

Parole chiave: Storia del Rinascimento, Storia delle istituzioni militari, Storia della storiografia

Abstract

Ci sono eventi bellici trascurati dalla storia per ragioni non sempre facili da comprendere. È il destino della guerra combattuta nel Regno di Napoli dopo la morte di Alfonso il Magnanimo: un conflitto di notevole importanza a cui l’umanista Giovanni Pontano dedicò la sua grande opera storica, il De bello Neapolitano. Nonostante la sua importanza e la sua presenza nella storiografia dell’età moderna, esso non ha ottenuto il posto che meritava nella storia del Rinascimento. La ricerca indaga le ragioni di queste omissioni, partendo da una ricostruzione scientifica del conflitto, per collocarlo in uno spazio adeguato all’interno della storiografia contemporanea e, anche, per dargli un nome preciso, che ancora non ha: un’analisi che, tra storia e storiografia, costituisce un caso di studio esemplare.

Biografia dell'Autore

Francesco Storti, Università degli studi di Napoli Federico II

Francesco Storti insegna Storia medievale all’università Federico II di Napoli. Si è occupato di istituzioni militari, comunicazione diplomatica, ideologia monarchica e spazio politico urbano. Ha pubblicato un volume dei carteggi sforzeschi (1998), Spazi e tempi della guerra nel Mezzogiorno aragonese (con F. Senatore 2002); L’esercito napoletano nella seconda metà del Quattrocento (2007); «El buen marinero». Psicologia politica e ideologia monarchica al tempo di Ferdinando I d’Aragona re di Napoli (2014), I lancieri del re. Esercito e comunità cittadine nel Mezzogiorno aragonese (2017).

Pubblicato
2023-05-31
Come citare
StortiF. (2023). Guerre senza nome e altri fantasmi. Cesura - Rivista, 1(1), 11-74. https://doi.org/10.6093/2974-637X/1110071
Sezione
Confronti (Sezione monografica)