La teoria del potere monarchico nel “De maiestate” di Giuniano Maio
Abstract
Questo articolo esamina il trattato di Giuniano Maio De maiestate (1492) attraverso un’analisi interdisciplinare del testo e delle miniature contenute nel più importante manoscritto oggi pervenutoci che tramanda il testo. Il saggio indaga come l’opera, nelle sue componenti costitutive (politico-filosofica, letteraria, artistica), produca un’organica teorizzazione politica che, sul finire del XV secolo, recupera, ridefinisce e rilancia i più importanti cardini concettuali che erano stati progressivamente elaborati dalle teorie sviluppatesi nell’ambito dell’Umanesimo aragonese, con alcune significative tangenze anche con il più ampio orizzonte dell’Umanesimo politico italiano. Il trattato, attraverso l’illustrazione delle virtù-concetto che costruiscono l'architettura del sistema politico concepito da Maio (e che sono strettamente interconnesse e interfunzionali tra loro), offre un modello ideale, ma allo stesso tempo anche reale, di principe e di stato: due entità che nel De maiestate trovano una lucida definizione e sono presentate come profondamente interdipendenti.