Le lettere come veicolo di diffusione di modelli culturali
Note su Ceccarella Minutolo e i suoi nobili corrispondenti
Abstract
All’interno dell’epistolario di Ceccarella Minutolo, allestito dalla scrittrice tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta del Quattrocento, si distingue un gruppo di lettere incentrato sul dibattito intorno ad alcune “quistioni d’amore”. A tale gioco letterario, di evidente ispirazione boccaccesca, sono chiamate a partecipare alcune delle figure più illustri dell’epoca: da Alfonso, duca di Calabria, cioè, a don Ferrando de Guevara, conte di Belcastro, da Francesco Acciapaccia, a Giovanni Albino, riuniti nelle pagine della raccolta in una nobile ed elegante consorteria di adepti d’amore. Dalla discussione su tali “quistioni” emerge una fitta rete epistolare in grado di rivelare i sofisticati riti cortesi e i raffinati stili di vita dell’alto patriziato del Regno negli anni di Ferrante. Il contributo si conclude con un’ipotesi relativa alla condizione monacale di Ceccarella, status che potrebbe aver giocato un ruolo nella scelta del genere epistolare.