Matilde, Edgith e Adelaide: scontri generazionali e dotari delle regine in Germania
Main Article Content
Abstract
Attraverso la ricostruzione della consistenza patrimoniale e della dislocazione territoriale dei beni che costituivano i dotari delle prime tre regine della dinastia ottoniana è possibile constatare la notevole importanza di tali beni sia per la loro cospicua estensione sia per la rilevante funzione strategica dovuta alla loro collocazione. Già Enrico I, il primo re della dinastia, dotò sua moglie Matilde con numerose curtes che appartenevano alla zona di più antico e forte radicamento della famiglia ottoniana, cioè la Sassonia orientale e la Turingia. Proprio il controllo di questi importanti beni fu la causa dello scontro fra Matilde e suo figlio Ottone I quando nel 938 la madre appoggiò le pretese al trono del figlio minore Enrico durante una rivolta contro Ottone. Il dotario di Edgith, la prima moglie di Ottone, era costituito dall'ampia curtis di Magdeburgo, che divenne luogo di grande rilevanza simbolica e politica grazie alla sepoltura della coppia regia e per la sua elevazione ad arcidiocesi cui fu affidato l'inquadramento dei territori slavi a est dell'Elba. L'insieme dei beni concessi in Germania da Ottone ad Adelaide, la sua seconda moglie, è di difficile ricostruzione nel dettaglio, ma era sicuramente di grande ampiezza in continuità con il dotario di Matilde, anche se rispetto a questo le curtes erano dislocate su un territorio più vasto comprendente sia la Sassonia orientale e la Turingia, sia l'Alsazia e la Franconia.
Downloads
Article Details

This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.
RM Rivista pubblica in internet, ad accesso aperto, con licenza:CCPL Creative Commons Attribuzione |
L'autore conserva il copyright sul suo contributo, consentendo tuttavia a chiunque "di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l'opera", purché siano correttamente citati l'autore e il titolo della rivista. L’autore, al momento della proposta di pubblicazione, è inoltre tenuto a dichiarare che il contenuto e l’organizzazione dell’opera è originale e non compromette in alcun modo i diritti di terzi, né gli obblighi connessi alla salvaguardia di diritti morali ed economici di altri autori o di altri aventi diritto, sia per testi, immagini, foto, tabelle, sia per altre parti di cui il contributo può essere composto. L’autore dichiara altresì di essere a conoscenza delle sanzioni previste dal codice penale e dalle leggi speciali per l’ipotesi di falsità in atti ed uso di atti falsi, e che pertanto Reti Medievali è esente da qualsiasi responsabilità di qualsivoglia natura, civile, amministrativa o penale, e sarà dall'autore tenuta indenne da qualsiasi richiesta o rivendicazione da parte di terzi.