L’oro dei tiranni: i vicariati venali di Enrico VII e la signoria cittadina nell’Italia padana
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Abstract
Il contributo propone un’analisi pragmatica della concessione della carica di vicari da parte di Enrico VII a numerosi signori dell’Italia padana. Viene quindi tralasciata la questione dei vicariati come elemento di legittimazione delle signorie padane, a lungo al centro del dibattito storiografico italiano, per esaminare concretamente quali significati rivestì per gli attori politici dell’epoca tale vicenda. Emerge come l’elargizione dei vicariati rientri nelle pratiche di venalità degli uffici diffuse in buona parte dell’Europa e non comportasse la cancellazione dei doveri di servizio da parte degli individui che ricevevano la carica nei confronti del sovrano. Anche per i signori, effettivamente, il vicariato si rivela un elemento complessivamente fragile nel processo di costruzione della dominazione urbana. Per le cittadinanze, infine, tale esperienza si riverberò per lo più in un aggravio delle imposizioni fiscali e della presenza militare di truppe imperiali.
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