Eredità rosminiana, sentimento nazionale ed erudizione cittadina nel dantismo veronese e veneto otto-novecentesco
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Abstract
Nella seconda metà del secolo XIX e nei primi decenni del successivo, gli storici e gli studiosi di letteratura delle città venete si occuparono con intensità di Dante e delle sue opere. Molte ricerche furono dedicate alle tracce della presenza del poeta in questo o in quel luogo. Il ruolo di Verona, città dantesca par excellence, fu centrale. Tuttavia, un tema si impose: gli studi sul De monarchia, in connessione col problema dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa. Ciò suscitò dibattiti e contrasti fra studiosi di tradizione cattolico-liberale (come Carlo Cipolla) e studiosi laici (come Gerolamo Biscaro).
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