Perché una relazione tra pedagogia e biologia?
Abstract
Negli anni Ottanta, l'apprendimento fu assunto come snodo sinergico a cui potevano essere ricondotti gli apporti di tutte quelle discipline la cui competenza perennemente si intreccia con quella più specificamente pedagogica. La relazione più importante e forse la meno riflettuta sembrò proprio quella biologica. La tematica che riguarda i tempi e le modalità della modulazione epigenetica della connettività sinaptica, regolata dall'incidenza di periodi critici nello sviluppo ontogenetico, può essere considerata uno dei nuclei tematici della ricerca sul funzionamento del cervello; infatti, i processi della connettività sinaptica variano in relazione all'incidenza di periodi critici nello sviluppo cerebrale, periodi durante i quali l'organismo manifesta una significativa apertura alle sollecitazioni ambientali. Nel corso della filogenesi l’ambiente e le potenzialità genetiche proprie dell’uomo sono gli elementi costitutivi che gli consentono processi conoscitivi tali da rendere possibile la gestione dell’ambiente. Si tratta di un sistema di feedback in cui la forma biologica – seppure correlata al programma genetico – si definisce tuttavia in rapporto a interazioni di carattere ambientale e fisico. Paradossalmente è la stessa chiave biologica che garantisce l’elemento culturale come costitutivo della forma, e del soggetto che si forma: proprio attraverso l’analisi del meccanismo biologico è possibile riconoscere e, in un certo senso, “difendere” l’incidenza dell’elemento culturale nello sviluppo della specie umana.
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