Il coro dell’opera barocca sulla scena contemporanea: problemi formali e soluzioni registiche

Parole chiave: coro, opera barocca, Orfeo, Monteverdi, regia d’opera contemporanea

Abstract

Quando pensiamo alla coralità nell’opera in musica della tradizione italiana, vengono subito alla mente le imponenti masse corali del melodramma ottocentesco, capaci di suscitare nello spettatore un impatto emotivo forte, ma la cui rilevanza nell’economia complessiva dell’azione drammatica è il più delle volte piuttosto marginale e secondaria. Al contrario, nell’opera cosiddetta ‘delle origini’ il coro e la coralità rivestono una importanza fondamentale non solo sul piano scenico e musicale, ma anche nella costruzione drammaturgica. La mancanza di una trasmissione diretta delle tradizioni e delle consuetudini rappresentative dei melodrammi del primo Seicento, come pure l’instabilità dello statuto dei testi musicali che li conservano, pongono delle criticità operative per i registi che debbano oggi confrontarsi con la loro messinscena. Questo contributo si propone di indagare tali criticità con particolare riferimento all’Orfeo (1607) di Claudio Monteverdi con libretto di Alessandro Striggi, attraverso l’analisi di due produzioni che risultano significative di diversi approcci al testo di partenza e, più in generale, di differenti tendenze della regìa d’opera contemporanea.

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Biografia dell'Autore

Aldo Roma, Università Roma Tre

Aldo Roma è assegnista di ricerca all’Università Roma Tre nell’ambito del PRIN 2022 Donne, teatro, fascismo diretto da Mirella Schino, e insegna Problemi di storiografia del teatro e dello spettacolo alla Sapienza Università di Roma, dove ha conseguito nel 2016 un dottorato di ricerca in Musica e spettacolo e nel 2023 il diploma di specializzazione in Beni archivistici e librari. È stato titolare di borse di studio, assegni e contratti di ricerca all’Università di Amsterdam, all’École française de Rome (nell’ambito del programma di ricerca ERC PerformArt diretto da Anne-Madeleine Goulet), alla Sapienza Università di Roma e all’Université de Liège (nell’ambito del progetto FNRS De l’exercice d’un pouvoir culturel. Le mécénat musical des cardinaux protecteurs de couronne à Rome au Seicento diretto da Émilie Corswarem). Fa parte del comitato di redazione delle riviste Biblioteca Teatrale (Bulzoni), SigMa. Rivista di letterature comparate, teatro e arti dello spettacolo (Associazione Sigismondo Malatesta - Federico II University Press), Teatro e Storia (Bulzoni) e Il Saggiatore musicale (Leo S. Olschki). Le sue ricerche riguardano soprattutto lo spettacolo tra Cinque e Settecento, con particolare riferimento alla filologia, alla drammaturgia e alla storia materiale del teatro e del teatro musicale a Roma. Si interessa inoltre di problemi della regìa d’opera contemporanea, di teatro sociale e del teatro della comunità sorda italiana, della tutela e valorizzazione degli archivi dello spettacolo. Su queste tematiche ha pubblicato diversi articoli in riviste, contributi in volume e curatele, oltre alla monografia San Bonifazio di Giulio Rospigliosi (1638). Un melodramma nella Roma barberiniana (Bulzoni, Roma 2020), e l’edizione critica dell’Amor pudico di Iacopo Cicognini (in E. Tamburini, Le Accademie romane in difesa di Galilei: l’“Amor Pudico” (1614), Accademia dei Lincei - Bardi Edizioni, Roma 2023).

Pubblicato
2024-12-28
Come citare
RomaA. (2024). Il coro dell’opera barocca sulla scena contemporanea: problemi formali e soluzioni registiche. SigMa - Rivista Di Letterature Comparate, Teatro E Arti Dello Spettacolo, (8), 179-211. https://doi.org/10.6093/sigma.v0i8.11485