“The Sidney Psalter” e la traduzione dei Salmi nella cultura inglese
Abstract
L’articolo indaga la rilevanza letteraria, politica e religiosa del Sidney Psalter, la traduzione del salterio biblico avviata da Philip Sidney e completata, dopo la sua morte nelle Fiandre nel 1586, dalla sorella Mary Sidney. Dal punto di vista religioso, infatti, l’opera testimonia la centralità dei Salmi nella cultura protestante inglese e il proposito dei Sidney di farsi portavoce di una svolta più marcatamente riformata della chiesa inglese. Dal punto di vista letterario e politico, invece, racconta la volontà nazionalistica di competere con le traduzioni in versi già esistenti dei Salmi – in inglese, in latino e nelle principali lingue europee – per attestare la ricchezza di possibilità e soluzioni offerte dall’idioma inglese (questione già al centro della cultura nazionale dal tempo di Enrico VII e cruciale nel petrarchismo inglese in tutte le sue fasi). Lo scopo era infatti offrire dei Salmi la più raffinata e ricca traduzione poetica mai apparsa in lingua inglese. Né va dimenticato il ruolo che la traduzione dei Salmi svolgeva nella difesa della poesia dalle ostilità puritane, cui Philip Sidney si dedicherà con il trattato The Defense of Poesy, che ricorre al salterio biblico come prova incontrovertibile della legittimità divina della poesia.
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