Rivedere i classici: la musa africana di Phillis Wheatley

Parole chiave: poesia americana, classicismo, signifying, riscrittura/revisione, letteratura afroamericana

Abstract

La poesia di Phillis Wheatley traeva spunto dai classici per la celebrazione degli ideali repubblicani che sarebbero stati a fondamento dei nascenti Stati Uniti. Dai suoi versi, tuttavia, emerge la profonda contraddizione generata dalla coesistenza di tali principi con il sistema dello schiavismo. Concentrandosi su un epillio ispirato a un passo del libro VI delle Metamorfosi di Ovidio e alla trasposizione pittorica di Richard Wilson, l’articolo mette in luce la portata creativa e velatamente rivoluzionaria delle riscritture dell’autrice.

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Biografia dell'Autore

Sabrina Vellucci, Università Roma Tre

Sabrina Vellucci è professoressa associata di Letteratura Anglo-Americana all’Università Roma Tre. Ha pubblicato articoli e saggi sulle scritture femminili statunitensi dall’Ottocento a oggi, sulla poesia del ventesimo secolo, sul teatro, sul cinema e l’adattamento dal testo letterario al film. Recentemente ha co-curato un numero speciale della Italian American Review (University of Illinois Press, 2023) e ha tradotto e curato l’edizione della commedia di Anna Cora Mowatt, La moda. Vita a New York [1845] (Linea Edizioni, 2023). Il suo volume Italian American Poetics of Place: An Environmental Perspective è stato pubblicato dalla Fairleigh Dickinson University Press (2024).

Pubblicato
2024-12-28
Come citare
VellucciS. (2024). Rivedere i classici: la musa africana di Phillis Wheatley. SigMa - Rivista Di Letterature Comparate, Teatro E Arti Dello Spettacolo, (8), 425-445. https://doi.org/10.6093/sigma.v0i8.11496