La performatività nella pratica mediale contemporanea. Riflettendo sulla mediazione radicale di Richard Grusin e la psicopolitica di Byung-Chul Han
Abstract
Il presente articolo muove dall’idea che oggi i processi di mediazione che quotidianamente hanno luogo sui social media vadano intesi come un atto performativo che giunge, talvolta, a ridefinire la relazione tra evento e immagine. I processi di produzione e circolazione di immagini non sono volti soltanto alla documentazione di un evento, ma finiscono per alterarne talvolta il corso. In tal senso, il concetto di “mediazione radicale” teorizzato da Richard Grusin fornirà degli strumenti teorici fondamentali per l’analisi di un caso di studio dal quale sarà avviata la riflessione: l’attentato di Monaco di Baviera del 22 luglio 2016. La ridefinizione del ruolo e della funzione delle immagini che deriva dai processi illustrati nella prima parte dell’articolo sarà considerata come la base su cui poggiano la costruzione e la condivisione di un’identità mediale con implicazioni sul piano sociale, culturale e politico che saranno analizzate a partire dalla riflessione sulla “psicopolitica” del filosofo Byung-Chul Han
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