“Je suis partout”: Stalingrado, Berlino e altri luoghi infestati in “Les Bienveillantes”

Parole chiave: Jonathan Littell, Les Bienveillantes, spazio, trauma, testimonianza

Abstract

Il saggio consiste in uno studio sulla rappresentazione dello spazio in Les Bienveillantes (2006) di Jonathan Littell. Sul piano metodologico, il contributo si avvale degli strumenti teorici sviluppati dai Trauma Studies e dell’analisi sul linguaggio ‘fascista’ che lo stesso Littell opera nel saggio Il secco e l’umido. Il lavoro mira a evidenziare l’intimo rapporto che intercorre tra Maximilien Aue e l’ambiente esterno, la cui descrizione segue il degenerare della mente del narratore.

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Biografia dell'Autore

Andrea Suverato, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

Andrea Suverato è dottorando in Lingue, Letterature e Culture Moderne presso le Università di Bologna e l'Aquila. Il suo lavoro di ricerca verte sulle ibridazioni tra fiction e non fiction e, in particolare, sulle forme della narrativa storica e testimoniale contemporanea.

Pubblicato
2021-12-20
Come citare
SuveratoA. (2021). “Je suis partout”: Stalingrado, Berlino e altri luoghi infestati in “Les Bienveillantes”. SigMa - Rivista Di Letterature Comparate, Teatro E Arti Dello Spettacolo, (5), 97-114. https://doi.org/10.6093/sigma.v0i5.8756