“Je suis partout”: Stalingrado, Berlino e altri luoghi infestati in “Les Bienveillantes”

Parole chiave: Jonathan Littell, Les Bienveillantes, spazio, trauma, testimonianza

Abstract

Il saggio consiste in uno studio sulla rappresentazione dello spazio in Les Bienveillantes (2006) di Jonathan Littell. Sul piano metodologico, il contributo si avvale degli strumenti teorici sviluppati dai Trauma Studies e dell’analisi sul linguaggio ‘fascista’ che lo stesso Littell opera nel saggio Il secco e l’umido. Il lavoro mira a evidenziare l’intimo rapporto che intercorre tra Maximilien Aue e l’ambiente esterno, la cui descrizione segue il degenerare della mente del narratore.