This should be the place. Ri-disegnare il ‘traumascape’ nel cinema documentario post-traumatico
Abstract
Il concetto di trauma, nella sua declinazione storica o personale, ha assunto ormai un ruolo centrale nel cinema documentario contemporaneo, che non si presenta semplicemente come parte di un processo volto alla mera rappresentazione dell’evento ma diventa in sé uno strumento epistemologico, capace di orientare lo studio delle modalità attraverso le quali memoria e rielaborazione vengono costruite nell’atto stesso di filmare. Il cinema documentario post-traumatico si interroga sulla relazione che intercorre tra trauma storico e le modalità, così come le forme, per rappresentarlo. Il seguente contributo si pone l’obiettivo di esplorare un aspetto chiave per riflettere sulla ri-messa in scena del trauma nel cinema documentario contemporaneo ovvero il rapporto che si instaura tra spazio, evento e memoria. Nello specifico prenderò in esame Nostalgia de la luz (Nostalgia della luce, Guzmán 2010), Dubina dva (Depth Two, Glavonic 2016) e Le dernier des injustes (L’ultimo degli ingiusti, Lanzmann 2013), film che ri-disegnano e riconfigurano il paesaggio, riscoprendo le tracce traumatiche, seppur ad una prima vista invisibili, in spazi ancora infestati dai fantasmi del passato.
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