‘My City of Ruins’. Religione e ideologia nelle canzoni americane composte dopo l’11 settembre (2001-2003)

  • Mario Gerolamo Mossa Università di Pisa
Parole chiave: religione, ideologia, Stati Uniti, canzone, terrorismo

Abstract

Tra il 2001 e il 2003, il mondo della popular music americana tentò di elaborare il trauma collettivo dell’11 settembre adottando strategie rappresentative fondate sulla manipolazione dell’immaginario giudaico-cristiano e sulla stereotipizzazione dell’Altro musulmano. Coniugando gli strumenti dell’analisi poetico-musicale e della critica ideologica, l’articolo mette a confronto gli opposti esiti artistici originati da questa ambigua ‘estetica del religioso’, ravvisabile tanto nel reazionarismo vendicativo del genere country (e.g. Where were you (when the world stopped turning)? di Alan Jackson) quanto nel multiculturalismo antimilitarista del rock (The Rising di Bruce Springsteen).

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Biografia dell'Autore

Mario Gerolamo Mossa, Università di Pisa

Mario Gerolamo Mossa è dottorando in “Studi Italianistici” all’Università di Pisa, con un progetto di natura comparatistica e interdisciplinare incentrato sul rapporto tra verso e performance nella poesia contemporanea italiana. Nel 2019 ha curato per Manni l’edizione completa delle poesie di Elena Salibra (Dalla parte dei vivi. Poesie 2004-2014) e nel 2021 ha pubblicato la monografia Bob Dylan & Like a Rolling Stone. Filologia, composizione, performance (Mimesis).

Pubblicato
2022-11-28
Come citare
MossaM. G. (2022). ‘My City of Ruins’. Religione e ideologia nelle canzoni americane composte dopo l’11 settembre (2001-2003). SigMa - Rivista Di Letterature Comparate, Teatro E Arti Dello Spettacolo, (6), 61-86. https://doi.org/10.6093/sigma.v0i6.9487