Raccontare un abito bianco: l’iconografia della sposa, tra sacro e profano, a partire da Pippa Bacca
Abstract
Scopo del presente contributo è quello di riflettere sui significati religiosi e secolarizzati dell’iconografia della sposa a partire dalla performance Sposa in viaggio di Pippa Bacca, che si svolse nel 2008 e che si concluse, tragicamente, con la morte dell’artista. L’articolo si concentrerà meno sulla performance in quanto tale, e più sui racconti, narrativi e audiovisi, che ne sono stati fatti successivamente all’interno del contesto italiano e francese: da un lato, la biografia/memoir di Giulia Morello Sono innamorata di Pippa Bacca, chiedimi perché! (2015) e il documentario di Simone Manetti Sono innamorato di Pippa Bacca (2019); dall’altro il docufilm di Joël Curtz La mariée (2012) e il romanzo, a cavallo tra autofiction e saggio, di Natahlie Léger La robe blanche (2018). Attraverso un’analisi che prenderà in considerazione i rapporti tra parola e immagine, si cercherà di rintracciare la metamorfosi che l’abito bianco subisce all’interno di vari passaggi tra sfere culturali e mediali differenti, tra iconografia del sacro e secolarizzazione in chiave femminile.
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