Se connaître en tant que sujet, s’essayer en tant qu’écrivain : hybridations génériques et formelles dans trois œuvres de jeunesse (Zola, Loti, Gide)
Abstract
En prenant appui sur trois cas d’étude – La Confession de Claude d’Émile Zola (1865), Aziyadé de Pierre Loti (1879) et Les Cahiers d’André Walter d’André Gide (1891) – le présent article analyse la tension entre la matrice autobiographique, propre à bon nombre d’œuvres de jeunesse, et les procédés de transposition fictionnelle du vécu. L’étude des dispositifs narratifs et des hybridations formelles mis en œuvre dans ces textes révèle, chez les écrivains débutants, l’exigence d’une double investigation de soi : en tant que sujets et en tant que romanciers.
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