Grandi e piccoli eventi nelle città di mare per mutamenti urbani sostenibili: i casi studio di Lorient e Valencia

  • Massimo Clemente Consiglio Nazionale delle Ricerche IRAT
  • Eleonora Giovene di Girasole Università Federico II di Napoli
  • Stefania Oppido Consiglio Nazionale delle Ricerche IRAT
Parole chiave: Waterfront, identità marittima memoria collettiva, Vela, Mega Eventi

Abstract

In generale, i grandi eventi sono considerati dalle città come la possibilità di realizzare nuove architetture e infrastrutture, per migliorare gli spazi pubblici e dare risonanza internazionale alla città stessa. In molte città contemporanee, la ristrutturazione economica e la riqualificazione urbana posto gli eventi al centro delle strategie di cambiamento.
Spesso, tuttavia, questi interventi richiedono un tempo molto breve e investimenti elevati, che non sempre hanno un effetto duraturo nel tempo, con edifici e spazi che, dopo l'evento, si trasformano in spazi pubblici inutilizzati o edifici che devono essere riqualificati.
Le città costiere rappresentano un campo privilegiato di analisi per approfondire le dinamiche dei processi di sviluppo e di rigenerazione connessi ad eventi.
Alcune città hanno potenziato la propria identità marittima sviluppando attività legate alla vela, eventi sportivi velici e la nautica da diporto, promuovendo la crescita sociale ed economica, nonché la riqualificazione delle aree dismesse. Il recupero di questa identità è il punto di partenza per migliorare la qualità urbana e attrarre grandi eventi, sviluppando la competitività in un circolo virtuoso.
L'immagine di queste città è migliorata, a livello locale, nazionale e internazionale, promuovendo processi di riqualificazione che hanno coinvolto i responsabili politici, gli utenti della città e gli stakeolders.
Nei casi di successo, i grandi e i piccoli eventi rappresentano tessere di un mosaico più ampio, una visione della città fondata sulla identità marittima e il progetto di riqualificazione del waterfront è stato in grado di rafforzare le relazioni con le aree urbane esistenti.
Il saggio propone due casi di studio europei, le città di Lorient e Valencia, mettendo in evidenza il ruolo della pianificazione a lungo termine nei processi di rigenerazione.
La città di Lorient, in linea con la sua storia, ha iniziato un processo di rigenerazione basato sulla sua cultura di città di mare. Le attività legate al mare sono stati potenziate, creando spazi per la vela e la nautica da diporto, che ha portato alla riqualificazione delle aree dismesse e dell'area portuale. Questo processo di riqualificazione, legato alla sua identità storica, la costruzione di nuove infrastrutture e dei nuovi attrattori economici e funzionali, stanno garantendo la sua candidatura come sede di Mega eventi velici. I risultati sono stati una migliore qualità della vita per i residenti, sviluppo economico e del turismo.
Il secondo caso riguarda la città di Valencia. Rappresenta un esempio emblematico perché la designazione come città ospitante la 32° America’s Cup ha avviato un lungo processo di rigenerazione urbana. Questo evento ha proiettato la città sulla scena internazionale e ha consolidato alcuni processi e strategie già avviati.
La riabilitazione della zona del porto storico per la 32° America’s Cup, insieme a interventi importanti come La Ciudad de las Artes y las Ciencias e il circuito di Formula 1, ha dato un nuovo volto alla città negli ultimi decenni. La metamorfosi della città è avvenuta con il contributo di importanti architetti contemporanei.
Il recupero del waterfront è stato progettato non solo per la competizione velica, ma, soprattutto, come occasione per dotare la città di nuove attrezzature formative, culturali, ricreative e del tempo libero, per promuovere il turismo e l'ospitalità.
L'importanza e il valore emblematico del caso Valencia ha attirato l'interesse di esperti, non solo pianificatori e architetti, ma anche specialisti del marketing turistico e della gestione degli eventi sportivi.

Downloads

Download data is not yet available.

Biografie

Massimo Clemente, Consiglio Nazionale delle Ricerche IRAT
Eleonora Giovene di Girasole, Università Federico II di Napoli
Stefania Oppido, Consiglio Nazionale delle Ricerche IRAT
Pubblicato
2012-12-23