Linea e Forma: spazi pubblici lineari ed areali inclusivi e fruibili. Hoofbogen a Rotterdam
Abstract
Nella città contemporanea i luoghi sempre di più perdono il loro carattere di stock fisico per assumere quello di flusso; la città non affonda più le sue radici nella unicità del concetto del suo essere immobile, ma si modifica e si ricompone al ritmo della circolazione che in essa prende vita. Oggi la città si presenta come un insieme discontinuo di frammenti, che restituiscono un’immagine di spazi plurali, di luoghi e non-luoghi, di passato e presente. Spariscono i confini, i perimetri che segnavano i luoghi, i quartieri sono spazi determinati, aree indefinite tra costruito e non costruito. La piazza è il vuoto nella densità edilizia; ha perso il suo significato di luogo di socializzazione.
I recenti strumenti urbanistici (piani e programmi) di cui si è dotata Rotterdam sono orientati a trasformare la città in una “child-friendly city” (città a misura di bambino); la città attrae famiglie e giovani della classe media proprio per il fatto che la città sta prendendo le distanze dalla pianificazione modernista basata sullo zoning e sta incoraggiando il mix urbano funzionale; una particolare enfasi a questa fase della pianificazione e progettazione urbana è data dallo “statement” dell’ Urban Vision Rotterdam 2030. Il caso trattato nell’articolo è relativo all’area del Bergpolder, a nord di Rotterdam, un’area interessata da un forte elemento identitario dismesso, un viadotto ferroviario, e caratterizzato sia da una forte valenza strategica per la localizzazione e la prossimità con il centro urbano sia da problemi di ordine sociale ed economico dovuti alla insufficienza degli spazi pubblici, all’uso degli spazi e delle attrezzature pubbliche, alla mixitè sociale caratterizzata dalla commistione di diverse etnie.
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Copyright (c) 2014 Maurizio Francesco Errigo

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