“Danziamo, danziamo, altrimenti siamo perduti”. Una riflessione sui tempi della città da una prospettiva di Urban Design

  • Luisa Maria Calabrese Delft University of Technology, Department of Urbanism
Parole chiave: genere, tempi della città, progetto urbano

Abstract

Questo articolo affronta il tema della costruzione di relazioni spazio-temporali rappresentative per la società contemporanea dal punto di vista del design urbano. Il che significa essenzialmente passare dall’essere un osservatore ad essere un progettista dello spazio pubblico, responsabile della analisi, progettazione e realizzazione di spazi pubblici . I progettisti urbani, che percepiscono la citta’ principalmente come un fenomeno morfologico, si occupano principalmente del sensoriale, e in particolare delle qualità dello spazio urbano. Questa visione della città come una struttura spaziale-fisica richiede astrazione, per consentire la comprensione della complessità e della continuità dello spazio urbano, la sua trasparenza e la sua indeterminatezza. Tuttavia, questa astrazione non riesce troppo spesso a prendere in considerazione le caratteristiche della città come luogo di abitazione, ignorando le specificità socio-culturali dei suoi utenti diversi. La riflessione che propongo tenta di portare la progettazione urbana al di là di questa astrazione, che è così indifferente all’elemento umano, verso un approccio più concreto e specifico. Richiede un cambiamento nell’interesse postmoderno piuttosto teorico nello spazio urbano - importante anche se nella sua inclusività morfologica - di incarnare una percezione soggettiva e al tempo stesso pluralistica dello spazio e dei suoi possibili usi, tenendo ben conto  delle relazioni temporali, spaziali e socio-culturali.

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Biografia dell'Autore

Luisa Maria Calabrese, Delft University of Technology, Department of Urbanism
Associate professor Chair of Urban Design Department of Urbanism
calabrese
Pubblicato
2013-06-30