Processi demografici e sociali, soluzioni innovative per comunità solidali, sguardi di genere
Abstract
Dall’inizio del Novecento, ed in particolare dal secondo dopoguerra, ad oggi, i cambiamenti demografici e sociali sono stati dirompenti, con enormi ripercussioni nella struttura delle famiglie, negli stili di vita e nei comportamenti legati all’abitare. Scenari che, tuttavia, non sono approdati quasi mai ad analoghe trasformazioni nell’offerta abitativa e nei modi stessi di concepire l’abitazione, rimasta per gran parte legata alla tradizione ottocentesca. C’è tuttavia un filo rosso, che attraversa il secolo, tra guerre e grandi trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche giunte fino a noi, che ci ha consegnato delle sperimentazioni d’avanguardia, frutto spesso dell’iniziativa di un esiguo gruppo di pionieri, ma che riflettono il desiderio di cambiamento della parte più innovativa della società, della quale le donne, utenti e progettiste, casalinghe e lavoratrici, nonne, madri o figlie, ne rappresentano forse il sensore più sensibile.
Le previsioni demografiche dei prossimi decenni presentano scenari ancora più problematici: nel 2050 oltre 1/3 della popolazione sarà over 65enne, e per la maggior parte saranno donne, che detengono il primato nella speranza di vita, sole e senza grandi risorse economiche. Ma proprio le donne, utenti e progettiste, potranno essere promotrici di nuovi modelli di “comunità condivise”, in cui rendere possibile integrazione sociale e abitativa, cohousing e innovazione tecnologica.
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Copyright (c) 2014 Assunta D'Innocenzo

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