Porto, Spazio Pubblico e Città Metropolitana
Abstract
Nel Porto di Napoli coesistono con difficoltà e conflitti due domande molto diverse, entrambe irrisolte nonostante i progetti e i programmi sedimentatisi nell’ultimo decennio. Da un lato l’auspicabile e invocata riappropriazione di spazio pubblico e di proiezione verso il mare da parte della città, lungo i 5 chilometri della fascia lineare di contatto col recinto portuale. Dall’altra le domande inverse poste alla città - di tipo spaziale, culturale e sensoriale di scoperta e accoglienza legate alle diverse forme e traiettorie di viaggio - dai molteplici flussi pendolari e crocieristici delle vie del mare. A questa già critica interazione si sovrappongono le ingombranti ma ineludibili esigenze di grande e competitivo scalo commerciale mediterraneo che generano sia domande di forte compartimentazione e specializzazione interna al recinto portuale, sia un’ulteriore spinta dal porto alla città generata dai flussi specializzati legati di questo grande nodo intermodale. Essi determinano dinamiche invasive e non programmate sugli spazi retroportuali e sollecitano una rete infrastrutturale inadeguata, mettendo in tensione il rapporto irrisolto con l’interporto di Nola. Questa coesistenza difficile di flussi e luoghi che è anche coesistenza di attori pubblici ed economici portatori di molteplici domande - determina diversi gradienti di porosità e “resistenza” reciproca nel rapporto città-porto, producendo quindi modalità differenziate di osmosi urbana. Le scelte dell’ultimo decennio – dal concorso internazionale per ridisegnare il waterfront al Grande Progetto “Sistema integrato portuale di Napoli” – rendono evidente, nella loro difficoltà attuativa ma soprattutto nella loro episodicità, la difficoltà di esprimere una visione capace di andare aldilà del recinto portuale e di sollecitare sia alcune priorità strategica della futura Città Metropolitana, sia quelle dell’Agenda Urbana del Governo.
Downloads

Copyright (c) 2014 Carlo Gasparrini

This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.
Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:- Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una Licenza Creative Commons - Attribuzione che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.
- Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.
- Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poiché può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi The Effect of Open Access).