Waterfront portuale. Paesaggi e potenzialità di uno spazio conteso

  • Michelangelo Russo Università degli Studi Federico II di Napoli
Parole chiave: Harbourscape, Spazio pubblico, Paesaggio multifunzionale

Abstract

Il porto è un’area di transizione strategica dove è possibile percepire i caratteri di un territorio-paesaggio: quello del waterfront portuale. Si tratta di un territorio che perde il suo carattere e la sua identità urbana quando diventa una “macchina autonoma” ad alto grado di specializzazione, un’infrastruttura settoriale separata dalla città: è un carattere che determina la progressiva frammentazione e marginalizzazione socio-economica delle aree portuali. Un’interpretazione incentrata su un approccio trasversale e longitudinale, consente di descrivere il porto come spazio chiuso, come barriera che taglia i flussi trasversali che storicamente collegano la città con la sua linea di costa. Il paper esamina il caso di Napoli, dove l’espansione portuale continua senza integrazione con la città e si pone come sistema indipendente che esprime forme di compatibilità sempre più deboli con il sistema paesaggistico e urbano. Le divisioni fisiche e funzionali confermano questo senso di frammentazione, e reclamano la necessità di ripensare l’area portuale come spazio pubblico e come paesaggio, dove integrazione e specializzazione funzionale possano divenire nuovi dispositivi di integrazione spaziale. Il progetto di un nuovo spazio pubblico tra il mare e la città coinvolge potenzialmente quelle funzioni in reciproco conflitto che – attraverso diverse strategie di trasformazione – possono trasformare queste aree in un “paesaggio multifunzionale”. A Napoli ciò è possibile poiché l’identità del paesaggio urbano costiero è profondamente radicata nella storia materiale della città e dei suoi spazi.

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Pubblicato
2014-07-31