http://www.serena.unina.it/index.php/tria/issue/feedTerritorio della Ricerca su Insediamenti e Ambiente. Rivista internazionale di cultura urbanistica2025-01-09T15:35:07+00:00antonio aciernoantonio.acierno@unina.itOpen Journal Systems<p>TRIA è una rivista internazionale a circuito internazionale, incentrata sulle tematiche della pianificazione e della progettazione urbanistica spazianti nel più ampio contesto delle scienze della terra e di quelle sociali interessanti la processualità insediativa.<br>La rivista propone sperimentazioni progettuali e pianificatorie maturate all’interno delle strutture universitarie e nelle istituzioni amministrative, deputate al governo della conservazione e delle trasformazioni del territorio.</p> <p><strong>La rivista è stata accreditata dall'ANVUR nell'elenco delle riviste di classe A dal 2018</strong></p> <p> </p>http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11265Fiumi, paesaggi, spazi pubblici e complessità: il caso dell’Olona e Pogliano Milanese2025-01-09T15:35:07+00:00Andrea Oldanianaciern@gmail.com<p>La condizione di complessità che contraddistingue i corsi d’acqua che attraversano le aree più densamente urbanizzate del contesto europeo e mondiale presenta dei caratteri comuni che pongono delle sfide interessanti in termini di recupero, trasformazione del paesaggio e costruzione dello spazio pubblico.<br>Ciò coinvolge in modo sostanziale la sfera sociale e antropologica per via del nesso che lega lo spazio del fiume all’intenso uso antropico, alla sua trasformazione e all’inquinamento ambientale e delle acque. Si tratta di processi che nel corso degli anni hanno occupato e sfruttato lo spazio dei corsi d’acqua, riducendone la ricchezza e sminuendo ciò che contraddistingueva la cultura dei fiumi. Si è così prodotta oltre alla perdita della qualità del paesaggio, la stigmatizzazione e il rifiuto dei corsi d’acqua. Questi fattori influenzano in modo negativo anche le condizioni del presente che offrono le possibilità di un riscatto dei paesaggi idraulici che stanno lentamente risorgendo per via della deindustrializzazione e del ricorso generalizzato alla depurazione delle acque reflue. <br>Il testo esamina queste condizioni riferendosi a degli aspetti di carattere generalizzabile, utili per costruire un confronto dialettico con altre situazioni analoghe, rivolgendo quindi l’attenzione al fiume Olona e in modo transcalare al PLIS Basso Olona e alla condizione specifica del Comune di Pogliano Milanese, che è stata oggetto di ricerche e sperimentazioni progettuali puntuali.</p>2024-10-25T00:00:00+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11266Revisione critica dell’analisi costi-benefici di infrastrutture ad impatto climatico zero: Affrontare le sfide politiche in Europa2025-01-09T15:35:02+00:00Alessio D'Auriaantonio.acierno@unina.itIrina Di Ruoccoanaciern@gmail.com<p>Il cambiamento climatico mette alla prova la resilienza delle infrastrutture, richiedendo progetti che mitigano gli impatti ambientali. L’analisi costi-benefici (ACB) tradizionale spesso non valuta adeguatamente la sostenibilità a lungo termine. In Europa, nonostante le discussioni accademiche, le normative spesso trascurano questi aspetti. Questo paper evidenzia lacune legislative nella valutazione economica e ambientale dei progetti infrastrutturali, proponendo metodologie che integrino resilienza climatica e sostenibilità. Raccomanda anche l’uso di tassi di sconto variabili per valutare meglio gli impatti ambientali, sottolineando la necessità di politiche strategiche adeguate al contesto europeo.</p>2024-10-25T18:09:11+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11267Valutazione dei diversi livelli di dettaglio dell’AR per migliorare la partecipazione dei cittadini nella pianificazione urbana2025-01-09T15:35:06+00:00Lars Sieversanaciern@gmail.comFrank Othengrafenanaciern@gmail.comEva Reineckeanaciern@gmail.comLuisa Nagelanaciern@gmail.com<p>L’introduzione della realtà aumentata (AR) nella pianificazione urbana sta diventando sempre più importante, in quanto i dati e i modelli digitali consentono agli urbanisti di visualizzare i loro piani e concetti in un modo diverso, affinché i vari soggetti interessati possano visualizzare e sperimentare immediatamente le modifiche virtuali ai sistemi strutturali e spaziali. Questo articolo presenta i risultati di un progetto di ricerca interdisciplinare in cui è stata progettata e valutata un’applicazione AR in termini di applicabilità, facilità d’uso e valore aggiunto per la partecipazione integrata. La valutazione dell’applicazione AR ha chiaramente sottolineato che l’AR fornisce una considerazione più seria di piani e concetti, poiché l’utente riceve un’impressione realistica di questi ultimi “dal vivo” in situ. Il fatto che i partecipanti siano in grado di visualizzare e “sperimentare” la struttura spaziale, le altezze degli edifici e le distanze spaziali nell’app è particolarmente apprezzato dagli utenti come valore aggiunto. Il livello di dettaglio (LOD) utilizzato per la visualizzazione sembra essere cruciale in questo caso. La valutazione evidenzia inoltre che i partecipanti preferiscono in genere modelli 3D con un LOD maggiore, cioè LOD 3.1 e 3.3, per la visualizzazione in AR, in quanto più adatti a trasmettere un’impressione più completa riguardo alle modifiche spaziali previste e agli elaborati pianificatori dettagliati. I LOD più alti sono quindi da preferire nella fase di partecipazione, in quanto possono fornire un’impressione migliore del progetto di pianificazione. </p>2024-10-25T00:00:00+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11264Sustainable Urban Communities. From “The Orto in Campania” to the LIFE SeedNEB Project – Beautifying cities through nature2025-01-09T15:35:04+00:00Alessandro Sgobboanaciern@gmail.com<p>Il Progetto LIFE SeedNEB – Beautifying cities through nature, sperimenta, a diverse scale e su molteplici tipologie di spazi, innovative soluzioni di greening urbano in tre città europee campione. L’obiettivo è riuscire ad ispirare intenti di qualificazione estetica e transizione ecologica in una ri-formata e ri-riconosciutasi comunità locale. L’European Green Deal, con le trasformazioni di spazi, infrastrutture, modi d’uso ed abitudini necessarie al raggiungimento, entro il 2050, degli ambizioni obiettivi posti, sta incontrando rilevanti difficoltà nella “accettazione” da parte dei cittadini. Le politiche del New European Bauhaus successivamente introdotte dalla Commissione Europea cercano di rimediare intrecciando gli obiettivi di sostenibilità alla ricerca di inclusività e bellezza, peraltro puntando su processi intensamente partecipati e cooperativi. Recenti esperienze di ricerca e sperimentazione, infatti, dimostrano che orientare l’agire comunitario dei cittadini, ognuno con le proprie competenze, attitudini e possibilità, al raggiungimento di finalità riconosciute come proprie, susciti comportamenti virtuosi e coerenti al di là della promessa di benefici ecologici che, viceversa, spesso appaiono astratti, intangibili ed imposti. In tal senso il caso de “L’Orto in Campania”, di cui in questo articolo si riassumono caratteri, principi di funzionamento ed esiti di oltre un decennio di monitoraggio, appare emblematico e, seppur con i limiti conseguenti alla singolarità delle condizioni al contorno, potenzialmente in grado di essere efficacemente replicato ed adattato per le sperimentazioni del summenzionato Progetto LIFE SeedNEB.</p>2024-10-25T17:02:27+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11424Premialità/incentivi e il Piano Spostamento Casa-Università per la promozione di una mobilità sostenibile urbana. Il caso di Genova2025-01-09T15:35:01+00:00Ilenia Spadaroantonio.acierno@unina.itFrancesca Pirloneanaciern@gmail.comValentina Marinanaciern@gmail.comPaola Debandianaciern@gmail.com<p>La pianificazione di forme di mobilità alternativa all’auto privata rappresenta una sfida urgente per le aree urbane. Nel paper viene presentata la ricerca sviluppata (metodolo- gia e applicazione) nel progetto PRINCE, PRemialità e INCEntivi per il cambiamento modale (MATTM, 2018-in corso) e la relazione fruttuosa avviata con lo strumento di governance Piano Spostamento Casa-Università, di cui UniGe si è dotata dal 2022. Vi- sto il notevole impatto della mobilità universitaria all’interno di quella urbana, la ricer- ca approfondisce metodologie innovative rivolte alle università, scelte come comunità campione per la città. Le principali innovazioni introdotte per far cambiare le abitudini di mobilità degli studenti sono il ricorso a politiche di incentivo, l’uso della tecnologia e della partecipazione. Vengono quindi sperimentate metodologie e attività partecipative innovative con lo scopo di portare gli studenti sul territorio, sviluppare una correspon- sabilità tra essi e gli attori strategici all’obiettivo del progetto e formare cittadini attivi nel raggiungimento della promozione della mobilità urbana sostenibile. I risultati ottenuti sono significativi non solo per la pianificazione e promozione della mobilità sostenibile accademica, ma anche per l’obiettivo di scalare, a livello urbano, le buone pratiche sperimentate, innescando così un processo virtuoso di piano-progettazione partecipata, a partire dalle università.</p>2024-12-20T12:03:53+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11426Processi di produzione urbana e ruolo dello spazio pubblico come tessuto connettivo: il caso di Brandoa e Alfornelos2025-01-09T15:34:59+00:00Maria Manuela da Fonteanaciern@gmail.comFilipa Serpaanaciern@gmail.comAriana Marques da Silvaanaciern@gmail.com<p>Nella seconda metà del XX secolo, la zona settentrionale di Lisbona ha subito una trasformazione da rurale a urbano a seguito dei movimenti migratori dall’interno del paese verso la costa con una crescente pressione sul patrimonio abitativo. È in questo contesto che si configurano estese aree di insediamenti informali, sia nella città di Lisbona che nell’Area Metropolitana di Lisbona (LMA). In risposta sia alla carenza di alloggi che alla crescita degli insediamenti informali, sono state fornite soluzioni attraverso la costruzione di quartieri di edilizia pubblica nonché lo sviluppo di regolari progetti residenziali privati. Questo studio mira a (i) caratterizzare i processi di crescita e sviluppo della periferia di Lisbona, concentrandosi su due complessi residenziali: uno realizzato senza autorizzazioni legali (Brandoa) e l’altro realizzato attraverso un regolare processo di urbanizzazione e costruzione (Alfornelos) e (ii) comprendere come questo complesso processo di sviluppo urbano e di interazione positiva tra le due aree residenziali e il loro intorno possa essere osservato attraverso lo spazio pubblico, valutando il suo ruolo nella costruzione di un nuovo senso di urbanizzazione, negli ultimi decenni. Lo studio si avvale dell’analisi della cartografia storica attraverso la sua riprogettazione interpretativa, la ricerca iconografica, nonché un’analisi teorica e la definizione di un quadro normativo. Questo lavoro fa parte del progetto di ricerca ‘MetroPublicNet - Building the foundations of a Metropolitan Public Space Network as a support for a robust, decarbonized, and cohesive city: Projects, lessons, and perspectives in Lisbon’ (FCT funding: PTDC/ ART-DAQ/0919/2020).</p>2024-12-20T12:27:02+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11462Le istituzioni informali come assemblaggi socio-materiali nell’ecosistema regionale. Discorso per una diagnostica neomaterialista postumanista2025-01-09T15:34:57+00:00Maria Patrizia Vittoriaanaciern@gmail.com<p>Una crescente attenzione al ruolo delle istituzioni informali nei contesti urbani e regionali sta definendo ampia parte del dibattito in materia di economia e politica del territorio. Al riguardo, un’ampia parte della dottrina, utilizzando il concetto di “reti civiche” come proxy, le ha viste come elemento costitutivo della capacità di adattamento dell’economia locale agli shock esterni. Dall’altro lato, le frequenti crisi globali spingono per una “diagnostica” critica che possa ispirarsi alle nuove ontologie introdotte dalle idee del neomaterialismo postumanista. In questa chiave, una profonda revisione delle categorie relazionali ed evolutive conduce a vederle come assemblaggi socio-materiali immersi nell’eco-sistema di riferimento. Partendo dalle due diverse interpretazioni, l’articolo, lungi dal pretendere l’integrazione degli strumenti di analisi, cerca di proporre una lettura-per-differenza delle due interpretazioni. L’intento del lavoro è quello di contribuire ad aprire una linea di analisi critica di economia regionale che nell’arco dell’approccio istituzionalista possa discutere le proposte della nuova ontologia neomaterialista postumanista di Haraway e Barad per l’analisi diagnostica del territorio.</p>2024-12-26T12:32:48+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11463Apprendimento reciproco tra ricerca e attivismo per indagare femminismi e beni comuni urbani in contesti fragili2025-01-09T15:34:56+00:00Stefania Ragozinoanaciern@gmail.comStefania Oppidoanaciern@gmail.comGabriella Espositoanaciern@gmail.comSara Sorrentinoanaciern@gmail.com<p>Molte realtà urbane si trovano a fronteggiare condizioni di fragilità determinate da questioni socio-economiche, ambientali, culturali, così come da una sfiducia maturata nei confronti delle istituzioni e delle loro capacità di adempiere al patto sociale. In tali contesti, le esperienze di commoning poste in campo da comunità informali, basate su un’etica femminista della cura, della solidarietà e del mutuo aiuto, rappresentano un interessante campo di osservazione per indagare modelli di gestione urbana alternativi. In particolare, il fenomeno dei beni comuni urbani e la molteplicità di pratiche sviluppate sotto questo concetto ombrello offrono la possibilità di riflettere sull'interpretazione dei femminismi nella città, attraverso esperienze che non riguardano solo la riappropriazione di spazi — fisici e simbolici — ma anche di risorse, di servizi e di diritti che sono espressione di approcci collettivi alle priorità della vita quotidiana. Le ricercatrici hanno indagato tali temi a partire dal vivace panorama politico dei beni comuni urbani e dei femminismi nella città di Napoli (Italia), attivando un processo di apprendimento reciproco con un gruppo di attivist* in relazione ai temi della ricerca. Attraverso l’interazione, la discussione e la sistematizzazione di diversi background teorici ed esperienze di commoning, in coerenza con la metodologia della comunità di pratica adottata, il protocollo di ricerca mira a decodificare i processi che le comunità informali attivano nei territori fragili a partire dalla presa in carico di un bene immobile abbandonato, per promuoverne usi civic</p>2024-12-26T13:18:51+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11464Sperimentazioni didattiche collaborative di pianificazione e progettazione: la co-creazione per le aree portuali di Napoli in contrazione2025-01-09T15:34:54+00:00Libera Amentaanaciern@gmail.comBenedetta Pastenaanaciern@gmail.comSara Piccirilloanaciern@gmail.com<p>Tradizionalmente considerate centri sinergici di scambio, commercio e turismo, le City- Port Areas (CPA) sono oggi sotto pressione a causa della crescente urbanizzazione, dell'overtourism, dei cambiamenti climatici e di altre condizioni di rischio interconnesse (naturali ed antropiche). È possibile identificare territori frammentati e in contrazione nelle CPA - wastescapes - che costituiscono opportunità per una rigenerazione urbana sostenibile, circolare e socialmente inclusiva. La rigenerazione dei wastescapes nelle CPA richiede un approccio collaborativo che possa dar voce a tutti gli attori, attraverso diversi metodi. Due di questi sono stati esplorati in due attività didattiche analizzate nel contributo. La transizione verso un ambiente sostenibile e giusto richiede approcci interdisciplinari e collaborativi che coinvolgano diverse competenze, garantendo lo sviluppo di soluzioni innovative da formulare in contesti di Urban Living Lab (ULL). In primo luogo, il contributo analizza l'uso di immagini e vision come strumenti di co-design che facilitino la comprensione dei fenomeni urbani, garantendo al contempo la partecipazione del pubblico ai processi di co-progettazione di possibili scenari futuri. In secondo luogo, il paper tratta il processo di gamification che, anche se non innovativo di per sé e non privo di limitazioni, quando sperimentato nelle esperienze didattiche, sembra essere un metodo stimolante per animare la discussione tra gli studenti, migliorare la loro preparazione e consapevolezza per far fronte alle transizioni sociali e sociotecniche, confrontandosi con le comunità locali. Combinando le teorie della rigenerazione urbana sostenibile con pratiche didattiche innovative quali i metodi di co-creazione e il serious game, la research by design attraverso le sperimentazioni degli studenti mira a esplorare nuove prospettive per affrontare le sfide del cambiamento sostenibile nelle CPA e a sensibilizzare gli studenti su questioni complesse come la circular economy, la gestione delle risorse e la resilienza urbana.</p>2024-12-29T11:16:54+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11465Osservatori Locali del Paesaggio in Emilia Romagna Sguardo in prospettiva2025-01-09T15:34:53+00:00Marco Cillisanaciern@gmail.comBarbara Casellianaciern@gmail.comMichele Zazzianaciern@gmail.com<p>Il contributo torna sul tema degli Osservatori del Paesaggio ripercorrendone i presupposti culturali che, a partire del 2008 hanno favorito un moltiplicarsi di iniziative istituzionali o spontanee in tutta Europa. Si sono sperimentati, e progressivamente perfezionati, due differenti approcci: il primo di tipo quantitativo, attraverso la messa a punto di indicatori, che persegue una prospettiva scientifica del paesaggio come realtà disgregabile, e il secondo che rimanda alla tradizione della geografia regionale, con esiti più narrativo-descrittivi. Alla luce dell’impatto sui territori dovuto alla globalizzazione, al cambiamento climatico, allo sviluppo delle tecniche di comunicazione, alla crescita di popolazione, oltre che alla sempre più consolidata prassi di monitoraggio attraverso approcci integrati, la lettura del paesaggio necessita di un vocabolario più articolato. In quest’ottica, il focus si concentra sull’attività dell’Osservatorio Regionale della Qualità del Paesaggio dell’Emilia-Romagna e della rete degli attuali sette Osservatori locali dislocati all’interno dei confini regionali. In conclusione, si individuano quattro temi di monitoraggio legati ad alcune peculiarità locali che possano contribuire allo sviluppo di paesaggi identitari e di qualità.</p>2024-12-30T15:30:57+00:00##submission.copyrightStatement##http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11520Modellazione informativa della città e realtà aumentata: il Progetto City Augmented Reality for the Environment-CARE2025-01-09T15:34:51+00:00Romano Fistolaanaciern@gmail.comIda Zingarielloanaciern@gmail.com<p>Le nuove tecnologie, applicate ai processi di pianificazione urbanistica, assumono sempre più un ruolo centrale come strumento a supporto dei pianificatori all’interno dei processi decisionali, orientando le scelte progettuali verso soluzioni sostenibili e compatibili con le risorse a disposizione. I fenomeni innescati dalla relazione tra i processi di pianificazione e le nuove tecnologie sono in grado, tra l’altro, di abilitare nuove modalità esperienziali capaci di creare livelli di conoscenza della città alternativi a quelli tradizionali. In particolare, i processi di digitalizzazione informativa, necessari per la messa a punto del modello informativo della città, meglio noto come Urban Digital Twin (UDT), e gli strumenti di Augmented Reality (AR) rappresentano una innovativa risorsa al servizio delle politiche di governance territoriale (Fistola & Zingariello, 2024). A partire da queste riflessioni, il progetto City Augmented Reality for the Environment-CARE, sviluppato dal gruppo di ricerca AURUS, nasce con l’obiettivo di simulare nuove scelte progettuali e testarle in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale.</p> <p> </p> <p> </p>2025-01-03T15:24:07+00:00##submission.copyrightStatement##