Territorio della Ricerca su Insediamenti e Ambiente. Rivista internazionale di cultura urbanistica
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<p>TRIA è una rivista internazionale a circuito internazionale, incentrata sulle tematiche della pianificazione e della progettazione urbanistica spazianti nel più ampio contesto delle scienze della terra e di quelle sociali interessanti la processualità insediativa.<br>La rivista propone sperimentazioni progettuali e pianificatorie maturate all’interno delle strutture universitarie e nelle istituzioni amministrative, deputate al governo della conservazione e delle trasformazioni del territorio.</p> <p><strong>La rivista è stata accreditata dall'ANVUR nell'elenco delle riviste di classe A dal 2018</strong></p> <p> </p>FedOA Press (Federico II Open Access Press)it-ITTerritorio della Ricerca su Insediamenti e Ambiente. Rivista internazionale di cultura urbanistica1974-6849Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:<br /><br /><ol type="a"><li>Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una <a href="http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/" target="_new">Licenza Creative Commons - Attribuzione</a> che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.</li><li>Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.</li><li>Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poiché può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi <a href="http://opcit.eprints.org/oacitation-biblio.html" target="_new">The Effect of Open Access</a>).</li></ol>CWLane Reading Space: Esplorare potenzialità e limiti dell'urbanistica temporanea a Hong Kong
http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11775
<p>Questo articolo esamina l'impatto del primo progetto pilota realizzato a Hong Kong nell'ambito di uno studio di ricerca volto a riconnettere le persone con spazi pubblici sottoutilizzati attraverso interventi architettonici temporanei (TAI). Oltre a esplorare soluzioni alternative che potrebbero avere un impatto positivo sulla comunità, il progetto mette in discussione le regole, i vincoli e le linee guida presenti negli spazi gestiti dal governo, che di solito vengono implementati attraverso un approccio top-down.<br>L'articolo delinea il quadro di ricerca e presenta i risultati preliminari di uno dei tre progetti pilota realizzati in uno dei quartieri più antichi di Hong Kong. Descrive nel dettaglio la metodologia generale, strutturata in quattro fasi interconnesse: ‘Processo Partecipativo,’ ‘Implementazione del Prototipo’ e ‘Valutazione del Processo.’ La quarta fase, dedicata alla redazione della relazione finale, sintetizza i risultati della ricerca e offre raccomandazioni per adottare i TAI come strategia per riattivare spazi pubblici sottoutilizzati. Inoltre, esplora come questi interventi temporanei possano servire come piattaforma per discutere potenziali trasformazioni a lungo termine degli spazi selezionati.<br>Uno degli obiettivi di questa ricerca è aumentare la consapevolezza sull'impatto di questo approccio, poiché la sua natura temporanea favorisce l'innovazione, l'adattabilità e la reattività alle esigenze sociali, ambientali e spaziali, rendendolo uno strumento potente nel dibattito architettonico contemporaneo. I risultati contribuiranno all'attuale iniziativa di pianificazione del governo di Hong Kong, ‘HK2030+’, volta a creare un ambiente più sostenibile e vivibile. Inoltre, le conclusioni forniranno un riferimento prezioso per i responsabili delle politiche sugli spazi pubblici a Hong Kong, promuovendo l'uso di interventi temporanei specifici per il sito al fine di testare configurazioni spaziali alternative e favorire un ponte critico tra le autorità municipali e la comunità.</p>Francesco Rossini
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2025-05-242025-05-241834193610.6093/2281-4574/11775Paesaggi ibridi. Una metodologia di studio del fenomeno abusivo
http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11776
<p>Questo articolo affronta il tema dell’informalità urbana nel Mezzogiorno d’Italia, individuando una metodologia operativa e di studio capace di avviare un’operazione di censimento e mappatura del fenomeno propedeutico all’individuazione di strategie di rigenerazione. Il fenomeno dell’informalità è al centro di un ampio dibattito internazionale che oggi cerca di riconoscere nell’informalità il valore di un nuovo paradigma della città contemporanea (AlSayyad, 2004) e le basi per costruire una nuova epistemologia della pianificazione (Roy, 2005). Nel contesto italiano e più precisamente nel sud Italia, il fenomeno globale dell’informalità assume una peculiare e contestuale configurazione locale, morfologica, sociale ed economica, che richiede un modello di intervento non assimilabile agli approcci e alle sperimentazioni che oggi si conducono nei contesti del global south. A partire da queste considerazioni, il contributo raccoglie gli esiti di una ricerca condotta nell’ambito del Dottorato di Ricerca in Architettura dell’Università Federico II di Napoli, dal titolo “L’informale nei paesaggi dell’abusivismo. Valori latenti e trasformazioni nel Mezzogiorno d’Italia”, che propone di istituire un progetto che guardi ai paesaggi dell’abusivismo con un atteggiamento non solo più vincolistico ed emergenziale, ma proattivo, con caso di studio il territorio dell’isola d’Ischia in Campania, in concomitanza della fertile occasione del redigendo piano di ricostruzione dell’isola post-terremoto (PdRI).</p>Maria Simioli
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2025-05-242025-05-241834375010.6093/2281-4574/11776Valorizzare per re-integrare: la rigenerazione del patrimonio storico-culturale di Castellammare di Stabia per il potenziamento del dialogo tra porto e città
http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11777
<p>Il rapporto tra porti e città non è mai stato qualcosa di fisso, ma si configura come un processo in costante evoluzione che si modella con gli sviluppi dei processi industriali e del settore dei trasporti marittimi. Porti e città crescono a velocità diverse: più accelerata la prima, relativamente più lenta la seconda. <br>Il fenomeno si percepisce maggiormente nelle aree di interazione tra porto e città, dove le esigenze degli attori dei cluster portuali e cittadini tendono a divergere. Ciò richiede una riorganizzazione delle relazioni tra funzioni portuali e urbane, attraverso la pianificazione e la progettazione di nuovi spazi e servizi che migliorino le prestazioni del porto e al contempo lo sviluppo della città, valorizzandone anche il patrimonio storico-culturale.<br>Partendo da ciò, lo studio propone una metodologia per supportare le Autorità di Sistema Portuale nella pianificazione strategica, attraverso il recupero del patrimonio architettonico e degli spazi delle aree di interazione porto-città. La ricerca, applicata alla città-porto di Castellammare di Stabia (NA), ha mostrato come questo approccio può aiutare a trasformare le aree di interazione in spazi comuni, favorendo il passaggio dalla giustapposizione di spazi e aree alla loro integrazione.<br>Il fine è quello di dare ai pianificatori urbani e portuali strumenti innovativi di conoscenza, analisi e supporto alle decisioni, capaci di guidare la valutazione e la pianificazione degli interventi in un’ottica di sostenibilità e sviluppo integrato.</p>Benedetta EttorreGaia DaldaniseMassimo ClementeEleonora Giovene di Girasole
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2025-05-252025-05-251834517010.6093/2281-4574/11777ESG e rigenerazione urbana: sfide e opportunità
http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11779
<p>Il crescente interesse per i principi ESG (Environmental, Social, Governance), stimolato dalla consapevolezza dei cambiamenti climatici e delle disuguaglianze sociali, sta rivoluzionando il modo in cui si progettano e gestiscono le città. In particolare, la rigenerazione urbana rappresenta un contesto privilegiato per l’applicazione di questi principi, offrendo l’opportunità di ripensare gli spazi urbani in chiave sostenibile, equa e resiliente.<br>Per valutare l'integrazione dei criteri ESG in urbanistica, il contributo ha adottato un approccio che combina la revisione della letteratura scientifica con l'analisi di casi studio che hanno applicato i criteri ESG. Successivamente, in relazione alle direttive e normative europee, è stata analizzata la compatibilità tra i criteri ESG e gli strumenti urbanistici esistenti, identificando le opportunità e le sfide della loro integrazione.<br>Il contributo propone un approccio multidisciplinare e integrato per innovare gli strumenti urbanistici e per la valutazione della sostenibilità nei progetti di rigenerazione urbana, sottolineando la necessità di coinvolgere molteplici attori e di adottare un quadro di riferimento condiviso. Questo approccio olistico permetterebbe di valutare adeguatamente gli interessi degli stakeholder e delle comunità in relazione alle tematiche contemporanee, oltre che integrarli fin da subito nel progetto urbano e urbanistico.</p>Antonio BoccaLorenzo Massimiano
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2025-05-252025-05-251834718810.6093/2281-4574/11779Superare le barriere architettoniche negli spazi pubblici culturali pubblici
http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11786
<p>Questo documento presenta le riflessioni scaturite dalle attività di ricerca e sperimentazione sul tema dell'accessibilità culturale, con particolare attenzione all'accessibilità nei servizi pubblici come musei, gallerie e spazi espositivi. L'accessibilità è considerata nelle sue varie dimensioni, compresi gli aspetti sociali ed economici, con particolare attenzione alla comunicazione digitale, che spesso costituisce una barriera significativa all'accesso ai servizi. I musei devono essere accessibili e utilizzabili da tutti i visitatori in tutte le loro aree pubbliche. Ciò include la garanzia che gli individui con diverse disabilità possano godere appieno della visita e dei suoi servizi, con particolare attenzione alle disabilità sensoriali nella progettazione delle mostre (Mallgrave, 2015). L'obiettivo principale di questo studio è dimostrare come un progetto ben concepito, sviluppato nell'ambito dell'architettura e dell'urbanistica, possa affrontare le problematiche dell'accessibilità universale applicando requisiti normativi innovativi, analizzando casi di studio nazionali e internazionali e promuovendo una collaborazione efficace tra l'ente locale che gestisce la proprietà e l'università come fulcro dell'attività di progettazione. Il documento supporta questa riflessione illustrando le proposte presentate al Bando 2022 della Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, finalizzate all'eliminazione delle barriere fisiche, sensoriali e cognitive negli spazi culturali. I progetti riguardano tre musei della città di Viterbo: due istituzioni pubbliche (Museo dei Portici e Museo Civico) e un museo privato (Museo Colle del Duomo). Le proposte sono state sviluppate secondo i principi dell'Universal Accessible Design, rivolgendosi a un pubblico più ampio e riconoscendo le persone con disabilità come membri attivi della società. Uno dei risultati principali della ricerca è il rapido sviluppo di un progetto di accessibilità universale con una tempistica di attuazione prevista di tre anni. L'iniziativa comprende workshop progettati per diffondere i risultati, valorizzare il patrimonio culturale e sensibilizzare le scuole e le associazioni cittadine sui temi dell'accessibilità (Leveratto, 2015). Lo studio evidenzia anche l'importante collaborazione tra ricerca accademica e progetti di design in risposta ai bandi istituzionali. Questa collaborazione sottolinea il potenziale di integrazione delle conoscenze accademiche in soluzioni pratiche per migliorare l'accessibilità degli spazi culturali. Interessante e innovativa è anche la sperimentazione del Laboratorio di Accessibilità Permanente che coinvolge molti partecipanti nei principi e negli obiettivi della progettazione.</p>Maurizio Francesco ErrigoIrene Poli
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2025-06-122025-06-1218348910610.6093/2281-4574/11786Indagine sulle trasformazioni dei luoghi pubblici nei progetti di sviluppo urbano pianificato: interrelazione tra parametri e sottoparametri correlati
http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11795
<p>Le trasformazioni sono indicatori fondamentali della direzione dello sviluppo e del modello di crescita di un'area urbana. I luoghi pubblici (PP) sono spazi democratici, liberamente accessibili ai cittadini comuni. Gli sviluppi urbani pianificati (PUD) sono progettati e sviluppati per aiutare a indirizzare la crescita incontrollata o l'eccessiva densificazione delle città. Le trasformazioni dei PP nei PUD sono un'armbito di studio spesso trascurato a causa di vari fattori, tra cui la mancanza di dati temporali e l'ipotesi che i PUD seguano un percorso di sviluppo prestabilito senza alcuna resistenza ai piani regolatori originali. Come emerge dalla letteratura esistente, le trasformazioni dei PP nei PUD è invece un tema importante nello scenario attuale. Pertanto, è stato avviato un lavoro di ricerca per comprendere tali trasformazioni e contribuire a indirizzarle nella direzione desiderata. È stato stabilito che gli studi parametrici sono metodi efficaci per analizzare tali trasformazioni. Di seguito, in questo documento, si cerca di stabilire l'interrelazione tra i parametri e i sottoparametri identificati, attraverso il processo di revisione sistematica della letteratura (SLR) e la definizione delle priorità con un sondaggio di opinione degli esperti (EOS). I parametri e i sottoparametri sono identificati utilizzando la SLR. Successivamente, è stato condotto un EOS per ratificare e dare priorità ai parametri e ai sottoparametri per arrivare a un insieme finale. Il documento arriva infine a un insieme di tre parametri (accessibilità, attività e servizi) e sei sottoparametri correlati che influenzano i PP di trasformazione nei PUD. L'insieme finale di parametri e sottoparametri può diventare un spunto per i futuri ricercatori che intendono studiare trasformazioni simili. Comprendere queste direzioni di sviluppo, in particolare per i PUD, può essere fondamentale per guidare lo sviluppo secondo le linee previste. La parte successiva dello studio complessivo si concentrerà sulla verifica dell'insieme finale di parametri e sottoparametri attraverso casi di studio selezionati nello stato del Bengala Occidentale, in India, dove il governo statale ha sviluppato almeno cinque nuovi PUD, che si trovano in varie fasi del loro percorso di sviluppo.</p>Ipsita SheeSanjib NagSoumen Mitra
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2025-06-162025-06-16183410712410.6093/2281-4574/11795Urbanità fantastiche. Città immaginarie e culture urbane nella saga di Final Fantasy tra world-building e immersività
http://www.serena.unina.it/index.php/tria/article/view/11787
<p>Il videogioco fonde narrazione, interattività e world-building, generando spazi urbani immaginari capaci di veicolare identità e significati. Le città videoludiche sono espressioni tangibili del world-building e riflettono dinamiche sociali, culturali e spaziali che contribuiscono ad aumentare l’immersività del giocatore grazie alla coerenza interna del mondo di gioco. L’immersività si fonda infatti sulla capacità di suscitare la sensazione di “essere dentro” un mondo vivo e dinamico, caratterizzato da una rete di relazioni sociali, conflitti e trasformazioni. Le game city si situano tra arte, urbanistica e letteratura, permettendo un’esplorazione attiva e temporale dei luoghi, fondendo, mescolando e rielaborando elementi reali e fantastici. La serie di videogiochi della nipponica Square<br>Enix, Final Fantasy, incarna appieno queste caratteristiche, costruendo mondi e città che non sono semplici sfondi, ma organismi complessi, dove la scoperta, l’esplorazione e l’interazione con l’ambiente e i suoi abitanti alimentano la costruzione di un’immaginazione collettiva e di un senso di appartenenza all’universo di gioco. Città e territori in Final Fantasy, come nel caso di Midgar e Spira, fungono da laboratorio sull’immaginario urbano fantastico, dove si intrecciano archetipi, utopie e distopie, vengono sovvertite e/o ricombinate scale e forme, rivelando tanto le paure quanto le aspirazioni dell’umanità e offrendo un panorama ricco di suggestioni capace di espandere la nostra percezione del possibile.</p>Barbara Ansaldi
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2025-06-162025-06-16183412514610.6093/2281-4574/11787