Centralità, alterità, integrazione : appunti sulla conversione del Nord scandinavo

  • Carlo Santini Università di Perugia, DIPARTIMENTO DI LETTERE - LINGUE,LETTERATURE E CIVILTA' ANTICHE E MODERNE
Parole chiave: Cristianizzazione, Nord Europa

Abstract

La conversione degli popoli dell’area geografica della Scandinavia (e delle sue colonizzazioni in Islanda e in Groenlandia) si presenta con un complesso mosaico di situazioni e motivi desunti da testi storici e letterari che si propone di ricondurre ad unità nell’ambito dell’opposizione ‘centro’/’periferia’ e degli attributi ad essa correlati. 

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Biografia dell'Autore

Carlo Santini, Università di Perugia, DIPARTIMENTO DI LETTERE - LINGUE,LETTERATURE E CIVILTA' ANTICHE E MODERNE

DIPARTIMENTO DI LETTERE - LINGUE,LETTERATURE E CIVILTA' ANTICHE E MODERNE

Curriculum scientifico

Ho cominciato a scrivere nel settore delle lingue e letterature classiche (greco e latine) partendo dal 1968 quando fu attribuita la dignità di stampa alla mia tesi di laurea in ‘Letteratura Greca’ con relatore il prof. Aristide Colonna sui nuovi frammenti di Stesicoro, poi divenuta il mio primo articolo nel GIF con il titolo ‘Omerismi in Stesicoro’. Ternato come assistente di ruolo per ‘Antichità greco e latine’ nel 1970 e vincitore nel 1971 del concorso per assistente di ruolo alla cattedra di ‘Lingua e Letteratura Latina’ ricoperta dal prof: Antonino Scivoletto ho pubblicato nel corso di quarantacinque anni più di duecentocinquanta tra saggi, edizioni critiche, atti di convegno, articoli, recensioni, schede e curatele, che hanno riguardato la poesia epica e elegiaca latina, in dettaglio Lucrezio, le Georgiche e l’Eneide di Virgilio, le Odi di Orazio, Properzio, i Fasti e le Metamorfosi di Ovidio, Germanico, Lucano, Silio Italico, la Tebaide di Stazio, Ausonio; accanto ai temi della analisi letteraria e stilistica su tali autori, i loro modelli greci e latini, le riprese figurali nel tempo e l’evoluzione del Fortleben, mi sono interessato altresì dell’aspetto specificatamente testuale e filologico, della loro esegesi antica, medioevale e umanistica, collaborando talvolta con i proff. Giorgio Brugnoli e Fabio Stok.

Il volume Lucrezio La Natura nella collana ‘I Millenni’ della casa editrice Einaudi contiene un apparato di note esegetiche che ho curato sulla base dell’introduzione di Alessandro Schiesaro e della traduzione di R. Raccanelli.

Sul versante della prosa antica, accanto all’edizione teubneriana di Eutropio, per la quale mi sono avvalso anche del lavoro di Scivoletto, ho pubblicato vari studi sulla annalistica latina, ivi  compresa la revisione critica dell’opera di Cassio Hemina, e sulla memorialistica greca e latina (la Kyrou paideia di Senofonte e soprattutto Valerio Massimo, di cui ho studiato anche la tradizione manoscritta diretta e indiretta). Ho pubblicato altre ricerche su Tacito, Ammiano Marcellino, sulla prassi retorica delle declamationes (Seneca il Vecchio) e sul romanzo greco (Antonio Diogene) e latino (Petronio, Apueio).

Nell’ambito della storia della lingua latina, dopo alcuni studi settoriali sulla lingua religiosa dei Romani (lessico del sacrificio, lessico dei Salii, lessico dei prodigia), ho trattato in extenso della continuità ed evoluzione della lingua letteraria di Roma dalle origini fino al quarto secolo d.C., e anche del rapporto tra oralità e scrittura, in una monografia redatta insieme ai proff. Paolo Poccetti e Diego Poli intitolata Una storia della lingua latina, che è stata poi tradotta e ampliata nell’edizione tedesca Eine Geschichte der lateinischen Sprache. Più di recente mi sono interessato della influenza della tecnica e del lessico in auge presso la scuola antica sulle epitomi (Giulio Paride) e sui commenti e scoli (Servio; Lattanzio Placido) dei testi classici, come anche di commentari, annotazioni e fogli volanti relativi al testo di Lucrezio nel sec. XVI  (Lambino, Montaigne) e successivi.

Ho costantemente praticato sin dal mio primo volume su Germanico temi che riguardano la storia dell’astronomia e della scienza antica, interessandomi sempre del rapporto che congiunge metaforicamente cielo e terra come dice Amleto ai suoi compagni, e che può prendere nome di ‘simpatia’ cosmica, catasterismo, synanatellonta / paranatellonta astra oppure può concernere lo statuto di disciplina scientifica, la qualità più o meno scientifica vs/ letteraria dei testi, la comunicazione pubblica, il favore accordato alla terminologia connotativa rispetto a quella denotativa, la formazione di un nucleo di idee, che definiamo scienza ‘romana’. Di tali indagini il frutto più significativo è stata la pubblicazione con Scivoletto dei volumi in cui vengono presentati con il commento di autori specialisti di ogni scienza tutti i prologhi e le prefazioni delle opere scientifiche e tecniche della letteratura latina. Ho inoltre valutato il significato dell’idrografia latina come codice polifunzionale nella mappatura del territorio e le ricadute di alcuni episodi mitici come la mache parapotamios in termini di religiosità ancestrale ed ecologia. Ho diretto e coordinato un volume sulla letteratura tecnica e scientifica di Grecia e Roma, ed ho collaborato con la voce ‘Astronomia’ al dizionario delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma, diretto dalla prof. Paola Colace Radici.

Per quanto attiene la letteratura latina medioevale ho esaminato in dettaglio la produzione latina dei secoli a partire da Ludovico il Pio, ma già riflessa nell’attacco di Lindisfarne del 793, quando nell’assedio al cuore dell’Europa un ruolo particolare spettò ai popoli germanici provenienti dall’area scandinava che ha prodotto effetti notevoli e duraturi nel campo del contatto culturale, della acculturazione religiosa, giuridica e letteraria e della scoperta e conoscenza di realtà geografiche ed etniche nuove. A questo ambito appartengono l’organizzazione e la gestione di convegni e lo studio di vari scrittori latini quali Ermoldo Nigello, Dudone da S. Quintino, Adamo da Brema, Saxo grammaticus, Giovanni e Olao Magno, Arngrimur Jonsson, e i monumenti della letteratura norrena (Edda; Snorri Sturluson), come anche l’ininterrotta funzione di presidente della società culturale ‘Classiconorroena’.

Ho scritto anche su Salimbene e Dante come munus devotionis et amicitiae per Antonino Scivoletto e Giorgio Brugnoli.

Ho rappresentato l’Italia in seno al Bureau International per la didattica del greco e del latino (sede Gent) dal 1980 sino al 2000, anno in cui si è svolto l’ultimo colloquium didacticum classicum. In tale veste ho garantito la costante presenza di docenti specialisti agli incontri tenutisi nei paesi dell’Unione Europea. Il mio interesse per la didattica specialistica è testimoniato da articoli, da libri (introduzione a R. Nickel Altsprachlicher Unterricht, destinato agli insegnanti di Lettere; introduzione a Il Latino dell’Europa, finalizzato specificamente per gli studenti universitari dei BB. CC.) e dalla direzione della progetto europeo ulisseweb.eu

Carlo Santini

 

Riferimenti bibliografici

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Pubblicato
2014-12-12
Come citare
SantiniC. (2014). Centralità, alterità, integrazione : appunti sulla conversione del Nord scandinavo. Classiconorroena, 31, 7-30. https://doi.org/10.6093/1123-4717/538
Fascicolo
Sezione
Articles