Architettura delle infrastrutture e identità portuali. Il caso studio della nuova stazione marittima di levante a Napoli
Abstract
Lo studio progettuale per la Nuova Stazione Marittima di Levante aggiunge un importante tassello metodologico alle sperimentazioni sul ruolo rifondativo dell’Architettura delle infrastrutture in alcuni Porti del Sud. Dimostra che la riconfigurazione dei “campi relazionali” del paesaggio urbano può coinvolgere il tracciato delle linee ferroviarie, da sempre considerate barriere non modificabili. Grazie al coinvolgimento di RFI, si delinea una soluzione che concilia due scenari in conflitto: l’ampliamento del porto commerciale di Napoli, la restituzione di un rapporto con il mare al quartiere orientale della città. Le esigenze tecniche di sviluppo del nodo intermodale, la “domanda urbana” di un lungomare capace di essere rappresentativo di un quartiere a scala geografica insieme alla valorizzazione delle attrezzature esistenti e alla ricostruzione della memoria insediativa, trovano sintesi in un’architettura dell’infrastruttura capace di modulare spazi e bisogni apparentemente antitetici, conferendo rinnovato carattere e identità all’area. Ne deriva la rifondazione di un rapporto di fiducia tra progetto di architettura e città contemporanea che trova nel suo farsi le radici e le ragioni di un codice genetico da interpretare e proiettare nel futuro.
Parole chiave: quartiere, porto, architettura, infrastruttura, lungomare
Downloads
Copyright (c) 2023 BDC. Bollettino Del Centro Calza Bini
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.