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Linee guida per gli autori

 Norme editoriali per gli autori

 Gli autori che intendono sottoporre un contributo per la pubblicazione nel Bollettino Filosofico devono rispettare le seguenti norme editoriali: 

1. L’ampiezza del contributo 

Gli articoli non devono superare, di norma,  i 60.000 caratteri, spazi inclusi e comprese le note bibliografiche. Inoltre, ogni contributo dovrà essere corredato da un breve abstract in inglese, che non superi i 900 caratteri e cinque parole chiave. Si accettano e si pubblicano contributi in una delle seguenti lingue: italiano, francese, inglese, spagnolo, tedesco. 

I testi devono essere inviati in formato Word e PDF ai seguenti indirizzi: bollettinofilosofico@gmail.compio.colonnello@unical.it accompagnati da un file separato contenente i dati anagrafici degli autori, ai fini della peer review.

I contributi vanno redatti nella seguente forma: DocumentoWord per Windows con estensione “.doc”. Tipo di carattere: Bookman Old Style 11 (per il testo) e 9 (per le note a piè di pagina), pagina standard, interlinea singola.

Eventuali suddivisioni in paragrafi, all’interno di uno stesso contributo, devono osservare la seguente forma:

1. titolo del paragrafo” (o semplicemente il numero in caso di mancanza del titolo). 

2. Le indicazioni bibliografiche

Le indicazioni bibliografiche vanno fornite esclusivamente all’interno della bibliografia finale. 

a) La bibliografia finale va compilata, in ordine alfabetico, seguendo i qui citati esempi. 

Volumi:

Baltrušaitis, J. (2007), Lo specchio. Rivelazioni, inganni e science-fiction, trad. it. a cura di C. Pizzorusso, Adelphi, Milano. 

Descartes, R. (2003), Le passioni dell'anima, trad. it. a cura di S. Obinu, Bompiani, Milano. 

Sini, C. (1987), La fenomenologia e la filosofia dell’esperienza, Unicopli, Milano. 

Watzlawick, P. (ed.) (2006), La realtà inventata. Contributi al costruttivismo, Feltrinelli, Milano. 

Articoli in rivista: 

Jackson, A. (2002), “The World of Blind Mathematicians”, Notices of the AMS, vol. 49, n. 10, pp. 147-157. 

Articoli in volume: 

von Foerster, H. (2006), Costruire una realtà, in Watzlawick, P. (ed.), La realtà inventata. Contributi al costruttivismo, Feltrinelli, Milano, pp. 37-56. 

Non possono essere inserite altre indicazioni. 

b) Nelle note a piè di pagina, i libri e gli articoli rispettivamente citati vanno indicati in forma abbreviata, riportando solo il cognome dell’autore, l’anno di pubblicazione e le eventuali pagine dell’edizione utilizzata.

Esempi:

Behan (2000), pp. 528-541.

Descartes, R. (2003), p. 72.

Gaukroger, Schuster, Sutton (2000). 

In caso di omonimia, sarà necessario riportare anche l’iniziale degli autori. 

Nel caso in cui si citi una nota, va utilizzata l’indicazione “n.” 

Esempio 

Baltrušaitis, J. (2007), p. 310 n. 

c) Nel caso siano citate più opere pubblicate dallo stesso autore nello stesso anno solare, esse andranno distinte sia nelle note a piè di pagina, che nella bibliografia finale, con le lettere dell’alfabeto in tondo minuscolo. 

Esempi: 

Behan (2000a), pp. 528-541.

Behan (2000b), pp. 132-145. 

d) Gli autori hanno la facoltà di utilizzare una legenda per le opere citate, che ricorrono con più frequenza nel loro contributo. Le sigle, in maiuscolo corsivo, vanno utilizzate nelle note direttamente e senza ulteriore specificazione, anche quando compaiono per la prima volta

Esempio:

PG, p.37.

Alla fine del contributo, e prima della bibliografia, l'autore indicherà i rimandi bibliografici delle sigle.

Esempi:

ULB     K. Jaspers, "Űber leibhaftige Bewußtheiten (Bewußtheitstäuschungen), ein psychopathologisches Elementarsymptom", in Gesammelte Schriften zur Psychopathologie, Springer, Berlin 1963, pp. 413-420;

SP      K. Jaspers, Le coscienzialità corporee, in Scritti psicopatologici, a cura di S. Achella e A. Donise, Guida, Napoli 2004, pp. 51-63;

AP     K. Jaspers, Allgemeine Psychopathologie. Ein Leitfaden für Studierende Ärzte und Psychologe, Springer, Berlin 1913, IV ed. 1946;

PG     K. Jaspers, Psicopatologia generale, a cura di R. Priori, Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 1964;

e) Quando si cita di seguito l’opera di cui alla nota precedente, è sufficiente l’indicazione “Ivi” (“ivi” se non è collocata a inizio nota), nel caso in cui si citi una pagina diversa dalla precedente, o “Ibidem” (“ibidem” se non è collocata a inizio nota), nel caso in cui si citi la stessa pagina della nota precedente.

f) Per le citazioni di brani in originale:

vanno usate le virgolette a caporale (« »); nel caso in cui, all’interno della citazione testuale ne compaia un’altra, si usano le virgolette ad apice (“ ”); fra virgolette ad apice singolo (‘ ’) solo citazioni contenute all’interno di altre citazioni.

g) Le citazioni di brani in originale che superino le quattro righe devono essere separate dal testo, lasciando un’interlinea singola prima e dopo, con margini 0,5 a destra e a sinistra. Il corpo delle citazioni separate deve essere di 10,5 pt.

h) Per la citazione di espressioni gergali o nel caso in cui l’espressione usata abbia valore metaforico si usano esclusivamente le virgolette ad apice (“ ”).

i) Il corsivo va riservato solo ai termini mutuati da una lingua differente da quella in cui è stato elaborato il contributo e ai titoli di volumi o di parti di volumi citati nel corpo del testo.

l) la citazione delle fonti online deve riportare il riferimento presente nella rete.

3. Uso dei trattini

È consentito l’utilizzo di due tipi di trattini:

breve (-), per le parole composte, per le parole doppie, per le elencazioni e per indicare “da-a” (es.:  2-24).

medio (–), per gli incisi.

4. Margini e paragrafi

Ogni paragrafo deve avere un rientro di 0,5. Lo stesso rientro deve essere applicato nelle note a pie’ di pagina. Fanno eccezione i rientri di prima riga a inizio dell’articolo e dopo la citazione separata da interlinea, e i titoli dei paragrafi.

5. Immagini

L’eventuale inserimento d'immagini deve tenere conto di alcuni criteri grafici. L’immagine deve essere fornita in formato JPEG o TIFF, con risoluzione di 600 dpi, selezione cromatica grayscale.

6. Termini in alfabeti differenti da quello latino

Tutti i termini appartenenti ad alfabeti differenti da quello latino vanno traslitterati e riportati in corsivo.

L’esponente di nota deve sempre precedere l’eventuale segno di interpunzione (es.: il nome1.).

Nel caso di citazione di versi poetici, si consiglia di lasciare uno spazio prima e dopo la barra obliqua / che separa i versi.

 Vanno in corsivo i titoli di libri, convegni, conferenze articoli, composizioni musicali, quadri, canzoni, poesie, ciclostilati, i termini e le locuzioni straniere che non siano entrati nell’uso corrente in italiano.

Non vanno in corsivo le parole straniere di uso corrente, che saranno in carattere tondo e al singolare: i film, i leader.

Per parole poco usate o intraducibili è bene dare la parola straniera in corsivo seguita da una spiegazione tra parentesi quadre.

Tutte le sigle vanno composte in maiuscolo non puntato: DC, USA, URSS, RAF, FBI.

 

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