CALL FOR PAPERS 2025
ANCORA MARX
STORIA, SISTEMA, RIVOLUZIONE
A cura di Fabio Frosini, Isabelle Garo, Marcello Mustè
Per circa un ventennio, intorno alla fine del Novecento, Marx è stato considerato dalla cultura filosofica europea «als “toten Hund”», come un «cane morto», per riprendere l’espressione che Marx stesso adoperò, nel Poscritto alla seconda edizione tedesca del Capitale (1873), a proposito di Hegel (e di Spinoza). Negli ultimi anni, almeno dalla ripresa della MEGA2 dal 1998, l’interesse per la sua eredità è cresciuto notevolmente, al punto che si è parlato di un «Marx revival» e di un «nuovo Marx», con una significativa diffusione internazionale degli scritti e di originali interpretazioni. Importanti sono state le acquisizioni sul piano filologico – con la pubblicazione di nuove versioni delle opere, manoscritti, epistolari, quaderni di appunti –, tanto rilevanti per un autore in larga parte “postumo”; e ancora più importanti sono state le domande che il suo pensiero è tornato a porre alla riflessione filosofica contemporanea. Nell’opera di Marx si è sempre più riconosciuto un contributo fondamentale per la comprensione della modernità e, in particolare, del nostro tempo storico, in una prospettiva capace di unificare la storia e la politica, la teoria e la pratica. Di più, il pensiero di Marx (opportunamente riconsiderato, senza antichi e superati dogmatismi) sembra rappresentare una chiave di lettura indispensabile per decifrare i conflitti sociali e politici che attraversano il mondo attuale, per rispondere a vecchie e nuove forme di sfruttamento e per incontrare una crescente domanda di giustizia.
Tra il compito di leggere e interpretare Marx (pensare Marx) e quello di comprendere (e trasformare) il mondo presente a partire dalle sue categorie (pensare con Marx) può essere indicata una feconda intersezione di piani, per molti versi caratteristica dell’intera vicenda del marxismo teorico. Sul piano filosofico, la critica recente ha superato la tendenza a restringere il contributo di Marx ai soli testi, in particolare quelli giovanili, dove il problema teorico è più direttamente affrontato (si pensi ai casi esemplari della Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico del 1843 e dei Manoscritti economico-filosofici del 1844), per cercare le coordinate del suo pensiero nell’intero sviluppo della sua produzione, con particolare riguardo ai testi più maturi, a cominciare dal Capitale. Il confronto di Marx con la tradizione filosofica inizia con le Tesi su Feuerbach e con l’Ideologia tedesca, dove viene enucleato il programma di una nuova teoria, di una «scienza reale», che superi tanto l’idealismo astratto quanto il vecchio materialismo, per proseguire, anche con forti discontinuità, fino alle pagine dei Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica e del Capitale, precedute dai tentativi di sintesi dell’Introduzione del 1857 (rimasta inedita) e della Prefazione del 1859 (pubblicata, invece, in Per la critica dell’economia politica). Qui emergono, d’altronde, anche gli aspetti più controversi del paradigma di Marx, come il rapporto tra struttura e superstruttura, i concetti di «rapporti sociali di produzione» e di «forze produttive» (introdotti nella Miseria della filosofia e sviluppati, in termini dialettici, nella Prefazione del ’59) e l’interpretazione delle forme della coscienza – che Engels, nella recensione a Per la critica dell’economia politica, definì come «Spiegelbild», riflesso della struttura, ma che nella Prefazione vengono indicate come il luogo in cui il conflitto tra forze produttive e rapporti di produzione diventa consapevole e viene risolto.
Considerata nel suo insieme, la riflessione marxiana permette di ripensare i grandi nodi che hanno impegnato, e diviso, la storia del marxismo. Non solo il rapporto con l’eredità hegeliana e l’esigenza di criticare e trasformare il suo modello di dialettica, oltre il «lato mistificatore», ma il tentativo di unificare teoria e prassi, storia e politica, e la ridefinizione storico-concreta del sistema in termini di formazione economico-sociale. Da un lato, c’è una linea che unisce la undicesima tesi su Feuerbach alla considerazione della struttura teleologica del lavoro concreto nel primo libro del Capitale, con l’inclusione del sapere nella praxis, e la considerazione (tra il primo e il terzo libro) del rapporto tra scienza, tecnologia e tendenza di sviluppo del capitale. D’altro lato, emerge il nesso costitutivo tra sistema e rivoluzione, tra struttura e negatività, che il pensiero (marxista e non) di fine Ottocento e del Novecento proverà più volte a sciogliere, considerando un sistema senza dialettica e senza rivoluzione (sociologia, strutturalismo) o un processo rivoluzionario privato di una fondazione oggettiva nella scienza della storia. Tutte questioni, quelle ora accennate, che richiamano il nodo teorico della costituzione della soggettività rivoluzionaria, in una sequenza che, nell’opera di Marx, si articola tra i concetti di proletariato, classe, gruppo sociale, partito, e che appare mediata da una funzione rinnovata della scienza critica, intesa come illuminazione della genesi delle forme ideali (critica delle ideologie), contro ogni forma di fissità metafisica, e come elaborazione della coscienza e della situazione reale della classe produttrice di ricchezza sociale.
L’attualità del pensiero di Marx emerge, inoltre, in relazione ad alcuni problemi fondamentali del nostro tempo, che impegnano la filosofia e le scienze sociali, come, per fare alcuni esempi, la questione del colonialismo e delle società non-occidentali e, d’altro lato, la questione ecologica. Sul primo aspetto, fin dagli anni Cinquanta (anche in relazione alla sua attività di giornalista per il “New York Daily Tribune”) Marx porta la sua attenzione sulle società non-occidentali, sul loro destino storico e sulle interazioni con il mondo capitalistico. Mentre le note sulle scienze della natura, in corso di pubblicazione nella MEGA2, mostrano la centralità, nel suo pensiero, del rapporto tra uomo e natura, sia in termini teorici sia in rapporto all’agricoltura capitalistica e alla progressiva spoliazione dei suoli.
Il Bollettino filosofico indica alcuni possibili temi, secondo un elenco non esaustivo:
- Questioni aperte nelle grandi correnti della storia del marxismo.
- Il destino della filosofia in Marx: superamento o trasformazione della filosofia come sapere critico.
- Marx e la storia della filosofia: il rapporto con il pensiero antico, Machiavelli, Spinoza, Rousseau, Hegel, la sinistra hegeliana.
- Rapporti sociali di produzione e forze produttive.
- Teoria dei bisogni e concetto di natura: lo Stoffwechsel e le prospettive dell’umanità.
- Il colonialismo, le società non-occidentali e il capitalismo periferico.
- Proletariato, classe, partito: la costruzione della soggettività e la teoria dello sfruttamento, dell’alienazione e del feticismo.
- La teoria del lavoro e la prassi.
- Marxismo e femminismo: convergenze, divergenze, intersezioni.
- Marx e le scienze: tecnologia e questione delle macchine.
- Le sovrastrutture: teoria dello Stato e critica della religione.
- Marx e le scienze sociali.
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