Investigando i confini: spazi di genere e liminali in 4.50 from Paddington di Agata Christie
Abstract
Lo studio prende in esame il romanzo della scrittrice britannica Agatha Christie, 4.50 from Paddington (titolo in italiano Istantanea di un delitto) analizzando gli spazi della narrazione, il treno e la casa padronale di Rutherford Hall. Il primo rappresenta la sfera pubblica nonché spazio maschile, la seconda, invece, spazio privato e associato alla figura femminile. Se il primo simboleggia libertà, dinamismo e progresso, la seconda incarna la sfera domestica, la staticità e un’epoca ormai passata. Rutherford Hall occupa, infatti, quello spazio di confine tra città e campagna, tra progresso e tradizione, tra spazio pubblico e privato. Sarà lo spazio liminale della finestra del treno a collegare le due sfere, quella pubblica e quella domestica.
L’opposizione binaria tra spazio pubblico/maschile e spazio privato/femminile è evidente sin dall’incipit del romanzo. Elspeth, testimone oculare del delitto, è screditata dalle autorità competenti in quanto donna. Per individuare il luogo esatto dove l’assassino ha nascosto il cadavere e per smascherare lo stesso omicida, Miss Marple si farà aiutare da Elspeth e Lucy, dando vita a un trio tutto al femminile. L’aiuto reciproco e il legame che si instaura tra le tre donne si riveleranno fondamentali per la soluzione del caso.
Downloads
Copyright (c) 2020 La camera blu. Rivista di studi di genere

This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

Questa opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 4.0 Unported.