Politiche della natura alla fine del medioevo. Prospettive di ricerca

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Federico Del Tredici
https://orcid.org/0000-0002-0188-4368
Massimo Della Misericordia
https://orcid.org/0000-0002-4564-0277

Abstract




Il testo intende discutere le prospettive di ricerca da cui si può considerare una rilevante novità nei discorsi politici praticati nell’Italia bassomedievale, vale a dire la propensione – diffusa a vari livelli della società – a naturalizzare specifici rapporti politici e identità sociali. Se infatti nei regimi popolari duecenteschi sembra prevalente una nozione convenzionalistica del poli- tico (potremmo dire altrimenti discorsiva o procedurale), e una forte ostilità nei confronti di posizioni innate di dominio e privilegio, nell’Italia del Tre e Quattrocento paiono avanzare in modo significativo delle retoriche che invocano in maniera inedita la “natura” come fondamen- to dell’appartenenza a determinate comunità politiche o corpi sociali. L’affermazione di queste nuove retoriche sancisce processi di esclusione, e si accompagna a nuove stabilizzazioni del po- tere, a dimostrazione dell’interesse che potevano avere per esse i detentori del potere politico; ma non pare linguaggio estraneo ai governati, a volte disposti tanto quanto i governanti a natu- ralizzare il panorama politico-sociale circostante, e la propria stessa condizione.




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Come citare
Del TrediciF. e Della MisericordiaM. (2020) «Politiche della natura alla fine del medioevo. Prospettive di ricerc»a, Reti Medievali Rivista, 21(1), pagg. 185-202. doi: 10.6092/1593-2214/6315.
Sezione
Saggi in Sezione monografica