«O utinam anima mea esset in corpore tuo!». Pier Damiani, l’amicitia monastica e la riforma

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Umberto Longo

Abstract

L'amicizia si esprimeva attraverso la densissima serie di relazioni di Pier Damiani con una folla di interlocutori, a cominciare dai membri della sua comunità per finire con i monaci di Cassino e Cluny. Una speciale sensibilità emotiva e la condivisione di peculiari comportamenti ascetici e penitenziali alimentavano la forza vincolante che orientava la ristretta cerchia degli asceti seguaci di Pier Damiani a sviluppare, attorno alla passione di Gesù, una teologia per cercare di vivere la propria carne. Per quanto riguarda gli anni '60 del secolo XI si cerca di estendere la proposta di perfezione ascetica di questa cerchia, in particolare verso il monachesimo di Cassino.

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Come citare
Longo, Umberto. 2010. «“O Utinam Anima Mea Esset in Corpore Tuo!”. Pier Damiani, L’amicitia Monastica E La Riform»a. Reti Medievali Rivista 11 (1), 149-62. https://doi.org/10.6092/1593-2214/35.
Sezione
Saggi in Sezione monografica